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“A volte bisogna solo giocare d’azzardo” pensò Louis. Ma sapeva che Armonista non avrebbe agito abbastanza rapidamente senza maggiore pressione. — Mostrami com’è avvenuto — disse.

Il cielo cambiò: navi si mossero, le stelle rimasero ferme. Il Ringworld divenne solido. Una finestra zoomò un jet d’assetto, una sottile rete luccicante modellata magneticamente in un iperboloide di rotazione, con una linea di fuoco bianco lungo l’asse. All’improvviso divenne luminosa, luminosa, offuscata… il motore era andato e un pezzo mancava dal muro del bordo. Ai piedi, montagne di drenaggio bruciavano.

— Hai solo questo?

— Varie frequenze.

Replay, luce idrogeno alfa. Louis lo respinse con un gesto. — Troppo palese per i burattinai, troppo sobrio per gli Kzinti. Forse uno Kzinti dissidente. Ci sono dissidenti anche nella ARM, dovremmo chiedere a Roxanny. O a chiunque piacerebbe vedere entrambe le parti ridotte un poco. Non sono mai stato sicuro dei Trinoc o dei burattinai.

— Non aiuta molto — convenne Armonista.

— Dimmi cosa sai di Teela Brown.

— Di chi? — chiese Proserpina.

— Un folle intrigo dei burattinai — disse Armonista. — Lei era una vittima. La General Products, il braccio commerciale dei Burattinai di Pierson nello spazio umano, stabilì sulla Terra una lotteria di diritti di nascita. Il tentativo per selezionare umani fortunati. In pratica ottennero alcuni colpi di fortuna statistici, come Teela Brown. Lei… Louis! Hai avuto un figlio da Teela Brown?

Louis restò in silenzio.

— Dov’è tuo figlio?

Louis non aprì bocca. Fra difensori è facile mantenere una faccia da poker: il linguaggio del corpo è difficile. Aspettò finché non vide movimento. Con un lungo salto Proserpina lasciò il sediolo. Armonista balzò in un’altra direzione. Hanuman parve incerto; rimase vicino al disco passatoio visibile, quello più lontano. Non appena i due difensori furono impegnati, Louis saltò verso il sediolo di Armonista.

Uno di quei sedioli era di sicuro un disco passatoio. Un nascondiglio naturale. Due sedioli sarebbero stati ridondanti, anche se tutti e tre erano troppo spessi e troppo larghi. E poi Armonista avrebbe preso per sé quello giusto. Ma altri dischi passatoio nella sala andavano sorvegliati. Se aveva ragione lui… e l’aveva, perché Hanuman si lanciò immediatamente verso lo stesso sediolo.

Hanuman arrivò per primo. Il sediolo cominciò a spostarsi lateralmente, ma Louis era lì. Hanuman gli vibrò un potente calcio, ma Louis aveva a favore la massa. Sbatté Hanuman sul disco passatoio e protese la mano sopra l’ominide intontito per far scattare il bordo e mettere in funzione il disco. Tutti e due traslarono.

Con la base del palmo, un colpo sulla testa di Hanuman. L’ominide perdette i sensi. Louis lo spinse giù. Dolore continuo all’anca: il calcio aveva rotto qualcosa.

Erano nelle viscere del terreno, da qualche parte sotto Marte. Louis aprì il bordo del disco e cominciò a battere sui comandi, velocemente.

Louis comparve, aprì il bordo. Se Armonista l’avesse rintracciato su quell’isola sabbiosa e spoglia (oppure se Hanuman gli avesse fatto un segnale entro il prossimo paio di minuti) avrebbe trovato orme vecchie di ore. Forse perfino tracce dell’odore di Wembleth e Roxanny.

E se i geni di Teela erano fortunati, Wembleth e Roxanny e il loro figlio sarebbero stati ormai ben fuori della portata di Armonista. Ma ogni schema di sopravvivenza genetica è pazzescamente fortunato e la fortuna di Teela non avrebbe importato un tanj ad Armonista. Ciò che importava era questo: Louis Wu non avrebbe mai dato una risposta spassionata e attendibile alle risposte di Armonista finché avesse potuto oscurare le risposte per favorire la propria linea di sangue.

Ancora una mossa. Louis batté i comandi, poi premette # e traslò.

Nei quartieri dell’equipaggio a bordo della Hot Needle, Louis selezionò in fretta una frittata di funghi al formaggio piccante e un’insalata. Si tolse la tuta pressurizzata e poi gli abiti. Selezionò un giubbotto paracadute e lo indossò. Aprì la doccia quanto bastava per bagnare il sacco. Quasi s’aspettava di udire la Voce del burattinaio, ma non venne.

Si spostò nello scomparto da carico. Un’aviobici sarebbe stata troppo grossa, tuttavia selezionò una cintura di volo modificata per sollevamento magnetico. Mangiò quasi tutta l’insalata e la frittata mentre aspettava, quattro pericolosi minuti, che la cintura di volo fosse costruita. La indossò e tornò nei quartieri dell’equipaggio.

Ora si chiese dove un burattinaio avrebbe nascosto un disco passatoio. Lì doveva esserci un portello di fuga: Ultimo si sarebbe potuto trovare intrappolato nei quartieri dell’equipaggio da un uomo e uno Kzin. Il sedile del water? Troppo piccolo. La doccia?

Il soffitto della doccia. Aveva le giuste dimensioni. Il codice sarebbe stato musica di burattinaio: lui non avrebbe mai saputo cantarla. Forse avrebbe potuto infrangerlo, ma prima…

Appoggiò le mani sul soffitto e disse: — Voce di Ultimo, fammi passare.

Fu nella sala comando. Usò il disco passatoio che c’era lì.

Né Hanuman né Louis erano dove il primo salto li aveva portati. Al secondo Armonista e Proserpina si trovarono in un’isola spoglia. Trovarono Hanuman, stordito, che cercava di alzarsi a sedere. Proserpina lo esaminò: non pareva ferito gravemente.

Armonista chiese: — Come stai?

— Ferito, non grave — rispose Hanuman. — Aveva in pugno la mia vita e me l’ha lasciata.

— Il gesto mostra un buon autocontrollo. Proserpina, guarda se trovi tracce dei nostri ospiti in fuga. Hanuman, riposa. — Andò a lavorare ai comandi del disco passatoio.

— Fiuto il loro odore — disse Proserpina. — Vecchio di falan. In fregola.

— Questo cambia tutto — disse Hanuman. — Devo avvisare la mia gente.

— La tua gente vive sugli alberi! Come possono nascondersi da ciò che deve venire?

— Stet. So cosa fare.

— Aspetta che ce ne siamo andati — disse Armonista. — Poi raggiungici nella Sala Difesa Meteore. — Traslò con Proserpina.

Sala Lancio. Piccoli difensori dei Sospesi erano distesi bocconi nella caverna sotto Olympus Mons. Ultimo lavorava a un proiettore laser. — Come procede? — chiese Louis.

— Sto ancora scollegando strumenti. Difficile dire dov’è sicuro.

Louis cominciò a scollegare accessori laser e cavi, staccando strumenti di Armonista dove necessario. Rimpianse di non potersi muovere più velocemente. Qualcosa dai bordi taglienti gli si muoveva nell’anca, la carne era molto gonfia. — Non sei al sicuro nel Ringworld — disse. — Come sposterai i componenti dell’automed?

— Non ho deciso.

— Speravo che ti fosse venuta un’idea. Stet. La prossima parte è rischiosa. — Terminò di scollegare sensori. I componenti dell’automed erano ancora collegati gli uni agli altri. Louis li lasciò così. — Sarò via per un’ora almeno. Prepara questa roba in vista di sollevamento con campi magnetici. Lascia aperto il tetto.

— Un momento. Cosa stai per fare?

— Non c’è tempo.

— Dove sono i difensori che stiamo derubando? Cosa posso fare quando la morte può trovarmi da un momento all’altro? Dimmi cos’hai fatto!

Meglio se l’avesse saputo, pensò Louis. Aveva già sciupato un’ora almeno. Poteva concedere a Ultimo un minuto. Disse: — Ho cercato di spiegare ad Armonista che la Guerra Periferica è sul punto di scoppiare…

— Eee! - Un rauco accordo di sgomento.

— Proprio come sto spiegando a te. Se nascondi tra le gambe la testa, morirai in quella posizione. Mi credi?