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Fssa fischiò un assenso. «Dicono che gli J/taals e i clepts sono stati un buon contorno, ma non strettamente necessario. Anzi li hanno distratti dalla figura centrale, cioè il Diavolo Re che si converte all’amore. Alcuni Chim stanno contrattando per comprare gli J/taals come guardie del corpo. Gli J/taals sono ben conosciuti nella Confederazione, e la loro lingua è capita da chi usa assoldarli».

«Vogliono separarli da noi?» Rheba fremette all’idea. «Ma non possono farlo!»

Fssa non si prese il disturbo di rammentarle che erano schiavi, e che il loro padrone avrebbe potuto fare di loro ciò che voleva.

«Noi siamo un’Azione», mormorò la ragazza. «Non è forse vero che i membri di un’Azione devono restare uniti?»

«Saremo un’Azione soltanto quando verremmo presentati alla Concatenazione», disse il serpente. «Prima di ciò, siamo soltanto un gruppo di schiavi».

La ragazza avrebbe voluto ribattere, ma parlarne con Fssa sarebbe servito a poco. Inoltre il serpente aveva ragione. Kirtn la teneva per mano in silenzio. Aveva udito anch’egli le parole di Fssa, e allo sguardo di lei si strinse nelle spalle con aria impotente.

«Gli J/taals hanno salvato quella bambina», sbottò Rheba. «Io non voglio abbandonarli».

«Neppure io».

«Cosa possiamo fare?», chiese Rheba.

«Jal non li ha ancora fatti portare via. Sembra contrariato».

Dapsl li guardò entrambi con ostilità. «È stato costretto ad acquistarli, perché potessero partecipare alla vostra Azione. Se non riesce a rivenderli ci rimetterà».

Signore Jal alzò un braccio verso di loro e schioccò le dita con impazienza, chiamando Dapsl. L’ometto corse da lui e s’inginocchiò ai suoi piedi con umiltà quasi ridicola. Fssa mutò lievemente forma fra i capelli della ragazza, ed ella attese una traduzione, ma il serpente tacque.

«Perché non traduci?», gli sussurrò.

«Stanno parlando Namertano, e io non conosco ancora bene quella lingua. Inoltre molti Signori chiacchierano. È difficile sentire bene».

Rheba attese. Altri Chim si unirono a Jal, parlando il Loo-padronale, tuttavia Fssa non riferì nulla. Da lì a poco Dapsl trottò verso di loro.

«I clepts sono noiosi e non interessano nessuno», disse. «E così anche gli J/taals, per cui Jal chiedeva troppo denaro. Sono stati rifiutati in blocco».

«Allora anche la nostra Azione è stata rifiutata?», chiese Kirtn, prima che Rheba potesse parlare.

Dapsl lo fissò. «L’Azione non è stata rifiutata. Soltanto i mercenari e le loro bestiacce. Signore Jal vi invita a farvi avanti, con il vostro pestilenziale serpente e quell’assurda creatura di cristallo che si è trasformata in una corona. Solo voi».

Il Bre’n alzò una mano a sfiorare Arcobaleno, che sulla sua testa aveva assunto il color oro brunito dei capelli. Fssa aveva raccomandato loro di non attrarre troppo l’attenzione altrui sulla bizzarra entità, almeno finché non fossero andati alla Concatenazione. Fece un sospiro.

«Il Signore Jal», disse secca la ragazza, «ci prenderà tutti o nessuno».

Dapsl la guardò contrariato, poi si rese conto che non scherzava e sbarrò gli occhi. «Vuoi trascorrere il resto della tua vita nel Recinto? Se lo provochi ci manderà tutti nella Fossa. Nessuno può essere così stupido … nessuno, salvo una dannata cagna kaza-flatch

«Dì a quei damerini che non abbiamo avuto molto tempo per preparare l’Azione», intervenne Kirtn. «Quando i compratori torneranno qui la prossima volta, troveranno che i clepts e gli J/taals sono parti vitali della nostra rappresentazione».

«Tornare? Ma voi potete uscire da qui subito! E non dovete far altro che …»

«No!», dissero insieme Rheba e Kirtn.

«Ma se voi mancate a questa Concatenazione, correrete il rischio di essere separati per un anno, fino alla prossima».

Con uno stridulo gemito di rabbia, Dapsl volse loro le spalle e tornò da Signore Jal. Ciò che gli disse provocò una reazione bestiale nell’individuo, che senza neppure lasciarlo finire lo sbatté al suolo con un pugno in piena faccia. A passi lunghi Jal attraversò la piccola arena, fermandosi davanti a Rheba e a Kirtn.

«Cosa accidenti c’è che vi tiene legati a quei mercenari?», li aggredì. «Non vi basta stare insieme, con le vostre perversioni da kaza-flatch

«Niente che tu possa capire», disse Rheba freddamente. «Si tratta di una promessa. Una questione di onore».

L’altro annuì, improvvisamente ironico. «Onore, certo. E se io vi separassi?»

«Allora farai di me una non-Addomesticata. E fra l’altro questo ti costringerà a lasciarmi nel Recinto. Non puoi togliere da qui una schiava non-Addomesticata».

«E anch’io sarò un feroce non-Addomesticato», aggiunse Kirtn. «Come spiegherei questo a quella viziosa baldracca che è metà dell’Imperiale Loo-chim?»

Signore Jal ebbe una luce così minacciosa nello sguardo che Rheba fece involontariamente un passo indietro. Intorno alle sue braccia lampeggiarono lingue d’energia difensiva pronta ad essere usata.

Jal dignignò i denti in un sorriso. «Ci tieni a condividere ancora gli enzimi col tuo amico?», sibilò ricordandole che poteva far di peggio che allontanarli dagli J/taals.

La ragazza esitò. S’era quasi dimenticata della scusa che Kirtn aveva inventato per restare con lei. «Non credi a ciò che tu stesso hai visto poco fa? Lo scambio di enzimi è una necessità reale», borbottò.

«Sicuro che ho visto, razza di perversa kaza-flatch. So ben io quel che ho visto», ridacchiò lui. «Tu, Liscia, vali molto denaro per me. E anche tu, Peloso. Ma non abbastanza perché io voglia rischiare un’umiliazione. Un uomo nella mia posizione, ovvero senza la sua Chim, è … vulnerabile».

Rheba ignorò i suoi insulti, e cercò di capire cosa vi fosse dietro quelle parole. Giusto allora Fssa mandò una serie di fischi appena ubidili diretti a Kirtn, che ascoltò e poi chiese:

«Per esser parte definitiva dell’Azione, i clepts e gli J/taals devono apparire con noi sulla scena della Concatenazione. Vero?»

Signore Jal annuì e attese.

«Di certo, voi Loos avrete nella vostra mitologia qualcosa di equivalente all’inferno».

L’individuo accennò di sì senza aprir bocca.

«Ed è un inferno fiammeggiante?»

Jal si limitò a un altro cenno di assenso.

«Ebbene, Rheba può trasformare i mercenari e i clepts in demoni del fuoco. La nostra Azione sarà una scena dell’inferno».

Il silenzio di Jal si prolungò. L’uomo si batteva un’unghia contro gli incisivi superiori, con aria annoiata e poco incoraggiante. Fssa ne approfittò per fischiare una rapida traduzione di quello che i Chim stavano dicendo, e che Kirtn ascoltò senza averne l’aria. Gli individui speculavano sul modo di migliorare ancora lo spettacolo che avevano appena visto.

«Se avete delle leggende riguardanti l’inferno», continuò il Bre’n, «Allora dovete averne anche su uomini ingannati e intrappolati dai demoni e quindi … salvati da qualcuno che simbolizzi l’innocenza pura e redentrice».

«Sì, Saffar e Hmel», annuì Jal. Il suo sguardo assunse una luce pensosa, poi tornò a fissarsi su Kirtn. «Mmh … certo. Una felice possibilità. È la storia favorita del Polo Femminile. Direi che il gioco vale la candela. Lo proveremo. Complimenti, Peloso, tu mi sorprendi. Ma se non sarà abbastanza buona da diventare una delle mie tre Azioni … e la roba che ho visto poco fa non lo era troppo … allora non venite più a chiedermi comprensione».

Kirtn s’era ormai convinto che Jal non avesse la minima idea di quanto gli fossero servite le informazioni di Fssa sulla cultura Loo, e la traduzione fischiata delle chiacchiere dei Chim. Mentre assaporava quel pensiero consolante, qualcosa lo stordì per un attimo: intorno a lui cadde una nebbia d’energia che lo attrasse in un vortice improvviso, e di botto egli si trovò trasportato su una rampa fuori dal Recinto.