Proserpina lo afferrò al volo e lo rilanciò contro di lui: avrebbe colpito la parete di servizio, si sarebbe fracassato e l’avrebbe inondato di schegge. Louis danzò intorno alla parete, afferrò il grippo e lo scagliò di sbieco sul pavimento in modo che rimbalzasse contro Proserpina. Lei lo prese e lo rilanciò. A un tratto altri oggetti erano in movimento, utensili e pezzi di cemento e un animale morto da tempo, grande come Louis. L’animale gli si disintegrò in mano. Louis prese il resto e lo tirò indietro. Girò il rubinetto di un serbatoio e si rifugiò di nuovo dietro la parete, saltò su e tirò il grippo e un blocco di tufo lavico, poi si gettò sotto lo sbuffo di plastica da imballaggio leggera come piuma che era uscita dal serbatoio. La scalciò in alto e fu dietro il serbatoio, mentre loro lo cercavano. Il grippo attraversò la schiuma plastica, frantumandola…
Ma ora c’erano troppi oggetti in movimento Louis aveva l’impressione che elementi del tronco e dell’anca cercassero di staccarsi. Afferrò quanti missili poteva, li maneggiò come un giocoliere e alla fine li posò. Zoppicò verso i difensori.
Proserpina disse: — Pagliaccio…
— Cosa ti fa pensare d’essere al sicuro? — chiese Armonista.
— Mi hai lasciato un sediolo. Hai armeggiato con il mio metabolismo.
— Louis, tutto è avvenuto fuori sequenza. Hai mangiato presto e hai terminato il cambio tardi. Una nave della ARM è esplosa in precedenza. Avremmo potuto usare il tempo per estrapolare il comportamento di tutte le fazioni nella Guerra Periferica. Ora… parla con me. Cosa faranno?
— Un controllo psichiatrico come prima cosa?
— Di chi?
— Hai capito come funziona la Long Shot?
— Sì.
— E hai impresso il principio in un quintilione di congegni nanotec? Fatti da un automed sperimentale molto modificato?
— I numeri…
— E hai fatto scorrere nanopolvere nella rete di superconduttori sotto il Ringworld, in modo che si possa alterarne la struttura?
— Sì, con l’aiuto di Proserpina e dei nostri compagni.
— Proserpina, sei immischiata in questa storia?
— Sì. Louis. Non c’erano buchi sufficienti nel terreno, perciò abbiamo dovuto praticare fori in certi punti…
— Funziona davvero?
— Penso di sì — disse Armonista.
— Stet, sono sano di mente e voi pure, altrimenti siamo tutti pazzi. Il sistema è pronto a partire?
— Potrebbe, se la mia riserva di energia tiene. Non posso includere i quadrati delle ombre o il sole. Al massimo posso scappare per poco più di due giorni. Ma, Louis, non sono sicuro che i nanosistemi abbiano terminato d’infettare l’intera griglia. Devo sapere quanto tempo abbiamo. Cosa farà la Guerra Periferica?
Con la mente Louis danzava su un nuovo sentiero. — Puoi costruire un nuovo sistema per il giorno e la notte. Armonista, perché non costruire una vera sfera di Dyson? Dieci milioni di miglia di diametro, con un sole al centro e all’intorno il Ringworld. Sottile come una vela solare, così la pressione della luce la gonfia. Provvederla di finestre in modo che la luce attraversi il Ringworld. Il resto del materiale è un trasformatore fotoelettrico. Raccoglierai gran parte dell’energia di un sole.
— Sei “fresco”, Louis — disse Proserpina. Nella lingua Ghoul la parola si riferiva alla carne non ancora pronta per essere mangiata: immaturità inaccettabile.
— I difensori a volte sono scervellati. Devi risolvere un problema alla volta. Stiamo considerano ancora la flotta della Guerra Periferica. Quando colpiranno?
— Questa è un’altra faccenda…
— No! — mugghiò Armonista. — Una fazione ha già distrutto uno dei miei jet di assetto. Chi? Per quale motivo? È una provocazione voluta?
— Mostrami l’evento. Sala Difesa Meteore.
Traslarono.
Louis non poteva assolutamente fare segnali a Ultimo. Il burattinaio si sarebbe dovuto muovere subito.
Sala Difesa Meteore. Con un balzo Armonista e Proserpina occuparono due sedioli. Lo storpio Louis fu costretto ad arrampicarsi per raggiungere il terzo. Guardò dove ci sarebbero dovuti essere i dischi passatoio. Quello da lui utilizzato era segnato chiaramente. Un difensore dei Sospesi, Hanuman, comparve in un punto non segnato e aspettò ordini. Altri potevano essere nascosti là o laggiù. Quasi certamente tre o quattro, non di più. Perché quei sedioli e quei bracci mobili erano così massicci?
La parete mostrava il sistema del Ringworld visto dal sole. Il Ringworld era un semplice profilo, fili bianchi contro uno sfondo di stelle. — Mi serve una bacchetta — disse Louis. — Quelle sono navi di Esterni, giusto? Due. Ne vedete altre?
— No.
— Non siamo di reale interesse a qualsiasi cosa così diversa. Quelle sono navi Kzinti e quelle altre della ARM. Non vedo la nave degli Sheathclaws.
— Se n’è andata.
— Probabilmente è stata richiamata, altrimenti forse si sarebbe scagliata contro gli Kzinti. Gli Kzinti hanno schiavi telepati. A cosa pensate?
— Interazioni — disse Proserpina.
Louis doveva trovare un modo per sfruttare un po’ di tempo, poi mandare i difensori in qualche missione diversiva. Tracciò una linea che collegava varie navi e aggiunse frecce di vettore. — Vedete? Distanza, velocità, gravità… bisogna considerarle tutte, perciò è complicato…
— Non è complicato! — lo interruppe Proserpina, brusca. — È solo differente. L’abbiamo fatto dal nucleo galattico al sito del Ringworld! Loro hanno provocato uno stallo, ma è instabile qui…
— Sì. E l’equilibrio non reggerà, se… se una fazione dissidente, per esempio il contingente della Sola Razza, gestisce davvero questa nave o…
— Non capisco come abbia retto così a lungo — disse Armonista. — E come potrà reggere ancora. Ma tu, Louis, li conosci tutti.
— Non reggerà. Stai trascurando l’effetto degli Esterni. Loro sono più potenti delle altre fazioni e tutti lo sanno. Solo con la loro presenza hanno reso più stabile la situazione finora. Ognuno si chiede che cosa faranno. Gli Esterni non faranno niente… e tutta la Guerra Periferica gradualmente se ne sta accorgendo.
Ora vedeva anche lui lo schema di disintegrazione, il rafforzamento e il bluff. Due navi della ARM pronte a distruggere una grande nave Kzinti. Trentuno navi schierato intorno a una Esterna nella speranza di protezione che sarebbe svanita come brina sulla Luna. L’equilibrio semplicemente non c’era.
— Armonista, questo castello di carte potrebbe crollare in qualsiasi momento. Non aspettare. Quanto rapidamente puoi metterci in moto?
— Mezza giornata, con un po’ di fortuna.
Louis si girò, sorpreso. — Come mai così tanto?
— Devo riversare tutta l’energia del sistema di quadrati delle ombre nella griglia di superconduttore. Se l’avessi fatto troppo in anticipo, sarebbe colata…
— Non puoi ottenere energia magnetoidrodinamica dai jet d’assetto del bordo?
— Magnifica idea. Avrebbe richiesto una certa quantità di riprogettazione, diciamo da venti a trenta giorni, e un migliaio di difensori delle montagne di drenaggio. Mi occorre mezza giornata e poi via, niente più Guerra Periferica.
— Comincia subito — disse Louis.
— Sei appena arrivato — replicò con pazienza Armonista. — Non sappiano nemmeno, neppure tu, chi ci ha attaccato ventotto giorni fa. Da dove viene il pericolo? Posso limitarmi a ucciderlo? La rete di superconduttore si è autorinnovata per soli due falan, cristallizzandosi nella nuova configurazione. Anche se il cambiamento è completo, devo metterlo alla prova.