— È un codice — esclama Dave. Il registratore entra in funzione. Gli uomini sentono ancora una volta Dave che chiama Houston in un frastuono di interferenze solari. La trasmissione si chiarisce rapidamente e si interrompe con la donna che dice che un’altra astronave, la Gloria, è dietro di loro, più vicino al sole. — Abbiamo guardato nei libri di storia — riassume la voce dalla Terra. — C’era un maggiore Norman Davis, sul primo volo Sunbird. «Maggiore» era un titolo militare. Li avete sentiti chiamare «Doc»? C’era uno scienziato a bordo. Il dottor Orren Lorimer. Il terzo membro era il capitano (questo è un altro titolo) Bernhard Geirr. Solo tre; tutti maschi, naturalmente. Pensiamo che abbiano avuto un guasto improvviso ai reattori e mancanza di carburante. Non tornarono più dal sole. Questo è accaduto pressappoco quando cominciò la grande esplosione. Jan pensa che restarono intrappolati in una macchia. Avete sentito che lamentavano dei danni. — Dave grugnisce. Lorimer è eccitato, come se una scarica elettrica gli passasse nelle budella. — Due possibilità: o sono chi dicono di essere, o sono spettri; oppure alieni che si spacciano per nostri simili. Jan sostiene che forse lo sconquasso causato da una superesplosione potrebbe alterare il continuum temporale. Osservatore: cosa ha visto, al momento culminante? — Dimensione del tempo… — mai tornati indietro. — La mente di Lorimer è bloccata nella realtà delle due immobili teste barbute davanti a lui; si rifiuta di capire le parole che pensa di aver udito: — Prima dell’anno 2000. — La lingua, pensa. La lingua dovrebbe aver subito mutamenti. Si sente meglio. Una profonda voce baritonale esclama: — Margo? — Sul Sunbird gli sguardi si fanno attenti. — … Come quella grande di cinquant’anni fa. — L’uomo ha lo stesso accento. — Siamo stati fortunati a trovarci ai margini dell’esplosione. La cosa più importante è che confermiamo le turbolenze gravitazionali. Periodiche, ma niente ondate. E violente; siamo stati sospinti contro qualcosa. Lo spazio è misterioso, in queste cose. Pensiamo che la teoria di France secondo cui il nostro sistema sta passando attraverso un ammasso di micro-buchi neri sembra buona, almeno finché uno non ne è colpito.
— France? — borbotta Bud. Dave lo guarda interrogativamente.
— È difficile immaginare che qualcosa sia sfuggito in tempo. Ma loro sono qui, da qualche parte, ad oltre ottocento kays da noi, e guizzano rapidamente verso Aldebaran. Come ha detto Lorna, se stanno tentando di raggiungere la Terra sono in errore, a meno che non abbiano una gran quantità di carburante di riserva. Provereste a contarli? Passo. Ah, grazie per la mucca. Passo di nuovo.
— Un buco nero. — Bud fischia leggermente. — Questo è per te, Doc… Eravamo in un buco nero?
— No, o non saremmo qui. — Se siamo qui, aggiunge Lorimer per se stesso. Un gruppo di micro-buchi neri… Che succede quando dei frammenti di materia implosa si avvicinano gli uni agli altri o entrano in collisione e si manifestano nella fotosfera di una stella? La distruzione del tempo? Basta. E ad alta voce: — Potrebbero chiarirci qualcosa, Dave. — Dave non risponde. I minuti scorrono. Finalmente la voce terrestre ritorna, dicendo che proveranno a contattare gli stranieri sulla loro frequenza originaria. Bud lancia uno sguardo a Dave, sintonizza il selettore. — Sunbird Uno? — La ragazza parla lentamente nel naso. — Qui Centrale Luna che chiama il maggiore Norman Davis del Sunbird Uno. Abbiamo captato la vostra conversazione con la nostra nave Escondita, siamo molto curiosi di sapere chi siete e come siete lì. Se siete veramente il Sunbird Uno pensiamo che siate stati sbalzati avanti nel tempo quando avete attraversato la macchia solare. — Pronuncia con accento cockney.
— La nostra nave Gloria è vicina a voi, vi hanno sul loro radar. Pensiamo che abbiate dei problemi di rotta, perché avete detto a Lorna che eravate diretti verso la Terra e che pensate questo sia ottobre, con la Terra nei Pesci. Non è ottobre. È il 15 marzo. Ripeto, la data della Terra è 15 marzo. Dovreste essere in grado di vedere che la Terra è molto vicina a Spica, nella Vergine. Avete detto che il vostro oblò è danneggiato. Non potete uscire e guardare? Pensiamo che dobbiate fare una bella correzione di rotta. Avete abbastanza carburante? Avete un computer? Avete cibo e aria sufficienti? Possiamo aiutarvi? Siamo in ascolto su questa frequenza. Luna a Sunbird. Rispondete. — Sul Sunbird nessuno si muove. Lorimer lotta contro l’eruzione interna. — Mai tornati indietro. Sbalzati avanti nel tempo. — Le cisti dei ricordi che aveva imparato a sopprimere riaffiorano nel silenzio prolungato. — Non avete intenzione di rispondere?
— Non essere stupido! — risponde Dave.
— Dave, centoquarantanove gradi è la differenza tra Gamma nei Pesci e Spica. Questa trasmissione arriva da dove loro dicono che sia la Terra.
— Hai sbagliato.
— Non ho sbagliato. Deve essere marzo. — Dave sbatte le palpebre come se una mosca lo infastidisse. Dopo quindici minuti la voce dalla Luna invia di nuovo il messaggio completo, terminando con: — Per favore rispondete.
— Non è una registrazione. — Bud scarta una striscia di gomma aggiungendola ai fili della scatola di derivazione. Lorimer rabbrividisce nel guardare l’ambiguo bagliore di Spica. Spica più Terra? L’incredulità lo afferra, lo scuote con una complessa stretta al cuore composta di facce, voci, lo sfrigolio del prosciutto che frigge, il cigolio della sedia a rotelle di suo padre, il gesso su una lavagna inondata di sole, le gambe nude di Ginny sul prato fiorito, Jenny e Penny che corrono pericolosamente vicine alla falciatrice. Jenny sarà già alta come sua madre, papà vivrà con Amy a Denver, deciso a resistere fin che il suo ragazzo non torna a casa. «Quando torno a casa». Questa deve essere follia, Dave ha ragione. È un trucco, qualche trucco pazzesco. La lingua. Quindici minuti ancora; la monotona, pressante voce femminile ritorna a ripetere tutto; con più enfasi. Dave si acciglia leggermente, come uno che ascolti una scadente cronaca sportiva. Lorimer ha la sensazione che potrebbe interrompere e proporre una bevuta. Vorrebbe farlo. La voce dice che adesso cambierà frequenza. Bud sintonizza ancora, masticando lentamente. Questa volta la voce si impappina in un paio di frasi, sembra stanca. Un’altra attesa, un’ora stavolta. La mente di Lorimer è concentrata solo sul punto luminoso di Spica, che lo stimola. Bud canticchia un pezzetto di Yellow Ribbons, poi ridiventa silenzioso. — Dave — esclama Lorimer alla fine, — la nostra antenna è orientata su Spica, non mi importa se pensi che ho sbagliato. Se la Terra è laggiù bisogna cambiare rotta, presto. Guarda, potrebbe trattarsi di una doppia sorgente di luce. Dobbiamo verificarlo. — Dave non dice nulla. Bud non dice nulla ma i suoi occhi ruotano dall’oblò al pannello degli strumenti, all’oblò di nuovo. Nell’angolo del pannello c’è un’istantanea di sua moglie, Patty: alta, allegra, con un’abbagliante testa rossa. Lorimer ha fantasticato qualche volta su di lei. Con una voce da ragazzina, pensa, e così alta… Alcuni uomini piccoli di statura cercano donne alte; ciò ferisce Lorimer, è poco dignitoso. Ginny è di qualche centimetro più bassa di lui. Le loro ragazze saranno alte. E Ginny ha insistito per restare incinta prima che lui partisse, pur sapendo che lui sarebbe stato via un bel po’! Forse, forse un maschio, un figlio… Basta! Pensa a qualcos’altro. Bud… Bud ama Patty? Chissà? Lui ama Ginny a settanta milioni di miglia…
— Judy? — dice la Centrale Luna, o chiunque sia. — Non rispondono. Volete provarci voi? Ma ascoltate, abbiamo riflettuto. Se questi uomini vengono realmente dal passato devono aver subito un trauma. Potrebbero aver compreso solo adesso che non vedranno più il loro mondo. Myda dice che avevano figli e donne che vivevano con loro; ne sentiranno terribilmente la mancanza. Questo è entusiasmante per noi, ma a loro può sembrare spaventoso. Potrebbero essere troppo sconvolti per rispondere, addirittura terrorizzati, forse pensano che siamo alieni o peggio ancora allucinazioni. Capite? — Cinque secondi più tardi la ragazza più vicina risponde: — Sì, Margo, anche noi eravamo di questo parere. Giusto. Ah! Sunbird? Maggiore Davis del Sunbird, è lì? Qui è Judy Paris sulla nave Gloria. Siamo a un milione di kays da voi. Vi vediamo sul nostro schermo. — Si sente giovane e entusiasta. — Controllo Luna ha tentato di raggiungervi; pensiamo che siate nei guai e vogliamo aiutarvi. Per favore, non abbiate paura, siamo gente come voi. Siete fuori rotta se volete raggiungere la Terra. Siete nei pasticci? Possiamo aiutarvi? Se la vostra radio è fuori uso potete fare qualche altra specie di segnale? Conoscete il vecchio Morse? Sarete presto fuori del nostro schermo, siamo sinceramente preoccupate per voi. Per favore rispondete in qualche modo se vi è possibile. Passo. — Dave siede impassibile. Bud lancia occhiate a lui, all’oblò; fissa stolidamente il ricevitore, la faccia vuota. Lorimer è stremato dalla sorpresa, vuole solo rispondere alle voci. Potrebbe lanciare un segnale rudimentale attraverso il raggio della sonda eterodina. Ma come, con entrambi loro contro di lui? La voce della ragazza tenta ancora, risolutamente. Alla fine esclama: — Margo, non vogliono farsi vivi. Forse sono morti? Oppure sono alieni. — Non lo siamo?, si chiede Lorimer. La stazione Luna ritenta con una diversa voce, più anziana: — Judy, qui Myda; ho pensato un’altra cosa. Questa gente aveva un codice rigidamente autoritario. Ripensa alla storia, loro prendevano ordini su tutto. Hai notato che il maggiore Davis ripeteva di essere il comandante? Questa struttura è chiamata dominio-sottomissione; uno di loro dava ordini e gli altri facevano tutto ciò che gli veniva ordinato. Non sappiamo bene perché. Forse perché erano spaventati. Il punto è che se il comandante è sotto shock o in preda al panico, gli altri non possono rispondere, a meno che questo Davis non li lasci fare.