Un anziano gli rivolse la parola. Louis non capì la lingua, ma cercò di tranquillizzare l’uomo, con il linguaggio del corpo. Non funzionò e allora Louis lo prese per il naso e lo buttò a terra. Un breve incontro dimostrativo e l’uomo gli strisciò ai piedi.
Bene. Louis seguì l’odore. La fonte aveva cambiato case, ma l’odore sarebbe stato più forte se loro si fossero mossi all’aria aperta. Forse sotto il villaggio c’erano cunicoli. Un giovane uomo sbucò dal vano di una porta, tenendo in mano la pistola sonica di Roxanny.
Louis, appena sfiorato dal ronzio, toccò con il raggio laser il calcio metallico. Facendo bene attenzione. L’uomo lasciò cadere la pistola sonica e corse dentro casa. Non apparteneva al popolo Lupo. Era solo qualche centimetro più basso di Louis, aveva ricci castani intorno alla faccia e alla testa, pelle nuda nelle altre parti. Chiaramente umano. Con il fiuto Louis lo riconobbe.
— Wembleth! — chiamò. Zoppicò all’inseguimento. — Voglio solo parlare. — Entrò, temendo che corressero più forte di lui, ma zoppicava più velocemente di loro. Con la mano fermò un oggetto metallico vibrato contro la sua testa, si girò e si ritrovò a stringere un polso e una sbarra metallica. — Roxanny.
La donna fu svuotata dalla voglia di combattere. Lo fissò, con orrore insondabile. — Cosa sei?
— Non credi nei Vashneesht? — Lei non reagì. Poco divertente? — Sono Louis Wu. La tua pistola sonica mi ha lasciato deforme, ma per il resto sono un difensore. Sei stata fortunata. Avresti mangiato albero-di-vita, se fossimo andati dove mi indicavi.
— Louis.
Louis annusò: Roxanny portava in grembo un figlio della sua linea di sangue. Ora avrebbe potuto ucciderlo, prima che lui le facesse del male.
— Sai che…
— Sono incinta. Succede. — Lo guardò negli occhi. — Dicesti d’essere fertile.
— È figlio di Wembleth. Lo fiuto.
— Stet. Perché eri fertile? Quasi tutti gli uomini esauriscono i propri diritti di nascita. Louis Wu no?
— Roxanny, ogni vita è improbabile.
Lei sorrise, un semplice tremolio delle labbra. — E perché sono fertile io? Questo di sicuro non l’hai stabilito tu.
— Qualcuno ha pasticciato le tue caratteristiche mediche. A bordo della Gray Nurse usavate tutti lo stesso automed, vero? Qualcuno voleva che tu restassi incinta, così ha annullato il tuo periodo di sterilità. — Era la risposta più logica.
— Il Primo Coroner Zinna Hendersdatter — disse Roxanny. — Pensa che gli abbia strappato Oliver. — Ricuperò l’aplomb. — Così i difensori fanno sbagli?
— Non ci sono mai dati sufficienti. Ecco perché i difensori cercano di prevedere le azioni l’uno dell’altro. Roxanny, voglio solo parlare, poi me ne vado. Wembleth?
— Non farle del male.
Testa e braccia spuntarono da un buco nel pavimento di terra. Wembleth era lì da qualche tempo. Aveva la barba castana e riccia, bianca in punta. La droga di vita l’aveva reso giovane e in quello stato assomigliava un poco a Teela Brown e un mucchio al giovane Louis Wu. Reggeva una balestra.
— Non c’è bisogno che ti avvicini — disse Louis. Lasciò andare Roxanny, che arretrò subito. Rimase immobile, chiedendosi se Wembleth gli avrebbe sparato e se lui avrebbe potuto afferrare al volo un dardo di balestra. — Fai pratica nell’interlingua?
— Sì, Roxanny vuole raggiungere la flotta della ARM.
Louis si domandò come avrebbe fatto. Se Wembleth aveva trovato un modo, doveva impedirlo.
Disse: — Roxanny, dove hai lasciato la libreria della Snail Darter?
— L’ho portata a bordo della Gray Nurse. Perché?
— I miei figli, i loro D-figli… un paio di loro potrebbero essersi arruolati nella flotta della ARM. Devo vedere il ruolino. Ce n’è una copia in ogni nave della flotta.
Roxanny rise. — Ci sono decine di migliaia di persone nelle navi della ARM. Le esaminerai tutte?
— Sì.
Roxanny si strinse nelle spalle. — Forse Proserpina l’ha presa.
— Dovete andarvene di qui — disse Louis. — Ho riportato la catasta di servizio. La riprogrammerò in modo che smetta di seguire l’aviobici. È molto importante che non vi trovino. Io vi ho trovato seguendo semplicemente la programmazione nei dischi passatoio. Dalla foresta, Wembleth, ho seguito il tuo odore.
— Con un naso così, non sono sorpreso — replicò sgarbatamente Wembleth.
Louis si toccò il naso ingrossato. — Sai d’essere mio figlio?
Wembleth sbuffò, incredulo. — Avrei pensato che tu fossi il mio! Ma sei più vecchio di quanto non sembri.
— Tu sei più giovane. Non ho mai visto un essere umano che non abbia usato moderne tecniche mediche. Né depilatori, né pillole abbronzanti, né programma dentale. Ti credevo di un’altra specie. Ma Teela Brown era tua madre.
Roxanny scosse la testa. — Avrebbe avuto un periodo quinquennale.
— Avrà deciso che voleva un figlio da me. Prima che lasciassimo la Terra avrà fatto invertire il trattamento per la sterilità. Le sarà costato entrambi i diritti di nascita. A me non l’ha mai detto.
— Un momento — disse Wembleth. — Dici sul serio? Sei davvero mio padre? — Parve inorridito.
— Già…
— Perché ci hai lasciati?
— Teela ha lasciato me. A quel tempo pensai che mi avesse lasciato per Cercatore…
— Ma tu cos’hai fatto?
— Non l’ho difesa. — Come avrebbe potuto farlo, andando contro alla fortuna di lei? — Entrò in un ciclone e la perdemmo. Quando la ritrovammo, era con Cercatore. Ti portava in grembo, quando li lasciai presso il Grande Oceano; in quanto a ciò che ha fatto dopo, tiro a indovinare.
— Tu sei Vashneesht — disse Wembleth. — Sei bravo a indovinare. Non ho mai capito. Perché mia madre ci ha lasciati?
Louis capì di doversene andare. Ogni secondo era prezioso. Una volta il popolo di Proserpina aveva ripulito il sistema del Ringworld da ogni sasso minaccioso. Adesso il sistema era infestato di navi…
Ma in presenza di suo figlio e del futuro nipotino, Louis era incline a trattenersi e Wembleth aveva bisogno d’essere rassicurato.
— Lasciai Teela vicino al Grande Oceano. A quel tempo nel Ringworld non esistevano dischi passatoio. Cercatore, l’uomo per cui lei mi ha lasciato, forse sapeva in che modo usare il trasporto che corre lungo il muro del bordo. È un sistema di levitazione magnetica, Roxanny. Trovarono un modo per arrivarci, in giro è rimasta sufficiente tecnologia dei Costruttori. Hanno usato il sistema di levitazione magnetica per girare intorno all’Altro Oceano. Sembrerebbe una follia, a meno che non sia stato un tentativo di sfuggire a qualcosa di terrificante. Non da me, penso, ma forse era ciò che lei pensava che avrei portato. La Guerra Periferica. Può darsi che Teela avesse paura dei burattinai. Nessus si è impicciato nella sua vita, in pratica l’ha distrutta, e lei non voleva che la cosa si ripetesse. Sapeva che avremmo cercato dove era stata vista per l’ultima volta. Così trovarono un posto a metà dell’arco e vi si stabilirono e lei visse con Cercatore e con te. Mi auguro che sia stata felice.
— Mia madre era felice — disse Wembleth — ma anche irrequieta. Non ebbe altri figli…
— Naturalmente. Cercatore non era della sua specie.
— Lei e Cercatore… mio padre… — un’occhiata feroce — facevano a turno a esplorare. Non ho mai saputo che cosa cercassero. Uno di loro doveva restare con me. Quando crebbi, si dedicarono maggiormente alle ricerche. Avevo quasi otto falan, quando lei scomparve.
— E non tornò più?
— Mai più — disse Wembleth.
— Trovò alberi-di-vita. — “La fortuna di Teela” pensò. “Povera Teela. Erano i suoi geni, se non altro, ad avere fortuna.” Poi disse: — Non so come sia accaduto, ma quel tubero cresce in ognuna delle mappe del mondo Pak e molte mappe un tempo contenevano un difensore prigioniero. Alcuni prigionieri avranno trovato un modo d’infettare le radici usando il virus dell’albero-di-vita, proprio come ha fatto Proserpina. Credo che Teela abbia trovato il giardino di Penultimo. Anche Cercatore sarebbe rimasto infettato, se Teela non avesse fatto ricerche da sola. Al risveglio era diventata difensore. Wembleth, non ti avrebbe abbandonato, se non per difenderti da un pericolo maggiore.