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Nel film, Spock aveva pronunziato quella frase a proposito di Khan. Che l’entità del sogno avesse voluto riferirsi invece a lei?

Khan aveva tralasciato qualcosa… la cosa più ovvia. II fatto cioè che le astronavi possono andare non solo a destra e a sinistra e avanti e indietro, ma anche verso l’alto e verso il basso. Anche Heather doveva evidentemente aver trascuralo qualcosa di ovvio… e il suo subconscio stava cercando di dirglielo.

Ma mentre giaceva sola nel suo letto, non le riuscì di capire che cosa fosse.

— Buon giorno, Cita.

— Buon giorno, dottor Graves. Ieri, nel lasciare il laboratorio, lei non mi ha messo in stato d’interruzione temporanea. Ne ho quindi approfittato per compiere qualche ricerca in rete e avrei alcune domande da rivolgerle.

Kyle si diresse innanzitutto alla caffettiera e la mise in funzione, poi sedette di fronte al pannello di Cita. — Sentiamo.

— Ho esaminato certe vecchie notizie giornalistiche. Rilevando, sia detto per inciso, che la versione elettronica di gran parte dei quotidiani risale a non prima degli anni Ottanta o Novanta del secolo scorso.

— Perché mai dovresti interessarti a notizie vecchie di decenni? Che notizie sono se non sono nuove?

— Debbo intenderla come una battuta di spirito, vero, dottor Graves?

— Diciamo di sì — brontolò Kyle. — E adesso spiegami per quale motivo impieghi il tuo tempo a leggere i vecchi giornali.

— Lei mi considera non-umano perché, fra l’altro, non sono in grado di formulare giudizi morali analoghi a quelli che esprimerebbe un essere umano. Ho quindi cercato articoli giornalistici riguardanti questioni morali e sto cercando di analizzare il comportamento dei veri esseri umani in particolari circostanze.

— Benissimo — concesse Kyle. — E fra le storie che hai trovato, qual è quella che ti ha lasciato più perplesso?

— Questa. Nel millenovecentoottantacinque una diciannovenne di nome Kathy era al suo primo anno di corso alla Cornell University. Il venti dicembre la ragazza stava accompagnando in auto il suo fidanzato al lavoro presso una drogheria di Ithaca, New York. L’auto incappò in un tratto ghiacciato, slittò per dieci metri e andò a urtare con violenza contro un albero. Il giovane si fratturò alcune ossa, ma un pneumatico poggiato sul sedile posteriore venne proiettato in avanti e colpì Kathy alla testa. La giovane cadde in stato vegetativo cronico, praticamente in coma, e venne ricoverata al Westfall Healthcare Center di Brighton, New York. Dieci anni dopo, nel gennaio del novantasei, mentre Kathy giaceva ancora in coma, si scoprì che era incinta.

— Ma come possibile che fosse incinta? — obiettò Kyle.

— Riconosco benissimo il tono che lei utilizza quando affronta con me questioni legate alla sessualità. Lei crede che essendo io una simulazione mi trovi del tutto impreparato di fronte a certi argomenti. E invece è proprio lei a dimostrarsi ingenuo, dottor Graves. La giovane I donna era incinta, e lo era già da cinque mesi al momento della scoperta, poiché qualcuno l’aveva violentata.

Kyle non poté impedirsi di trasalire leggermente. — Oh.

— La polizia si mise alla ricerca del responsabile — continuò Cita. — Fu redatta una lista di settantacinque uomini che avevano avuto accesso alla stanza di Kathy, ma ben presto l’indagine si concentrò su un portantino cinquantaduenne di nome John L. Horace. Costui era stato licenziato tre mesi prima per avere infastidito una paziente quarantanovenne affetta da sclerosi multipla.

In relazione all’accusa di stupro egli rifiutò di fornire un campione del proprio DNA, ma la polizia riuscì comunque a procurarselo recuperando tracce di saliva lasciate dal sospettato sul lembo di una busta e sopra un francobollo. Fu stabilito che le probabilità erano di oltre cento milioni contro una a favore della paternità di Horace.

— Sono contento che l’abbiano preso.

— Non lo metto in dubbio. Mi chiedo tuttavia per quale motivo quello stupratore debba senz’altro appartenere alla razza umana mentre io sono costretto a dar continua prova dei miei diritti in tal senso.

Kyle arrancò sino alla caffettiera e si versò una tazza. — Ottima domanda, non c’è che dire — commentò infine.

Dopo una pausa di silenzio Cita soggiunse: — Ma la vicenda non finisce lì.

Kyle bevve un sorso di caffè. — In che senso?

— C’era il problema della conseguenza zigotica connessa.

— Ah, la famosa czc… No, aspetta… ti riferisci al bambino. Accidenti, è vero. Be’, come andò?

— Prima dell’incidente, Kathy era stata una cattolica praticante. Contraria quindi all’aborto. In considerazione di ciò, i suoi genitori decisero di farle avere il bambino, che poi loro avrebbero provveduto ad allevare.

Kyle era incredulo. — Avere il bambino mentre era ancora in coma?

— Sì. È possibile. Era già accaduto che donne in coma partorissero, ma quello era il primo caso noto di una donna resa gravida dopo essere entrata in coma.

— Avrebbero dovuto farla abortire — commentò Kyle.

— Voi umani esprimete giudizi così rapidamente… — replicò Cita, con quello che sembrava un pizzico d’invidia. — Per quanto mi riguarda ho tentato e ritentato di risolvere il dilemma, accorgendomi infine di non esserne capace.

— Ma per quale soluzione propenderesti?

— Tenderei a ritenere che avendo lasciato nascere il bambino lo si sarebbe dovuto dare in adozione.

— E perché mai? — domandò Kyle perplesso.

— Perché il padre e la madre di Kathy, costringendola ad avere un figlio in condizioni tanto eccezionali, dimostravano di essere inadatti al ruolo di genitori.

— Posizione interessante. Furono condotti sondaggi, all’epoca, circa la decisione da prendere?

— Sì. Uno venne realizzato dal “Rochester Democrat & Chronicle”. Ma la possibilità che ho appena espresso non venne neppure presa in considerazione… e ciò significa, credo, che deve trattarsi di qualcosa che non verrebbe in mente a un normale essere umano.

— Proprio così. La tua proposta possiede in sé una certa logica, ma non appare corretta sul piano emozionale.

— Lei ha detto che avrebbe optato per l’aborto — riprese Cita. — Perché?

— Be’, io sono a favore della libera scelta, comunque anche molti di coloro i quali si dichiarano contrari all’aborto ammettono eccezioni in casi d’incesto o violenza. Ma… del bambino, poi, cosa ne è stato? Che effetto avrà avuto su di lui quell’origine così particolare?

— Non ho informazioni in merito — rispose Cita. — Il bambino… in effetti si trattava di un maschietto… nacque il diciotto marzo del novantasei e, se è ancora invita, ora dovrebbe avere ventun anni. Naturalmente la sua identità è rimasta segreta.

Kyle non fece commenti.

— Kathy — continuò Cita — non uscì mai dal coma. Morì all’età di trent’anni, il giorno precedente il primo compleanno di suo figlio. — Poi, dopo una pausa: — È un caso che costringe a riflettere. Il dilemma etico… se consentire o no un aborto… non avrebbe potuto essere posto in termini più netti, sebbene io non appaia in grado di risolverlo in maniera adeguata.

Kyle annuì. — Tutti quanti veniamo di continuo messi alla prova in vari modi.

— E io lo so meglio di molti altri — commentò Cita, con un tono in cui vibrava una convincente nota di mestizia. — Ma quando io vengo messo alla prova, l’esaminatore è lei. Quando invece la verifica riguarda gli esseri umani… e un caso del genere ha indubbiamente tutta l’apparenza di un banco di prova… chi è che conduce l’esame?

Kyle aprì la bocca per rispondere, la richiuse, poi la riaprì. — Anche questa è davvero una domanda niente male, Cita…

Seduta nel suo ufficio, Heather era immersa in profonde riflessioni.