Dave osserva il ricevitore rimuginando tra sé. — Ci sono un mucchio di cose che ci nascondono.
— Gliele chiedo — dice Bud. — Okay.
— Stai attento — annuisce Dave.
— Grazie per la storia, Luna — dice Bud. — L’abbiamo apprezzata molto. Ma non riusciamo a immaginare come possiate tenere un programma spaziale con solo un paio di milioni di persone. Potete dirci di più su questo?
Nella pausa Lorimer cerca di afferrare le immagini vacillanti. Da otto miliardi a due milioni… Europa, Asia, Africa, Sud America, l’America stessa cancellate. Non c’erano più bambini. Sterilità mondiale causata da cosa? La Morte nera, la carestia in Asia, quelle erano state decimazioni. Ma tutto ciò era enormemente peggio. No, è sempre lo stesso; al di là di ogni comprensione. Un mondo deserto, cosparso di rifiuti.
— Sunbird? — risponde Margo. — Penso che vogliate sapere qualcosa sullo spazio. Bene. Abbiamo solo quattro vere e proprie astronavi e una in costruzione. Ne conoscete già due. Poi ci sono Indira e Pech, che adesso sono dirette su Marte. Forse il cielo di Marte era così anche ai vostri giorni. Voi avevate una stazione orbitante? E, naturalmente, il vecchio cielo della Luna. Ricordo che durante l’epidemia cercarono di creare delle colonie, di allevare bambini, ma l’epidemia arrivò anche là, lottarono duramente. Vi dobbiamo molto, a voi uomini intendo. È tutto nella storia; quanto avete lavorato, senza un minimo programma vitale, mantenere tutti e salvarli dalla follia… È stato un eroico tentativo. Ah! Sul registro, qui, c’è uno dei vostri nomi: Lorimer. Ci teniamo a mantenere tutto funzionante e cerchiamo di perfezionarlo. Noi tutte amiamo viaggiare. L’uomo è un vagabondo; è uno dei nostri motti. — Sentite anche voi quello che sento io? — fa Bud ammiccando comicamente. Dave continua a fissare il trasmettitore. — Nessun accenno al loro governo. Niente sulle condizioni economiche, stiamo parlando con una tribù di scimmie.
— Posso chiederglielo?
— Aspetta un minuto… Ricevuto. Chiedi il nome del loro capo di stato e del capo del programma spaziale. E… no, è tutto.
— Presidente? — fa eco Margo alla domanda di Bud. — Intendete dire regine o re? Aspettate. C’è qui Myda. Sta chiedendo informazioni alla Terra su questo. — La donna più anziana che sentono ogni tanto dice: — Si, comprendiamo che avevate strutture molto complesse, chiamate governi. Ma con così poca gente noi non abbiamo problemi del genere. Coloro che esercitano le varie attività si incontrano periodicamente. Le comunicazioni sono buone. Ognuno è costantemente informato su tutto ciò che accade. Ogni settore è tenuto ad aggiornare gli altri. Ci alterniamo, capite? Ci avvicendiamo ogni cinque anni circa. Per esempio Margo era sui dirigibili. Io sono stata in diverse fattorie, in fabbrica e naturalmente nel settore educativo, di cui ci occupiamo tutte. Credo che ci sia una grande differenza con voi. Naturalmente lavoriamo tutte. E le cose sono fondamentalmente molto più stabili, ne deduco. Progrediamo meno freneticamente. Vi soddisfa, come spiegazione? Naturalmente potete sempre chiedere di consultare i registri, dov’è tutto scrupolosamente annotato. Ma non possiamo eleggervi nostri capi, se è questo che intendete. — Ride. Un suono spontaneo e scherzoso.
— Questo è uno dei nostri scherzi, devo dire. — Ritorna seria. — È stata una gioia per noi potervi comprendere così bene. Facciamo un grosso sforzo per conservare la lingua. Sarebbe tragico perdere il contatto col passato.
Dave prende il microfono: — Grazie, Luna, ci avete dato qualcosa su cui riflettere. Qui Sunbird. Chiudo.
— Quanto di tutto questo è vero, Doc? — Bud si strofina la testa ricciuta. — Ci stanno raccontando una delle tue storie di fantascienza.
— La vera storia comincerà dopo — risponde Dave. — Ora il nostro compito è arrivare.
— Non sembra troppo facile. — E, alla fine dei controlli, sembra anche peggio: nessuna traiettoria per Venere è realizzabile. Lorimer verifica ancora una volta tutti i calcoli: stesso risultato.
— Sembra che non ci sia soluzione, Dave — dichiara alla fine. — I parametri sono proprio questi, non possiamo fare altro. — Dave si massaggia pensosamente le nocche, annuisce. — Va bene. Useremo la potenza massima per avvicinarci alla Terra.
— Chiedigli di avvertirci se vedono che ci allontaniamo — suggerisce Bud. Sono silenziosi, esaminano la prospettiva di una lenta morte nello spazio dopo diciotto mesi. Lorimer si domanda se è il caso di tirar fuori l’altra questione: la peggiore. Sa già cosa dirà Dave. E lui stesso cosa deciderà? Cosa avrà il coraggio di fare? — Hello, Sunbird. — La voce del Gloria li scuote. — Secondo i nostri calcoli, se usaste tutto il vostro carburante, potreste invertire la rotta e avvicinarvi abbastanza alla nostra orbita da permetterci di raccogliervi. In questo modo usereste la gravità solare. Noi abbiamo piena capacità di manovra, ma molta meno accelerazione di voi. Avete riserve e qualche tipo di propellente, vero? Voglio dire, potreste percorrere pochi kays? — I tre uomini si guardano l’un l’altro. Lorimer indovina di non essere stato l’unico a pensarci. — È una buona idea, Gloria — risponde Dave. — Ma voglio sentire cosa ne pensa Luna.
— Perché? — domanda Judy. — Sono affari nostri, non vorremmo certo danneggiare la nave. Abbiamo dato un altro sguardo a Venere che ci preoccupa. Noi siamo riforniti di acqua e di cibo e anche se l’aria è un po’ viziata possiamo resistere.
— Ehi, le donne hanno ragione! — commenta Bud. Aspettano. Arriva la voce della Luna. — Abbiamo considerato anche questo, Judy. Non siamo sicure che vi rendiate conto del rischio. Sunbird, scusatemi. Judy, se voi riuscite ad accoglierli, dovrete trascorrere circa un anno sulla nave, con questi tre maschi di una cultura così diversa. Myda sostiene che dovreste ripensare alla storia, e che è un rischio. Non importa quello che sostiene Connie. Sunbird, mi spiace essere così brutale. Passo. — Bud ride di gusto come gli altri. — Uomini delle caverne — chioccia. — Tutte le donne finiscono incinte.
— Margo, sono esseri umani — protesta la voce di Judy. — Non è solo Connie, siamo tutte d’accordo. Andy e Lady Blue dicono che sarebbe molto interessante se funziona. Non possiamo lasciarli andare senza provare.
— Sentiamo anche noi il problema, naturalmente — replica Luna, — ma ce n’è un altro. Potrebbero essere portatori di malattie. Sunbird, so che siete stati isolati per quattordici mesi, ma Murti, l’addetta al servizio sanitario, dice che la gente dei vostri tempi era immunizzata da organismi che ora non esistono più. Potrebbe accadere che qualcuno dei nostri vi sia letale. Potreste ammalarvi tutti mortalmente, e perdere la nave.
— Ci abbiamo già pensato, Margo — replica Judy con impazienza. — Sentite, se voi entraste in contatto con loro si rischierebbe tutti quanti, giusto? Mentre noi siamo nella condizione ideale: durante il tempo che impiegheremo per tornare a casa li conosceremo. E come potremmo ammalarci così in fretta da non poter mettere il Gloria in un’orbita stabile, dove voi potreste recuperarlo più tardi?
Aspettano. — Ehi! Che ci sai dire di questa epidemia? — Bud si accarezza laboriosamente i capelli. — Non vorrei fare carriera nel gay lib.
— Preferisci rimanere qua fuori? — chiede Dave.
— Pazze! — esclama una voce diversa da Luna. — Sunbird, sono Murti, del servizio sanitario. Penso che i pericoli siano elevatissimi, e mutevoli. Il vostro dottor Lorimer ha qualche suggerimento?