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«Capisco che cosa vuoi dire con la tua storia degli ingranaggi,» osservò Doris. «Avanti, continua.»

«Questo starebbe a indicare che l’assassino non conosceva affatto Amy, che le era completamente sconosciuto. Il che vorrebbe dire che era un criminale di professione, un sicario. E conosciamo una sola persona che potrebbe aver avuto tutti i motivi per ucciderla.»

«L’ex marito, per evitarsi di pagare gli alimenti? Non mi sembra un motivo molto convincente.»

«No? Riflettiamo un momento. A quanto pare, Amy viveva soltanto di quegli alimenti. Partiamo dal punto di vista che per vivere le servissero quattromila dollari all’anno, e potrebbe essere stata anche una cifra più alta. Solo per bere spendeva più di cinque dollari al giorno, il che fa, da solo, quasi duemila dollari all’anno. Quattromila dollari all’anno rappresentano una cifra niente affatto trascurabile che doveva pesare al marito, a meno che non faccia parte della categoria ad altissimo reddito, doveva essere una specie di palla di piombo al piede. Se guadagna, ammettiamo, meno di diecimila dollari all’anno, il salasso non era certo indifferente.»

«E si trattava di una condanna a vita, fino a quando o lui o Amy non fossero morti. Chi beve come beveva Amy non vive in genere fino a tarda età, ma ella, alcoolismo escluso, sembrava in ottime condizioni di salute e avrebbe potuto facilmente scampare per altri venti anni almeno. Anche se avesse dovuto pagare un sicario cinquemila dollari, egli sarebbe venuto a realizzare un ingente guadagno, si sarebbe tolto di dosso quel peso per tutto il resto della sua vita. Ma non credo che la tariffa sia così alta. Sei sempre d’accordo con me?»

«Sì, caro.» Mancò poco che quel «caro» mi distraesse, ma resistetti virilmente e continuai:

«Ha assoldato un sicario, un tipo in gamba che avrebbe sbrigato l’incarico e sarebbe stato in grado di farlo apparire qualcosa che non era. Non chiamiamolo assassino, e nemmeno X: sarebbe una cosa troppo comune.»

«Chiamiamolo Vasserot.»

«Va bene, ma chi è Vasserot? O chi era?»

«Non ne ho la minima idea. Ma Archibald MacLeish si serve di questo nome nel primo verso del suo sonetto La fine del mondo: “Inatteso come Vasserot…” Il nome non ha un suono piuttosto sinistro?»

«Certo. Waggoner rimane a Seattle… o dovunque sia… per avere un alibi e Vasserot viene qui. Conosce soltanto il nome della cittadina, perchè gli alimenti vengono spediti fermo posta, ma immagina che non gli sarà difficile rintracciarla in un centro così piccolo, e infatti la cosa non deve aver presentato per lui difficoltà alcuna. E, una volta che l’ha individuata, può esserle girato alla larga, senza rivolgere domande che la riguardassero, pur venendo a sapere dove abitava e a scoprire sulle abitudini di lei quel tanto che bastava ai suoi scopi.

«Mercoledì sera ha aspettato che tornasse a casa, probabilmente ha lasciato la macchina dall’altra parte della strada, fra gli alberi di fronte al motel, in un punto da dove poteva sorvegliare la porta della stanza di lei. L’ha vista entrare, sola, accendere la luce e, poco dopo, spegnerla. Ha aspettato più o meno un’ora per essere ben sicuro che fosse addormentata. Poi è entrato, e una serratura di quel tipo non doveva certo presentare difficoltà alcuna per un professionista come lui. Né doveva preoccuparsi di poterla svegliare, una persona anche lievemente ubriaca è come morta al mondo durante la prima ora di sonno. Amy dorme sulla schiena. Lui si serve di una torcia elettrica, ma concentra il fascio luminoso lontano dagli occhi mentre la uccide, un colpo rapido e preciso come quello di un chirurgo con il bisturi… Sai, Doris, basta questo a far pensare al lavoro di un professionista, non a quello di un dilettante. Non sembra anche a te?»

«Può darsi. Ma ciò non dimostra niente. Moltissimi che non sono né criminali né chirurghi sanno dov’è il cuore. Ma, Bob, la pugnalata non ha trapassato il lenzuolo, e di conseguenza o Amy giaceva scoperta, o l’assassino ha abbassato il lenzuolo. Perchè poi lo ha rialzato?»

Mi strinsi nelle spalle. «Non riesco a immaginarlo… a meno che non lo abbia fatto per non distrarsi a guardarla. Il corpo di Amy era di quelli che favoriscono le distrazioni. Specie il seno.»

«Ha distratto te? Non importa, non rispondere a questa domanda. Avanti. Torniamo a Vasserot.»

«Ha fatto tutto il resto per confondere la polizia e per farla procedere in tre direzioni sbagliate. Ha finto di perquisire la stanza per dare l’idea di sapere che lei doveva tenere nascosto qualcosa di grande valore. Ha portato con sé il whisky, ha sciacquato con quello i bicchieri e li ha lasciati in vista, assieme alla bottiglia per far pensare che ella aveva bevuto con il suo assassino e che, di conseguenza, doveva conoscerlo bene. E girare la chiave in modo che la porta si chiudesse alle sue spalle deve essere stato un altro particolare preordinato, perchè doveva intendersene di serrature, quell’uomo, se ha aperto con tanta facilità.»

«E poi, Bob, in questo modo aveva a sua disposizione maggior tempo per allontanarsi. Se la porta non fosse stata chiusa dall’interno, Birdie probabilmente sarebbe entrata prima.»

«Circa quattro ore prima. Di solito Birdie riordina le stanze dopo pranzo, e Amy usciva quasi sempre a quell’ora. Così come stavano le cose, Birdie ha pensato che Amy doveva essersi addormentata più tardi del solito, e non si è preoccupata fino a pomeriggio inoltrato. Naturalmente, Vasserot non poteva sapere quanto tempo avrebbe guadagnato lasciando chiusa la porta dall’interno, ma sapeva certo che non ne avrebbe perduto.»

«È una spiegazione piuttosto complicata, Bob, ma potrebbe essere valida. Intendi parlarne con McNulty?»

«Certo. Non che ci sia bisogno di suggerirgli di controllare gli sconosciuti che sono capitati qui. Specie quelli che sono arrivati poco prima dell’assassinio di Amy e che ci sono ancora o sono appena partiti.»

«Uh-uh. Ma Vasserot, se ha avuto l’intelligenza di predisporre tutto come hai detto tu, dovrebbe sapere anche questo, Bob. Non credo che avrebbe messo il suo nome, o magari un nome falso, sul registro di un albergo o di un motel. Sai che cosa avrei fatto io al suo posto?»

«Che cosa? Avresti dormito in macchina, in modo da non dover scendere da nessuna parte?»

«No, mi sarei fermata a Bisbee o a Douglas e sarei venuta qui ogni mattina per tornare ogni sera. In un caso e nell’altro, è poco più di un’ora di macchina.»

«Buona idea. Anche di questo parlerò a Mac. Non si tratta della sua giurisdizione, e così dovrà incaricarsene lo sceriffo.»

«Bob, spero che tu abbia ragione. Spero, cioè, che sia stato uno sconosciuto ad ucciderla e che quei bicchieri rappresentino un falso indizio. È troppo orribile pensare che ad ucciderla sia stato qualcuno che conosceva e che aveva in simpatia fino al punto da invitarlo ad entrare a bere. Magari dopo aver… Credi che dall’inchiesta risulterà se è andato a letto o meno con lei? Questo sarebbe davvero…» Fu scossa da un piccolo brivido.

«In questo modo verrebbe ad apparire più spregevole che mai, sì. E credo che, in un modo o nell’altro, siano in grado nel corso dell’inchiesta di appurare tale particolare. Incidentalmente, se hanno realmente avuto rapporti intimi, la mia idea di un assassino prezzolato viene a perdere qualsiasi valore.»