— Non sembra un comportamento da Kzinti.
— Anche loro imparano. Ritengo che la Diplomat sia l’ammiraglia della flotta del Patriarcato.
Sonda Uno ricomparve. In meno di trenta minuti aveva fatto mezzo giro intorno al sole del Ringworld, passando nell’iperspazio. L’enorme velocità intrinseca l’aveva spinta lontano dal sole, ma ora la portava verso l’interno, dritto verso la Diplomat. Quest’ultima non si era ancora accorta di ciò che era accaduto nell’altro lato del cielo. Passarono minuti prima che l’equipaggio della nave kzinti reagisse alla presenza dell’intrusa. Poi fili di polvere interplanetaria brillarono un poco nel fuoco laser della Diplomat e una manciata di piccole navi sbucò dalla nube di ghiaccio.
Sonda Uno iniziò manovre diversive. Un raggio laser: Sonda Uno brillò vividamente. Louis socchiuse gli occhi per difendersi dal bagliore. Lo schermo di Armonista non era fatto per proteggere dalla cecità gli spettatori. Sonda Uno evitò il raggio laser e continuò la corsa.
Louis chiese: — Scafo della General Products?
— Sì, sotto uno strato del materiale usato per il pavimento del Ringworld.
Un’altra astronave emerse di colpo nelle vicinanze, abbastanza a lungo perché Louis ne avesse una buona visuale. Era più grande della Diplomat, una sfera trasparente con complessi macchinari ammassati nello scafo. Svanì subito, come la bolla di sapone alla quale assomigliava.
— È la Long Shot - esclamò Louis, montando in collera.
— Ho visto — disse Ultimo.
— È fuggita. Gli Kzinti non lo fanno.
— La Long Shot è usata come corriere. È troppo preziosa per rischiare che vada perduta e il Patriarcato non avrà trovato spazio per armamenti.
— La ARM e il Patriarcato in teoria condividono quella nave. Era questo, l’accordo, quando Chmeee e io l’abbiamo ceduta a loro.
Sonda Uno era troppo vicino alla nave lenticolare, accelerava di lato per girarle intorno e intanto lottava contro scariche di energia e navi più piccole. All’improvviso ci fu luce attinica. Louis batté con forza le palpebre. Quando fu di nuovo in grado di vedere, scoprì che Sonda Uno era scomparsa.
— E quello che diavolo era? — chiese.
— Proiettile di antimateria. Le nuove navi della ARM sono tutte fornite di antimateria. Il Patriarcato non l’ha mai usata, però se la fabbrica da qualche parte, con un acceleratore di particelle. La ARM ha una fonte, un sistema solare di antimateria.
— Antimateria. Ultimo, così la Guerra Periferica diventa molto più pericolosa. Il Ringworld è troppo fragile.
— Sono d’accordo.
— E ora Armonista cosa fa?
L’ombra di un difensore balzò dal sediolo, s’inarcò come una star del balletto contro il panorama di comete e di navi da guerra, toccò un punto focale della stanza ellittica e sparì.
Una mano simile a un sacchetto di cuscinetti a sfere si chiuse sul braccio di Louis, che fu colto da spasmi come un uomo fulminato dalla corrente elettrica. — Louis! — disse vivacemente Armonista. — Bene, sei sveglio. Senza di te, sarebbe stato difficile. Ultimo, va’ fuori di qui. Il pericolo non aspetta i tuoi comodi. Louis, sei tutto a posto? Il tuo battito cardiaco ha un ritmo curioso.
3. Reclutamento
Armonista era un difensore giovane.
Maschio dei Notturni, di mezz’età, era stato adescato in una caverna dove cresceva l’albero-di-vita. E centodieci giorni prima era emerso dallo stato di bozzolo: una mente eccezionale che esigeva d’essere addestrata, in un corpo di ominide indurito a causa di una guerra infinita.
All’inizio si era accontentato della conoscenza incompleta dei Bibliotecari e di Accolito e di ciò che gli giungeva come briciole da Ultimo.
Armonista, pensò Louis, non avrebbe iniziato le sue intrusioni in maniera sperimentale. Ultimo avrebbe dovuto bloccare il tentativo. Di sicuro Armonista aveva costruito e programmato a suo piacere il nuovo equipaggiamento pesante, poi l’aveva messo subito in moto, dopo avere forzato le serrature di Ultimo.
Fait accompli: all’improvviso è addosso al burattinaio nei suoi stessi alloggiamenti. All’improvviso ha sfilettato la nave spaziale di Ultimo e ne toglie i componenti, come un pescatore pulisce una trota.
I difensori di qualsiasi specie sono maneggioni. L’intelligenza stessa è maneggiona, no? Un’intelligenza superiore vuole controllare i suoi maestri. Sbilanciarli di tanto in tanto. Le differenze fra alleato, servitore, schiavo e cane da slitta diventano confuse, quando la differenza d’intelletto è abbastanza grande.
Un attimo prima Louis spiava un difensore. Di colpo il difensore era accanto a lui e lo stringeva per il polso.
— Sto bene — disse Louis. — Troppo giovane per un infarto.
Il burattinaio aveva nascosto sotto il corpo le due teste e le tre zampe.
— Pensa a lui — ordinò Armonista. — Sarò molto impegnato.
— Due domande — disse Louis. Ma il difensore era già sparito.
Ultimo tirò fuori una testa. Niente collo, solo occhio e bocca.
Armonista era visibile all’esterno della Hot Needle, impegnato a regolare controlli e a dare in escandescenze. Pesanti macchinari cominciarono a muoversi. Il motore iperspaziale ricostruito era in moto. Le due metà diseguali della nave iniziarono a chiudersi. La parte superiore dell’acceleratore lineare prese a seguire il disotto di Olympus Mons.
Ultimo emise un fischio. — Avevo ragione! Sta… — Ritrasse la testa. Armonista era tornato.
Si chinò a regolare comandi sul disco passatoio nascosto. Poi tirò su il burattinaio rannicchiato, scansando il calcio della gamba posteriore. — Louis, seguimi! — abbaiò Armonista. Mosse un passo e scomparve.
Solo per un istante Louis Wu si ribellò. Era una prova, ovviamente. Armonista voleva vedere se l’avrebbe seguito senza fare domande. Una scena che Louis conosceva bene.
Un alieno intelligentissimo irrompe nella vita di Louis Wu, raduna un equipaggio e si precipita in una missione nota solo a lui. Prima Nessus, poi Ultimo, poi il difensore Teela Brown, poi Bram, ora Armonista: ciascuno sceglie Louis Wu per convenienza, lo sbatte in una situazione che lui non capisce e lo muove come una marionetta. Quando si mette infine a pari, Louis è impegnato in qualcosa che rasenta la follia. I Burattinai di Pierson erano fanatici del controllo. Un vero codardo non gira mai la schiena al pericolo.
La qualità di difensore riguardava nient’altro che il controllo.
Dove sarebbe stato, che cosa avrebbe fatto Louis Wu, quando avesse saputo tutto?
L’istante passò. Se non avesse seguito Armonista, pensò Louis, sarebbe rimasto tagliato fuori dall’azione. Mosse un passo sul disco passatoio indistinguibile dal resto del pavimento e traslò.
Un diluvio di luce del sole lo costrinse a socchiudere gli occhi.
Si trovava su una vetta, sopra una catasta di sei piastre levitanti e un disco passatoio. Armonista e Ultimo erano più in basso, su una superficie grigia e semitrasparente. Louis guardò prima l’Arco, per orientarsi. L’Arco, la parte più lontana del Ringworld, correva da orizzonte a orizzonte, largo sopra la foschia degli orizzonti a favore di spin e contro spin, più stretto verso mezzodì, dove passava dietro il sole. Louis non vedeva l’Arco da qualche tempo.
La montagna Pugno-di-Dio si stagliava a babordo come una luna perduta e si sporgeva di molto fuori dell’atmosfera. Ai suoi piedi la terra pareva più paesaggio lunare che deserto: centinaia di milioni di miglia quadrate di roccia butterata priva di vita. Il Pugno-di-Dio era un cratere al contrario. Centinaia di anni prima un meteoroide si era conficcato dall’esterno nel pavimento del Ringworld. L’esplosione aveva spogliato del soprassuolo i posti più alti, anche così lontano. Lo scrith nudo era terribilmente scivoloso.