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— Certo — disse Armonista. — Dobbiamo muoverci in fretta. Venite. — Aveva sollevato il bordo del disco passatoio e lo stava regolando.

Louis ritrovò la voce. — Come no. Adesso è il momento di muoverci in fretta. Hai portato la guerra a casa nostra! E ora l’aria fugge via dal Ringworld.

La palla di fuoco era quasi scomparsa. Il pavimento del Ringworld era scrith nudo, con un anello di nubi in lenta espansione. Le nubi correvano verso il foro.

Armonista prese per il braccio Louis. Andò a un disco passatoio.

Con una sola occhiata Hanuman colse tutto l’accaduto.

Aveva piegato le leggi che governavano quell’universo e un ipotetico altro universo. La sua missione era un successo totale. E niente importava. Il Ringworld conteneva tutto ciò che valeva la pena salvare e il pavimento era stato lacerato. Il foro si trovava nel lato lontano dell’arco. Un bene e un male insieme. La morte sarebbe stata una lunga marcia intorno alla curva per raggiungerli qui. Ma le contromisure di Armonista avrebbero dovuto superare un’uguale distanza.

Anche gli alieni avevano visto. Il massimo alieno era il più anziano, il più esperto e forse il più saggio: aveva chiuso la propria mente. L’ominide aveva perduto la speranza. Il più giovane, del tutto dissimile da un grosso gatto, aspettava come Hanuman che qualcuno trovasse la soluzione. Armonista?

Armonista era in movimento, mentre Hanuman cercava ancora di mettersi in pari. Il difensore Ghoul non mostrava dubbi. Quando Armonista e Louis Wu svanirono, il piccolo difensore li seguì. Armonista avrebbe sistemato tutto.

Macchinari su scala degna della terra dei giganti di Gulliver erano stati spostati nella stazione di lavoro sotto Olympus Mons. Armonista lasciò il braccio di Louis e si mosse velocemente fra le macchine. Il piccolo difensore, Hanuman, gli sgattaiolò dietro.

Accolito comparve accanto a Louis. — Louis, cosa succede?

— L’aria vola via dal Ringworld.

— Sarà… la fine di tutto?

— Già. Cominciando dal lato lontano. Forse ci restano giorni, ma solo perché il Ringworld è davvero smisurato. Non so cosa Armonista pensi di fare.

— Cos’è quella massiccia struttura? L’ho vista…

Hanuman tornò da loro. — Un tappo per fori di meteore, versione grande. Naturalmente non è stato mai provato.

Aveva la forma di una pastiglia d’aspirina e all’incirca le dimensioni dell’arcologia Twin Peaks o di una piccola montagna, ma era ancora piccolo a confronto del foro nel Ringworld. Louis disse: — Mi ricordo. Era in una delle caverne. L’ha spostato qui su grandi pile di piastre levitanti.

Guardarono il tappo scivolare nel buco del pavimento e cadere, guidato da campi magnetici verso la base dell’acceleratore lineare. Armonista guardava, sul bordo. Louis e Accolito si avvicinarono a lui.

Le spire dell’acceleratore lineare correvano per quaranta miglia dal tetto al pavimento del Centro Manutenzione. Era una struttura fin troppo grande per qualcosa di piccolo come la Needle. Il fondo posava su una serie di piastre levitanti e si muoveva per regolare la mira.

Ora il pacchetto era vicino al fondo e continuava a cadere, ma più lentamente. Armonista vide che Louis, Accolito e Hanuman guardavano. Subito li allontanò dal foro nel pavimento.

Un rombo alle loro spalle. Louis si girò e vide qualcosa di enorme passare in un lampo, uscire dal cratere di Olympus Mons e scomparire. Accolito aveva arricciato strettamente le orecchie. Hanuman smise di coprirsi le sue e disse qualcosa che andò perduto. Louis non udiva più niente, aveva ancora nelle orecchie il doloroso rombo dell’esplosione.

Louis rimase sordo per qualche tempo. Accolito ritrovò l’udito più in fretta. Louis vide che lo Kzin discuteva con Armonista e Hanuman, mentre seguivano gli eventi su uno schermo della Sala Difesa Meteore. Ultimo rimase rannicchiato, immobile come uno sgabello.

Louis poteva solo guardare. Il pacchetto tappo meteore di Armonista andò verso il sole. La Needle era stata lanciata a un decimo della velocità della luce: il sistema di lancio poteva farlo. Ma da quella distanza la caduta del tappo pareva lentissima. In una finestra zoom il foro pareva un punto nero in un panorama lunare: chiaro e netto e privo dell’argento dell’acqua e del verde della vita. Louis calcolò che il foro avesse un diametro di sessanta o settanta miglia. Era circondato da un anello di vapore, più grande della Terra, che continuava ad aumentare.

Il Ringworld non era ancora consapevole della propria morte. Aria e acqua sarebbero rifluite nel foro e poi nel vuoto, ma prima dovevano muoversi, da trecento milioni di miglia intorno a ciascun arco, prima che l’urto raggiungesse il lato lontano del Ringworld, il Grande Oceano, qui. Non molto si sarebbe perso in centosessanta minuti, mentre il tappo di Armonista attraversava il diametro del Ringworld. Anche l’Altro Oceano non si sarebbe ancora messo a bollire.

Passò Hanuman. Disse a voce alta: — Sono stato in queste condizioni per meno di un falan. Ancora non capisco la scala delle cose. Non sono vissuto in un universo vecchio cinquanta milioni di falan, in un anello rotante intorno a un puntino di luce fra dieci o venti altri puntini. Non c’erano cose in simile quantità! Il mio mondo era piccolo, comodo, facile da capire.

— Ci si abitua — disse Louis. Udiva a stento la propria voce. — Hanuman, cos’è quello? Cosa può fare? Stiamo perdendo l’atmosfera!

— So poco.

— Condividilo con me.

— Due menti brillanti con obiettivi simili risolveranno i problemi in modi simili. Il difensore vampiro Bram vide la necessità di turare i fori di meteoriti. I suoi primi tappi erano piccoli, ma il suo driver di massa sotto Olympus Mons è vecchio di centinaia di falan e ha dimensioni esagerate. Senza dubbio l’impatto del meteoroide che provocò il Pugno-di-Dio ha spaventato a morte Bram. Armonista ha costruito più in grande. Quell’impianto è il suo maggior risultato. — Era in costante movimento, saltellava intorno a Louis, agitava le braccia. — Lo vedremo in azione. Armonista vuole che osserviamo sul posto. Se c’è fallimento parziale, dobbiamo vedere cosa va modificato.

— Quella toppa per meteore, a doppia x, come funziona?

— Posso solo fare ipotesi.

— Non è stata mai provata?

— Provata quando? Sei rimasto nell’automed per meno di un falan. Armonista ha creato e addestrato quattro difensori del popolo dei Sospesi, ha costruito una fabbrica nanotecnologica per ottenere tappi per meteore più grandi, ha controllato la Guerra Periferica, ha progettato parecchie navi sonda, ha costruito uno stabilimento per produrre dischi passatoio, ha modificato la tua Hot Needle…

— È stato indaffarato?

— Era impazzito come una città alveare di calabroni! E se il tappo non funziona, è tutto inutile.

— Hai figli?

— Sì e loro hanno figli. Da quando Armonista mi ha creato, non ho avuto l’occasione di contarli, altro che fiutarli. Naturalmente sono tutti ostaggio dei piani di Armonista e della Guerra Periferica.

— Anche noi. Armonista avrebbe corso il rischio?

— Come posso giudicare? — La sua danza frenetica, mani battute sul petto, sarebbe stata una furia incontrollabile in qualsiasi umano. — Armonista sostiene che il rischio più grande era non agire. Louis, come riesci a stare così fermo?

— Cinquant’anni… duecento falan di yoga. Ti insegnerò.

— Io devo agire — disse Hanuman — ma non perché è sbagliato rimanere fermi. Potrebbe essere così con Armonista. Come faccio a saperlo? Sono furioso e non ho un bersaglio.

La gravità del sole continuava a piegare la rotta dell’impianto.

Armonista e Accolito si avvicinarono. — Louis, ti è tornato l’udito? — chiese Armonista. — Ti sei riposato?