— Nessus, sei più idiota del solito. E hai equivocato sulle mie conclusioni.
Scesero in fila indiana lungo la rampa. Louis portava con sé un laser. Speaker l’arma Slaver. Nessus era disarmato: preferiva il tasp e, soprattutto, gli piaceva starsene in coda agli altri.
Seeker marciava di fianco a loro con la spada a portata di mano. Era nudo, salvo la pelle di animale selvatico che gli cingeva i fianchi. E Teela, affettuosa come una sposina, gli trotterellava al fianco. Aveva insistito per partecipare alla spedizione. Seeker era il suo uomo.
Era già avvenuto lo scambio. Louis aveva venduto Teela a Seeker in cambio di una capsula di droga della giovinezza che valeva cinquant’anni di vita.
Il cielo, così vicino all’Occhio, sarebbe sempre rimasto coperto di nubi. Nella luce biancastra di mezzogiorno si diressero verso una scura colonna nebbiosa, alta come una casa di dieci piani.
— Non toccatelo — raccomandò Louis.
Anche visto da vicino sembrava fumo scuro, attraverso il quale s’intravedeva la città distrutta e le capanne del suburbio ad alveare e, più in là, le snelle torri di vetro. Erano soffocati dalla nuvola come se un incendio li stesse divorando.
A pochi centimetri di distanza si vedeva che il filo era nero. Ma gli occhi si riempivano di lacrime e il filo spariva. Era sottilissimo, quasi invisibile.
— Prova con lo Slaver — disse Louis a Speaker, — e vedi se riesci a tagliarlo.
Una striscia di luce abbagliante colpì la nube. Chissà, forse era un gesto blasfemo. Combattete con la luce? Quando le fiammelle da albero di Natale si accesero, dentro la nube si levarono grida pazzesche da tutte le direzioni. Uomini avvolti in coperte multicolori si riversarono fuori dalle case, armati di spade e clave.
Poveracci, pensò Louis, e fece scattare il laser alzando e abbassando il raggio.
Le spade di luce, i fucili laser, erano armi usate in tutti i mondi. Louis aveva un’esperienza di un secolo. La guerra per la quale si era esercitato non era mai scoppiata. Ma ricordava perfettamente le semplici regole che gli erano state insegnate.
Più basso è il colpo, più profonda la ferita.
Louis, invece, puntò i raggi larghi e veloci. Gli indigeni indietreggiarono vacillando, con le armi strette al petto e i visi dorati privi di espressione. Quando i nemici sono tanti, scattare velocemente. Tagliare in profondità, stenderli!
Louis provò un senso di pietà.
Tuttavia, uno colpì violentemente con la sua spada il fucile di Speaker spezzandolo. Speaker si lasciò sfuggire l’arma. Un altro uomo l’afferrò e lo gettò lontano. Morì in un attimo, sotto la mazzata della mano di Speaker che gli spezzò la spina dorsale. Un terzo raccolse l’arma e si voltò mettendosi a correre. Non tentò neanche di usarla.
Colpisci sempre il torace.
Prima di allora non aveva mai ucciso nessuno. Approfittando di un attimo di indecisione del nemico ci mise un secondo a stendere i due uomini più vicini. Non lasciare che il nemico si avvicini.
Che cosa stavano facendo gli altri?
Speaker stava uccidendo a più non posso dando mazzate con la mano bendata e squarciando corpi con gli artigli della mano sana. Riuscì a scansare la stoccata di un nativo. Era circondato ma non lo avrebbero sopraffatto: era la morte alien, arancione, alta due metri e mezzo, con i denti aguzzi.
Seeker aveva la spada sguainata. Di fronte a lui c’erano tre uomini stesi a terra e gli altri stavano indietreggiando. Seeker era uno spadaccino abilissimo e quella gente ne sapeva qualcosa di spade. Teela, al riparo dietro le sue spalle, lanciava occhiate preoccupate, da brava eroina.
Nessus correva verso l’Improbable, con una testa dritta e l’altra protesa in avanti, per vedere lontano e negli angoli.
Louis, illeso, bersagliava i nemici che si scoprivano, aiutando gli altri come poteva. Manovrava agilmente il laser a flash, una bacchetta di luce verde e micidiale.
Un uomo, avvolto in una coperta verde, caricò urlando Louis Wu, armato di un martello e facendo del suo meglio per sembrare pericoloso. Una bocca di leone con gli occhi… Louis lo colpì col raggio verde del laser e l’uomo continuò ad avanzare.
Terrificato, Louis si tenne saldo sulle gambe e fece ancora centro col raggio. L’uomo stava brandendo l’arma sulla testa di Louis quando un pezzo del suo mantello si annerì, carbonizzandosi, e fu avviluppato da una fiammata verde. Il nativo scivolò a terra, colpito al cuore.
Gli abiti dello stesso colore del raggio possono essere pericolosi come il riflesso di una corazza.
Grazie Finaglo che non ce n’erano altri! Louis colpì ancora un uomo alla nuca…
Intanto un nativo aveva sbarrato la strada a Nessus. Doveva avere un bel coraggio per attaccare un mostro favoloso come il burattinaio. Louis non era nella giusta posizione per mirare, ma l’uomo morì egualmente: Nessus si era girato scalciando, e poi si era girato ancora per proseguire la sua corsa. Poi…
Louis vide ogni particolare della scena. Il burattinaio correva con una testa diritta e l’altra abbassata in avanti. Di colpo la testa diritta si staccò e rotolò rimbalzando al suolo. Nessus si fermò, fece una giravolta ma rimase in piedi.
Il collo terminava in un moncone piatto dal quale sgorgava il sangue, rosso come quello di Louis.
Il burattinaio emise un gemito alto e lugubre. I nativi lo avevano accalappiato col filo delle zone d’ombra.
Louis continuò a battersi, e il suo raggio seguiva i suoi occhi quasi per riflesso. Povero Nessus. Ma potrei essere io, il prossimo.
Teela fissava il burattinaio morente con gli occhi spalancati a dismisura, e le nocche delle mani premute sui denti. Speaker e Seeker indietreggiavano verso l’Improbable…
Un momento. Avrà un pezzo di ricambio.
Louis si mise a correre verso il burattinaio. Lo kzin gli tolse dalle mani il laser. Louis si abbassò velocemente per evitare l’insidia del filo e tenendosi sempre col corpo piegato diede una spallata a Nessus per sospingerlo da un lato. Il burattinaio era sull’orlo del panico.
Louis lo immobilizzò, e gli cercò affannosamente la cintura.
Non ne aveva. Ma doveva averne una!
Teela gli porse la sua sciarpa.
Louis l’afferrò e l’annodò sul collo tagliato del burattinaio. Nessus fissava con terrore il moncone e il sangue che zampillava dalla carotide. Alzò l’occhio verso il viso di Louis e svenne.
Louis strinse forte il nodo, bloccando l’arteria con la sciarpa di Teela, e pressando le altre vene, la laringe, l’esofago.
Gli hai messo una pinza emostatica intorno al collo, dottore? Ma il sangue si era arrestato.
Louis sollevò il burattinaio per sistemarlo in una macchina dei pompieri. Poi si diresse di corsa verso l’ex stazione di polizia. Seeker lo precedeva coprendolo, mentre roteava la spada ogni volta che scovava un nativo. Ormai tutti si limitavano a osservarli.
Teela seguiva Louis. Speaker arrivò per ultimo, martellando di linee verdi gli angoli dietro ai quali potevano nascondersi gli uomini. Vicino alla rampa, Speaker si fermò per aspettare che Teela salisse sana e salva. Louis vide che lo kzin si stava di nuovo allontanando.
Perché?
Non c’era il tempo per scoprirlo. Louis salì per le scale e prima di raggiungere il ponte gli sembrò che il burattinaio diventasse incredibilmente pesante. Distese Nessus a fianco del volociclo immerso nella plastica, e prese dalla cassetta di pronto soccorso un cerotto diagnostico che appiccicò al collo del burattinaio, sotto la fasciatura.