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Stavolta il laser supertermico alimentato dal sole del Ringworld non sparò o non fu abbastanza rapido da colpire la Needle. Ma la Guerra Periferica ritrovò la nave.

— Siamo seguiti — disse Accolito.

— Ora me li scrollo di dosso — cantò Ultimo. — Non distraetemi.

Il Ringworld salì come uno smisurato schiacciamosche. La Needle si tuffò dritto verso una lunga striscia di terra in attesa della notte. Louis vide in basso l’Altro Oceano, un enorme rombo punteggiato di gruppi di isole, spostarsi di lato mentre la Needle scendeva. Ultimo puntò verso una nube illuminata da fulmini, posta come una clessidra appiattita in un disegno parecchie volte più esteso della Terra.

Un occhio di ciclone è il segno visibile di un foro nel pavimento del Ringworld. È l’equivalente degli uragani e dei tornado che si formano sui pianeti. L’aria che sgorga dal foro produce un vuoto parziale. L’aria che fluisce a favore di spin rallenta per la velocità di spin, pesa meno, tende ad alzarsi. L’aria contro spin accelera, diventa più pesante, tende ad abbassarsi. Dall’alto il disegno è una clessidra appiattita con un foro al centro. Da babordo o da tribordo la tempesta assume l’aspetto di un occhio, palpebra superiore e palpebra inferiore e una spirale di tornado al centro e a volte un sopracciglio di alti cirri.

Un difensore del Ringworld, Armonista o Bram prima di lui, avrebbero ormai turato un foro di grandi dimensioni. È difficile rimpiazzare un mucchio d’aria perduta. Il cratere meteorico al centro della tempesta sarebbe stato piccolo e vecchio: le tempeste impiegano generazioni a formarsi.

Ultimo scese verso il turbinante punto centrale della clessidra, rallentando molto, avendo ancora in scia una nave grande e due più piccole. Poi la Needle si tuffò nel vortice nero, come spinta da follia suicida, e lo attraversò. Dal cratere della meteora uscì nello spazio interstellare ed eseguì una brusca virata all’indietro e verso l’alto. Ultimo lanciò un raggio laser contro la nera parte inferiore del Ringworld. Un bagliore color rubino illuminò uno spiegamento di tubi di drenaggio spezzati da un’altra vecchia meteora.

“Devo dirlo ad Armonista” pensò Louis. “Il Ringworld si sta logorando. Perde aria e acqua. Necessita di riparazioni dappertutto: la parte inferiore, i muri del bordo, il paesaggio. Già, nel nostro copioso tempo libero.”

Ora attraversavano un pennacchio di cristalli di ghiaccio. Un blocco d’acqua marina congelata ribolliva. All’improvviso Accolito disse: — Louis, smettila con queste cose!

— Scusa.

— So cosa significa: “È una passeggiata”. Miliardi di tuoi simili pagano fior di quattrini per il privilegio d’essere spaventati a morte in condizioni d’assoluta sicurezza. Un eroe deve correre pericoli veri!

— Tu li hai corsi, quando abbiamo combattuto contro Bram. — Mentre la Needle correva verso l’alto, pensò: “Non è una trappola mortale. È una passeggiata”.

Il nero ghiaccio marino era quasi evaporato. La Needle speronò un canale di scolo distrutto, attraversò un’ultima barriera di ghiaccio e si trovò nel mare superiore. Rimase a galleggiare nell’acqua nera.

— E qui la nave può restare — disse Ultimo. Sollevò il bordo di un disco passatoio e si mise a lavorare sui comandi.

— Quanto di tutto questo t’aspettavi? — chiese Louis.

— Circostanze impreviste — disse Ultimo. — Se Armonista m’avesse mai dato un’occasione di spostare la Needle, mi sarebbe servito un posto dove nasconderla. Questo collegamento porta al Centro Manutenzione. La rete di dischi passatoio è aperta per noi.

Accolito aveva drizzato le orecchie. Guardava dall’uno all’altro e viceversa, come chi segue una partita a tennis. Louis rifletté. L’oceano intorno a loro avrebbe perduto acqua finché non si fosse formato un tappo di ghiaccio. Armonista poteva trovarli, se ne aveva voglia, grazie al pennacchio di vapore. Ma la Long Shot era lenta nello spazio normale e anche se un balzo nell’iperspazio in vicinanza di una stella non era più morte certa, restava comunque pericoloso. Armonista e la Long Shot sarebbero stati inseguiti nel cielo ancora per parecchi giorni.

Così la Needle era… — Ultimo, non puoi nascondere la nave.

— L’ho fatto.

— Dobbiamo avere accesso alla Needle per viveri, letti, docce, tute pressurizzate. Ci serve un collegamento mediante disco passatoio… e basta anche ad Armonista.

— Posso nasconderne la dislocazione, Louis.

Cercava d’illudersi di avere il comando, pensò Louis. Pareva futile, ma era la stessa cosa che faceva lui. Disse: — Mentre Armonista tiene d’occhio la Hot Needle, perché non rubiamo la Long Shot?

— Come?

— Non ne ho idea. Ma sono stufo d’essere manovrato come marionetta da lui o da te, Ultimo. Ci deve essere un modo per uscire da questa scatola.

— Visto che Armonista è occupato, potremmo avere un paio di giorni per realizzare qualcosa.

Traslarono nella Sala Difesa Meteore.

La luce del giorno era strisciata sull’occhio di ciclone. Louis guardava l’estensione di 190 milioni di miglia, al di là del bordo del sole e degli orli neri dei quadrati delle ombre. Nodi e fili d’argento segnavano ancora fiumi, laghi, mari; ma il tempo e le conseguenze del foro avevano disseccato il terreno. Tre navi serpeggiavano dentro e fuori una piatta clessidra fatta di tempesta. Erano di sicuro quelle che avevano seguito la Needle. La più grande era degli Kzinti, la più piccola era un caccia della ARM e anche la terza apparteneva alla ARM. Erano in grado di scorgersi l’un l’altra nella nube, come chiunque avesse un radar di profondità.

Il fulmine balenava di tanto in tanto nella zona, ma ci fu uno schizzo improvviso troppo luminoso per un fulmine.

— Il guaio con un proiettile d’antimateria — commentò Louis — è che l’equipaggio coglie al volo qualsiasi scusa per toglierselo dalla nave.

Le due navi della ARM davano la caccia all’altra. La nave Kzin si tuffò nella nube. Louis la seguì sul radar e vide che attraversava l’asse dell’occhio di ciclone, con una nave della ARM in scia, mentre l’altra la precedeva nell’aria libera. Poi la nave Kzin attraversò lo scarico, uscì e sparì.

Ora due navi della ARM erano padrone di forse mille miliardi di miglia quadrate di Ringworld. Per parecchie ore perlustrarono la zona, tornando spesso all’occhio di ciclone.

— Sorvegliano il foro per impedire l’ingresso — suggerì Ultimo. — Tu e Chmeee avete sparso il segreto in tutto lo spazio conosciuto, vero, Louis? Entrare e uscire dal Ringworld da un foro di meteora. Oppure affrontare una difesa laser ad alimentazione solare.

— Se trovano la Needle - disse Louis — avranno accesso alla rete di dischi passatoio. Ultimo, è tecnologia facile da copiare? Le Nazioni Unite non ne hanno mai avuto l’occasione. È molto più avanzata delle cabine transfer.

Ultimo, naturalmente, non rispose. Louis si ritrovò a fissare sullo schermo l’Altro Oceano. La distesa d’acqua e di terra pareva un arazzo sulla parete di un castello. Gruppi di isole, continenti… sarebbero stati enormi come le mappe nel Grande Oceano, una delle quali riproduceva in scala uno a uno la Terra. Qui erano più densamente raggruppate e parevano tutte identiche.

— Ultimo, sono stati i Pak a costruire il Ringworld?