«… ma il Diavolo Re aveva udito narrare della Prima Donna, la bellissima non Pelosa creata dal Demone Divino. E un oracolo gli aveva detto che se l’avesse conquistata ella gli avrebbe dato un figlio maschio, destinato a governare l’universo. Ma …» E quila voce di Dapsl si alzò drammaticamente di tono. «Ma se fosse stata lei a conquistarlo, ella gli avrebbe dato invece due figli gemelli maschio e femmina, lisci di pelle, che sarebbero stati i fondatori di una nuova razza superiore. Egli era solo un animale coperto di pelo, un Diavolo. Il pensiero di avere da lei figli che gli fossero superiori lo riempì d’ira bestiale …»
Signore Jal schioccò le dita due volte, e all’istante Dapsl accelerò la presentazione: «E infine egli riuscì a catturare la Prima Donna. A catturarla … ma non a conquistarla!»
A un tocco d’intesa di Rheba, Kirtn fece il suo ingresso a lunghi passi oscillanti, e Fssa accompagnò quei truculento avanzare con grugniti orribili che agghiacciavano l’anima. Il serpente emetteva quei rumori con opportune distorsioni sonore, per far credere che provenissero da Kirtn stesso, e dava alla scena anche un sottofondo di mormorii eccitati. Da parte sua Rheba aveva avvolto al corpo di lui bagliori di soffice energia perlacea, cossiché il Bre’n camminava come vestito di un piccolo banco di nebbia personale.
Mentre l’attenzione dei Loos era ancora su Kirtn, ella corse avanti e lo seguì contorcendosi con rabbia, sprizzando fiammelle da tutto il corpo. In apparenza era lui a tirarsela dietro, con un guinzaglio nero non meno irreale della fumosità che lo avvolgeva. Fssa produsse gemiti disperati che parvero uscire dalla bocca di lei, e così penosi che avrebbero commosso un drago sino alle lacrime, ma per i Loos certo ci voleva ben altro.
La prosecuzione della scena era un balletto nel quale gli J/taals e i clepts minacciavano Rheba, ed ella correva qua e là. Il Diavolo Re assisteva con ringhioso divertimento a questa scaramuccia fra i suoi cortigiani e la Prima Donna, mentre Dapsl in disparte forniva brevi spiegazioni sull’evolversi della vicenda drammatica. La lotta si concluse in breve, allorché Rheba investì i suoi antagonisti con lampi d’energia violetta: paralizzati, i clepts e gli J/taals caddero al suolo, restando poi immobili e avvolti in quella luminosità ultraterrena.
Sgominati così i perversi cortigiani, la Prima Donna avanzò verso il Diavolo Re, lasciando orme di fuoco rosso sul terreno e sprigionando fiammelle dalle membra. Lo assalì con strali di energia fredda, e Dapsl strillò che ciò costituiva il suo tentativo di cambiare l’anima infernale del suo futuro compagno. Intorno alla testa di Kirtn prese forma un orrendo mascherone baluginante, che si dilatò fino a divenire largo quanto tutta l’arena. Dalle sue fauci il Male scaturì informa di protoplasma, così gelido che avrebbe congelato il cuore di una stella, e Fssa lanciò ululati strazianti per sottolineare la ribellione del Diavolo Re a quell’esorcismo.
A questo punto Rheba costruì la sua gabbia di sbarre infuocate. Kirtn ne fu imprigionato, e con terribili ruggiti cercò di spezzarla, ma invano. Era il momento più impegnativo per la ragazza, che doveva mantenere il controllo della luce azzurra in forma di mascherone gigantesco, della cappa violetta sui cortigiani, e della gabbia di fiamma.
Fssa mandò un suono flautato acuto e dolcissimo, facendolo seguire dal gorgoglio argentino d’una sorgente d’acqua, e qui prese inizio il pezzo forte di Kirtn, ovvero la sua canzone d’amore Bre’n. La nota introduttiva prodotta dal serpente aveva avuto un forte impatto non solo sui Loos ma anche sugli schiavi, e quando Kirtn cominciò a fischiare, la stessa Rheba faticò per non essere travolta da quella musica. Il programma richiedeva che il Diavolo Re cercasse di sedurla, ma venisse invece vinto con la stessa arma, così dalle sue labbra vibrarono le note flautate della controparte femminile.
Fin dal primo ritornello Kirtn tacque, facendo mostra di subirne il fascino. Il mascherone demoniaco che ondeggiava sulla sua testa cominciò a mutare, facendosi sempre meno feroce e poi svanendo pian piano. Fra i capelli di Rheba il serpentello ne assumeva il colore dorato e si manteneva invisibile, ma non cessava un istante di fornire il sonoro alla scena con notevole sensibilità per le fasi del dramma.
Gli effetti visivi che rendevano Kirtn mostruoso scomparvero, e all’interno della gabbia egli apparve indifeso e spaventato. Rheba avanzò su di lui, seducente e flessuosa, fischiando all’unisono con Fssa una melodia lenta e ammaliatrice. Ormai privo di volontà il Diavolo Re ne fu affascinato, e rispose dolcemente al canto di lei.
Esattamente com’era successo nella sala di ricevimento del Loo-chim, la sua canzone si levò così, sensuale e provocante da colpire il pubblico, e i Signore e le Signore parvero tendersi avanti sulle loro poltroncine. Il contrasto fra la scena selvaggia di poco prima e il duetto d’amore era un po’ assurdo, ma di buon effetto. Perfino Signore Jal non nascose una certa emozione, teso ad assorbire un’armonia che gli penetrava nella pelle.
Le fiammelle che danzavano intorno al corpo di Rheba balzarono verso la gabbia e l’avvolsero in un’esplosione di luce, mentre il duetto raggiungeva il culmine. Subito dopo Rheba passò a un’altra canzone in lingua universale, promettendo al Diavolo Re mille delizie e lusingandolo, vantando la propria bellezza e offrendosi a lui in matrimonio. La gabbia si dissolse nell’aria, e la Prima Donna e il Diavolo Re furono solo due esseri umani l’una di fronte all’altro, attanagliati dallo stesso incanto.
Kirtn le si avvicinò con lentezza, sprizzando desiderio appassionato da ogni suo movimento, e lei lo attese rilassata in una posa che era tutta un’offerta. Le mani di lui la raggiunsero e la strinsero.
Per qualche istante, mentre Kirtn chinava il volto sul suo, Rheba si perse in quegli occhi dorati e colmi di luce. Era tesa come durante l’esibizione dell’illusionista Yhelle, in preda a un caos di sensazioni che non era preparata a capire.
«È quasi finito, Danzatrice del Fuoco», mormorò Kirtn. «Ancora qualche momento».
La voce di lui servì a farla sentire più calma, risoluta a controllarsi come già aveva dominato le allucinazioni dell’illusionista. Ma davanti a lei c’era adesso Kirtn, che le aveva voluto bene sin da quando era una bambinetta, Kirtn che sapeva sorriderle ed essere dolce con lei, Kirtn che la proteggeva ed era tutto quel che lei aveva al mondo, non già uno strano illusionista.
Le braccia della ragazza lo strinsero con forza disperata e irragionevole. E sebbene entrambi sapessero che toccava a lui resistere, il corpo di Kirtn cedette all’abbraccio e aderì al suo con involontario ardore.
Le Linee di Potenza luccicarono sotto la pelle di Rheba, e sebbene Kirtn ne fosse scottato non protestò, conscio che quella reazione fisica era incontrollabile e che lei gli stava dando sé stessa. Ma era presto … troppo presto. Il suo bacio conclusivo fu brevissimo, nervoso.
«Basta, ora», le sussurrò. «Ricorda dove siamo. Libera l’energia».
La scena era finita, ma a dispetto delle proprie intenzioni Kirtn la tenne stretta finché ella non ebbe tolto l’aura azzurrina intorno agli J/taals ed ai clepts. Solo allora la lasciò, a malincuore. Rheba fece un passo indietro, con gli occhi spalancati fissi nei suoi e il cuore gonfio di un’emozione senza nome.
Un mormorio di commenti si levò dai Signori e dalle Signore Loo ai bordi dell’arena. Fssa le sfiorò un orecchio con insistenza, costringendola a tornare alla realtà e mormorandole in fretta una traduzione.
«Bene!», fu quanto disse. «I Loos stanno dicendo che avete usato una leggenda come trama per una scena erotica e perversa, e pare che questo genere di cose riesca a eccitarli anche quando non ci sono accoppiamenti sessuali veri e propri».
«Perversa?», Rheba si accigliò. «Ah, già: un Peloso e una Liscia, vero!»