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Graham notò che Alton aveva tradotto l’iscrizione soltanto fino alla metà dei segni geometrici, lasciando la seconda parte indecifrata, e senza dubbio mai decifrabile, nella sfida delle spirali e dei terribili simboli.

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Quando ebbe finito di leggere la lettera e la relazione di Alton, Graham sembrò un uomo disfatto. Aveva i lineamenti tirati, la sua faccia tradiva la stanchezza. Da qualche tempo pareva che fosse apportatore di catastrofi! Due amici gli avevano dato la loro assistenza dietro sua richiesta, ed erano morti entrambi! Liska, là in fondo al pozzo in modo incredibile, e Alton rimanendo vittima apparentemente di un fenomeno uguale a quello cui Graham stesso aveva assistito durante la disgrazia ferroviaria.

Più si addentrava nel mistero, e più l’enigma diventava insolubile.

L’archeologo restò a lungo pensieroso, con la fronte appoggiata al vetro della finestra. Un sole implacabile splendeva in un cielo di rame.Itetti delle case e le cime degli alberi sembravano avvolti da un’unica fiamma senza splendore. Le ombre delle case si allungavano sul selciato e il cielo era una fornace. Il caldo della giornata era stato estenuante, e la gente aveva gli occhi arrossati dallo sforzo di vincere la luce accecante del sole. Dall’immensa metropoli saliva il brusio della folla, e gli uomini, simili a operose formiche, si agitavano pressati dalle faccende quotidiane. Ma Graham non li vedeva. L’archeologo guardava più lontano, al di là della città, al di là del piccolo mondo.

Sul tavolo alle sue spalle erano sparsi numerosi giornali. Come si poteva spiegare l’improvvisa epidemia di fatti strani che si era abbattuta sulla terra? Quale maledizione sospesa nell’aria minacciava il genere umano?

Graham si staccò infine dalla finestra e riportò lo sguardo sui ritagli che aveva staccato dai quotidiani dei giorni scorsi. Li rilesse ancora soffermandosi a vagliare i particolari degli avvenimenti.

Una notizia proveniente da Cape Town annunciava:

DILAGA L’AGITAZIONE TRA GLI INDIGENI

Una vera epidemia di violenza si è scatenata tra le tribù dell’interno e si va estendendo in modo preoccupante. Recenti comunicati della Rodesia e delTransvaallasciano capire che l’agitazione è dilagata nel Tanganica, nel Congo e nelle regioni lontane del Sudan. Sinora le autorità non hanno adottato nessuna misura repressiva perché gli indigeni, secondo i beni informati, si limitano per il momento a partecipare a strane cerimonie. Distaccamenti militari sono stati però mandati nelle immediate vicinanze delle zone giudicate più turbolente, e si tengono pronti a intervenire in caso di bisogno.

Molte sono le domande che vengono poste sulla natura esatta del motivo che ha fatto risuonare i tamtam. Questi continuano tuttora a trasmettersi i loro segnali attraverso tutta l’Africa.

Il tenente colonnello James Mulreavy, appena tornato da un viaggio nel Tanganica, ha dichiarato di non aver mai visto prima d’ora le tribù negre in preda a una simile agitazione. Secondo il colonnello, la colpa è da attribuirsi agli stregoni. In certe tribù la magia nera è ancora praticata su larga scala. Sempre secondo il colonnello, i sacrifici umani sarebbero tornati all’ordine del giorno, come pure le flagellazioni, le torture e molti altri riti primitivi di natura bestiale. Mulreavy ha infine dichiarato che gli stregoni si stanno preparando al ritorno dei loro dèi.

Un altro osservatore, M.T.H. WilsonGrant,colono di Mepli, afferma che i negri sono preda di una follia collettiva. Immagini e oggetti bizzarri hanno fatto la loro apparizione, e circolano tra le mani degli indigeni. Secondo il signor WilsonGrantgli stregoni hanno annunciato la visita di un dio terribile che discenderebbe dal cielo.

Un altro articolo proveniva da Calcutta:

PROCLAMATA A PRANJHIPOK LA LEGGE MARZIALE

I disordini che la notte scorsa hanno turbato Pranjhipok sono finiti in seguito all’intervento della polizia nazionale che domina la situazione. Più di duemila musulmani, indù e Sikhs sono stati uccisi nei tafferugli scoppiati nella città poco dopo il tramonto. La popolazione in preda a un improvviso attacco di follia collettiva era scesa nelle strade armata di coltelli, pugnali, pistole e fucili.

Oltre ai morti, parecchie migliaia di feriti sono il tragico bilancio della giornata. Incendi sono scoppiati in tutta la città; molti sono già stati domati, intorno ad altri stazionano ancora i vigili del fuoco.Isaccheggi che sempre accompagnano questo genere di disordini sono cessati in seguito alla proclamazione della legge marziale. I danni assommano a centinaia di milioni.

Non si è ancora potuta stabilire con certezza la causa della ribellione, ma sembra sia da attribuirsi a fanatismo religioso. I templi, i santuari, tutti i luoghi sacri in genere sono stati rovinati dalla folla inferocita. Corre insistente la voce popolare secondo la quale sarebbe vicino il giorno della reincarnazione degli antichi dèi.

I musulmani dichiarano che Maometto sta per fare la sua seconda apparizione sulla terra. Dal canto loro, i buddisti, i seguaci diBrahmae i taoisti sostengono la stessa cosa nei riguardi delle loro divinità.

Rinforzi di truppe, inviati da Calcutta e da Bombay, stanno per arrivare nella città.

Di natura diversa era invece un articolo che riguardava New York.

KALEN SI UCCIDE GETTANDOSI DALLA FINESTRA DEL SUO STUDIO

Il corpo di Glen Kalen, il famoso pittore e scultore, è stato trovato ieri alle 16 e 15 nel piccolo cortile del palazzo dove abitava da circa tre anni. Nello studio dell’artista sono state trovate due brevi lettere. Una, indirizzata a una amica, diceva: “Arrivederci, cara. Raggiungimi al più presto possibile. Io preferisco morire che essere portato via da LORO”.

La seconda missiva, indirizzata a una persona non identificata e segnata nella lettera con il nome di Septhulchu, conteneva solo queste parole: “Quando tu arriverai, io almeno me ne sarò già andato”.

Nell’appartamento abitato da Kalen sono state trovate numerose opere, per la maggior parte pitture, che a detta degli esperti possono essere giudicate tra la sua migliore produzione, anche se di ispirazione fantastica. Uno dei quadri rappresenta una specie di nube verdastra che sovrasta un mare dal quale emergono forme allucinanti. È stata trovata anche una scultura magistralmente eseguita che ricorda per forma e potenza le statue dell’Isola di Pasqua e raffigura una creatura demoniaca nell’atto di stritolare una infinità di piccoli esseri umani.

Gli amici di Kalen hanno dichiarato che il giorno prima avevano notato nell’artista un brusco cambiamento d’umore. Sembrava tormentato, ma nessuno ha saputo trovare una scusa per il suo insolito atteggiamento.

Glen Kalen era noto a tutti come un uomo ricco, e non risulta che soffrisse di alcuna malattia che potesse giustificare un gesto così disperato. Secondo gli amici più intimi, si era qualche volta lamentato di avere degli incubi allucinanti che lo sconvolgevano. Questi incubi gli lasciavano una tale impressione di realtà, che lui aveva cercato di tradurli plasticamente. Pare anche che alludesse di tanto in tanto a una immane catastrofe che minacciava l’umanità. La polizia è giunta pertanto alla conclusione che il grande artista sia rimasto vittima di un improvviso attacco di pazzia.