— È ciò che diciamo quando nessuno sa niente — rispose Louis. — Stregoni. Magia. — Parole in interlingua che Louis poteva avere imparato dai genitori.
Roxanny era sulla sella frontale dell’aviobici di Louis. Aveva provato a usare i comandi ed era diventata di ghiaccio quando quelli non avevano funzionato. Louis occupava la sella posteriore. Né Roxanny né Claus l’avevano detto, ma pareva chiaro che Louis e Accolito erano stati arruolati nella ARM.
L’altra aviobici pareva in buone condizioni. Accolito era sulla sella anteriore e Claus sull’altra. L’indigeno pareva abbastanza comodo, sospeso sotto l’aviobici, nel modulo di salvataggio gonfiato, ma a un certo punto cominciò a boccheggiare.
— Accolito!
— Sì, Louis.
— Il modulo ha terminato l’aria. Wembleth è nei guai.
Claus disse: — Tanj, sarà stato difettoso.
— Scendiamo?
Atterrarono. Wembleth era svenuto. Tennero addosso la tuta. L’aria era nebbia rarefatta e vento d’uragano, rendeva fioche le voci negli auricolari. Louis gridò: — Non credo che aprire il modulo sia…
— Hai un’idea migliore? — replicò Accolito.
— Di’ al Sospeso di aprire il casco. La sua tuta ha un impianto di riciclaggio.
Il piccolo antropoide rispose subito ai gesti di Accolito. Tirò indietro il casco, starnutì al puzzo, ma lo lasciò aperto. Preoccupato, accostò la faccia a quella di Wembleth e fiutò. Wembleth si mosse e alla fine si alzò a sedere.
Sorvolarono alberi caduti che avevano chioma rigonfia su tronco alto e sottile. L’esplosione di antimateria li aveva appiattiti al suolo, con la cima a favore di spin. Più avanti il vento provocato dalla caduta di pressione li aveva abbattuti contro spin e non aveva toccato la vegetazione più bassa. La caduta di pressione era un’onda che ancora si espandeva sul territorio. Le aviobici seguirono l’onda d’urto, riducendo lentamente la distanza. Attraversarono migliaia di miglia di disastri e di tempesta. Ora c’erano alberi ancora in piedi nella foresta abbattuta. La vegetazione andava avanti, restando aderente alle terre basse, mescolandosi ad altre ecologie.
Louis li portò in una radura della foresta, un prato lungo un torrente. Aria! Estrassero Wembleth dal modulo di salvataggio e poi si tolsero la tuta. Wembleth gridò di gioia, si mise a ballare, anche se un po’ irrigidito. Si tuffò in acqua, si tolse i ruvidi vestiti e li usò per sfregarsi. Acqua! Acqua corrente, alta venti centimetri, che scorreva verso una pozza profonda. I due della ARM si scambiarono un’occhiata, poi si tolsero la tuta e si tuffarono. A mezz’aria gli occhi ridenti di Roxanny sfiorarono Luis Tamasan. Louis si sentì mozzare il fiato.
Accolito si tuffò con un grande schizzo. Con la pelliccia bagnata e aderente al corpo era uno spettacolo comico, che spezzò l’incantesimo: Louis scoppiò a ridere.
Hanuman lottava con la tuta. Louis lo aiutò a uscirne. Hanuman, l’antropoide affettuoso, lo abbracciò e gli bisbigliò: — I due ARM hanno armi nascoste.
— Sorpresa — mormorò Louis.
— Ook ook ook. Mi spoglio?
— Il problema…
— Sanno. Va’ dentro come Wembleth. — Hanuman gli sgusciò dalle braccia e a quattro zampe corse verso l’acqua. Si tuffò senza schizzi. Louis gridò e gli corse dietro, con un tuffo a palla. Freddo! Nell’acqua profonda si tolse la tuta. Tentò di ripulirla strofinandosela addosso, poi l’appallottolò e la tirò sulla riva sassosa per farla asciugare.
Tutti gli interessati non potevano fingere di non sapere che Luis Tamasan era in stato d’eccitazione. Lui si tenne a distanza dai due della ARM, che stavano… diventando amichevoli, aveva pensato; ma Claus arretrava e Roxanny parlava rapidamente, non tanto forte da farsi sentire. Una lite? I due volevano ancora riservatezza.
Accolito non nuotava bene, ma l’acqua non era profonda. Prese in braccio Hanuman e raggiunse a guado Louis, che si teneva a galla in verticale, agitando le gambe.
Hanuman disse vivacemente: — Ho visto un meteorite scendere vicino al foro. Armonista rileverebbe un’altra nave.
— Non può comunicarcelo. L’ho spento.
— Bene. Continuerò il volo con Accolito. Vado avanti io. Vi porto a una catasta di servizio.
Una catasta di servizio li avrebbe riportati a casa, alla Mappa di Marte. — Quanto dista? — chiese Louis.
— È orbitante. Armonista può indirizzarci.
— Vogliamo che gli ARM vedano una catasta di servizio?
— Chiederemo ad Armonista più tardi, quando gli domanderemo se ha visto altri intrusi. La tua opinione?
Louis rifletté. — Vorranno tornare alla loro nave. La cosa a noi non interessa, giusto? Purché non vengano a sapere troppo.
La voce di Hanuman era un sibilo di frusta, appena percettibile. — Gauthier ha salvato la libreria. La voglio! Voglio vederli mentre la usano, prima che li lasciamo liberi. Ma quegli ARM sono compagni pericolosi. Inutile rischiare tutti. E se Accolito e io fuggissimo? Ci ritroviamo a una catasta di servizio. Tu rimani e osservi.
Parve un suggerimento sorprendente. — Perché proprio io?
— In tutto il Ringworld la tua unica possibile compagna è Roxanny Gauthier. Non hai un piano tuo personale, vero?
Louis si strinse nelle spalle.
— Ti sei accorto che abbiamo spettatori?
Louis si guardò intorno. I due ARM, più a monte, nell’acqua fino alla cintola, parlavano ancora in tono da cospiratori, lo si capiva dal linguaggio del corpo. Louis distolse controvoglia lo sguardo dai seni di Roxanny. Wembleth, a riva, se ne stava supino su una roccia piatta e tiepida e si beava al sole. Neri uccelli roteavano sopra la foresta e un paio di quadrupedi muniti di corna guardavano la scena, sospettosi.
— Non vedo nessuno — disse Louis.
— Sette ominidi — dichiarò Accolito. — Tre uomini, quattro donne. Li ho scoperti dall’odore. Dovremmo decidere…
Wembleth fu distratto da qualcosa e si alzò. Gridò verso i boschi. Un uomo venne fuori. Passò davanti ai quadrupedi cornuti, che non scapparono. Si fermò a una decina di metri da Wembleth. Parlò. Tenne le mani lungo i fianchi, in evidenza. Al pari di Wembleth. Erano nudi tutt’e due. L’uomo torreggiava su Wembleth, era alto più di Accolito, quasi due metri e quaranta, e snello come gli alberi lì intorno. Ogni parte del suo corpo aveva forma oblunga, tranne la testa, dalla mascella forte e quadrata. I capelli avevano lo stesso colore della chioma degli alberi.
Nudi nell’acqua corrente, i due ARM parvero perplessi. Risalirono a guado il corso d’acqua, verso Louis e Accolito.
— Non hanno estratto le armi — mormorò Hanuman. — Louis, manterranno la calma?
Ovviamente si riferiva ai due ARM. — Non lo so — rispose Louis. — Bisognerebbe informarli del rishathra.
Wembleth e l’estraneo ora parlavano liberamente. Claus venne a portata di voce. — Suggerimenti? — chiese.
— Wembleth se la cava benissimo — rispose Louis. — Lasciamo che sia lui a parlare per noi. Ci sono altri nativi.
— Dove?
— Fra gli alberi — disse Accolito. Indicò un punto. — Eccoli là. Tutt’e sei.
— Assomiglia a una giraffa — rise Claus.
— O a un lunare — disse Roxanny. Era un secco rifiuto.
Luis Tamasan non poteva avere visto cittadini di Luna City, perciò Louis disse: — Saranno pacifici. Guardate la mascella, è da erbivoro. Probabilmente raccoglie frutta da quegli alberi. Dobbiamo stabilire…
— Tanj - disse Claus. — I nostri traduttori devono ascoltarli. — Uscì dall’acqua. Gli altri lo seguirono. Claus raccolse la tuta per asciugarsi, poi la posò a terra e raccolse lo zainetto. Se la nudità andava bene per loro, poteva fare a meno di vestirsi; ma lo zainetto conteneva il traduttore e forse anche un’arma.