Traslarono. Il Ringworld scorreva sotto di loro. Erano saltati di trenta gradi, circa cinquanta milioni di miglia. Louis, guardando avanti, scorse una linea bianca larga parecchi mondi e una linea più vivida che faceva capolino nel centro. — Eccolo — disse Accolito. — non vediamo i particolari, Armonista. Ci saremo sopra solo fra mezza giornata.
— Nelle nostre piastre facciali c’è una funzione zoom — disse Louis. — Armonista, non vedo nessun cambiamento. Il pallone tappo è sempre gonfio. Intorno al pallone tutto è nebbia. Abbiamo perduto già una piccola percentuale del Ringworld.
Intorno ai bordi della nebbia il terreno sarebbe stato distrutto da onde d’urto nell’aria, nel mare, nel suolo e nello scrith di base. Gli schemi del tempo atmosferico sarebbero andati distrutti… Louis capì d’essere ottimista. Presumeva che Armonista tappasse il foro, fermasse le perdite. Una volta aveva stimato che la popolazione del Ringworld toccasse i trenta miliardi di miliardi, con specie ominidi in ogni possibile nicchia ecologica. Quella vasta piana di nebbia sarebbe stata goccioline d’acqua condensate da perdita di pressione. Ecologie sotto la coltre di nebbia sarebbero rimaste disidratate e soffocate. E il terreno intorno sarebbe stato rovinato dal cambiamento del clima. Ma solo se Armonista avesse fatto un miracolo.
— Credo che una nave in campo di stasi si sia schiantata vicino al foro — disse Louis. — Da qui non posso vederla.
Hanuman disse: — Per arrivarci ci vorrebbe mezza giornata. Vi riporto a casa.
Un attimo dopo erano a bordo della Needle. Quasi subito imitati da Armonista. — Hanuman, rapporto — disse il difensore.
— Il tuo congegno è in posizione. Resisterà per giorni, ma avrà perdite. Cosa ti aspettavi?
— Ho mandato un sistema di tessitura per produrre altro scrith. Ho basato il progetto su nanotecnologie derivate dall’automed a bordo della Needle. Faccenda complicata, questa. Il sistema deve rimpiazzare non solo il pavimento di scrith, ma anche la griglia interna di superconduttore.
Hanuman disse: — Ci sono specie i cui riproduttori si sono evoluti in esseri intelligenti. I loro difensori saranno abbastanza brillanti da aiutarti in questi problemi.
— E anche da litigare e tenere in ostaggio il Ringworld a vantaggio del proprio pool genetico. Louis, dimmi cos’hai visto della nave schiantata.
— Solo una scia — rispose Louis.
— Diversa da altre scie?
Parlava con troppa pazienza. Louis divenne rosso. — L’abbiamo vista da lontano, però… ho raggiunto il Ringworld a bordo di una nave in campo di stasi. La Lying Bastard è scesa con velocità orizzontale di 770 miglia al secondo, come qualsiasi cosa sfiori il Ringworld. Abbiamo lasciato una scia di lava fusa e di scrith nudo. Ora ho visto una scia uguale. Ritengo che quando una nave è esplosa, un’altra è stata sbattuta giù.
— Dovremo trovarla.
— È facile, ma non ora. Il tuo disco passatoio orbitante non sarà in vista del foro prima di dodici ore, comunque. Andiamo a riposare un poco. — Era esausto, fisicamente e mentalmente.
— Andate a dormire, allora.
Dormirono a bordo della Needle. Louis divise con Hanuman la piastra letto. Il piccolo difensore la doveva provare.
10. Una storia da raccontare
Si svegliarono, fecero colazione, tornarono alla stazione di lavoro sotto Olympus Mons, dove Armonista aspettava. Il difensore aveva accresciuto il loro equipaggiamento, aggiungendovi due aviobici. Nessus e il suo eterogeneo equipaggio avevano portato quattro aviobici, strutture volanti simili a un manubrio da ginnastica, con un sediolo montato fra i pesi. Si erano rovinate tutte durante il primo viaggio. Le due nuove di sicuro erano stati modellati sui relitti, ma erano più lunghe, con doppio sediolo e un grosso portabagagli.
Louis ne ispezionò una. Il convertitore cibi era dislocato nel portabagagli o dondolava fuori. A supporti nel cruscotto erano agganciati una torcia laser e alcuni altri utensili. La squadra di Nessus aveva raggiunto il Ringworld grazie ad apparecchiature simili, alcune fabbricate dai burattinai, altre acquistate in negozio nello spazio umano.
— Ho anche rifatto la sacca sonica — disse Armonista. — Il disco passatoio orbitante n. 8 sarà quasi sul posto, Hanuman. Puoi prenderlo da qui.
— Bene. — Si rivolse ad Accolito e a Louis. — Mettetevi la tuta pressurizzata e stivate i bagagli. Prima faremo passare le aviobici.
— Dov’è Ultimo? — chiese Louis.
— Ancora in depressione — rispose Armonista. — Sono preoccupato. Forse soffre di squilibrio chimico. Appena ve ne sarete andati, lo metterò nell’automed.
Louis non commentò. Si bardarono e partirono.
Si trovarono in caduta libera, sopra l’abbagliante Ringworld. Lo Kzin, il difensore, Louis e le due aviobici si allontanarono alla deriva. Fanali di fondo si accesero nelle aviobici. Il disco passatoio orbitante 8 si era spostato durante la notte, 20 gradi, 33 milioni di miglia. Louis guardava quasi direttamente in un buco nero con un luccichio lungo il bordo, in un paesaggio quasi lunare segnato da linee di flusso radiali e da lucenti fili di fiumi ghiacciati. Un toro grande come una catena montuosa, risplendente di rosso rubino all’interno e in procinto di afflosciarsi, era il confine. Pareva che Dio avesse fatto cadere un suo giocattolo. Un piano di nube bianca, più vasto di interi pianeti, circondava il toro. A contro spin, dove la coltre di nubi diventava a chiazze, un graffio bianco correva sul terreno.
Louis lo indicò. — Una nave ha scavato quel solco. La troveremo in fondo, contro spin. Ancora non la vedo, perciò sarà piccola. Hanuman, cominciamo a decelerare?
— Sì. Sali su una aviobici, io prenderò l’altra e Accolito andrà con chi preferisce. Accolito?
— Con te.
— Bene. Louis, mantieni la quota finché la nostra velocità relativa è bassa. La sacca sonica non richiederà più di qualche multiplo della velocità del suono. Ti seguirò a vista. Guidaci alla nave.
Una griglia di superconduttore correva sotto il pavimento del Ringworld. Le aviobici di Nessus volavano per levitazione magnetica, che non comportava quindi propulsori potenti, ma i veicoli progettati ex novo erogavano una spinta notevole. Quando la velocità relativa rispetto al panorama si ridusse a valori più ragionevoli, Louis si abbassò nell’atmosfera fin quando non udì il lieve sibilo della sacca sonica. Vedeva un merletto di vapor d’acqua intorno all’altra aviobici. Le onde d’urto della sua erano appena visibili.
All’improvviso negli auricolari udì la voce di Armonista. — La missione riguarda la ricerca di una nave precipitata. Louis, guida gli altri. Fa’ rapporto a me a ogni passo. Controlla che non ci siano altre navi precipitate. I solchi dovrebbero essere ravvicinati e paralleli. Voglio sapere le specie implicate e cosa aspettarmi da loro. Non buttare via la vita per scoprirlo. Non uccidere nessuna EL, se puoi farne a meno; ma se sei costretto, non lasciare segni. Se possibile, tratta. Farò in modo che eventuali ospiti siano lieti d’incontrarmi.
Una piccola pausa, poi: — Non vorrei avere dimenticato qualcosa. Louis, ricorda che la memorizzazione di dati è facile. Probabilmente tutta la conoscenza umana è memorizzata a bordo di ogni veicolo spaziale della ARM, con blocchi per le parti segrete. Il funzionario giusto conoscerà la password giusta. Accolito, se trovi invece una nave del Patriarcato, lascia perdere. La loro conoscenza potrebbe essere lì, ma nessun eroe la darebbe a te…
Louis intervenne: — Un telepatico potrebbe. — Ma il monologo di Armonista continuò a ronzargli negli auricolari.
“Non vorrei avere dimenticato qualcosa… ossia una camminata di ritorno di 300 milioni di miglia e il disco passatoio in orbita fuori portata e Ultimo nell’automed. Così non puoi contare su di lui come alleato e non puoi usare l’automed per ringiovanirti, Louis. A tempo debito ti renderò difensore…” Era improbabile che Armonista dicesse queste cose, pensò Louis. Si concentrò nel volo.