Выбрать главу

Movente. Uno psicopatico non ha bisogno di un movente, sono più che sufficienti i pensieri che può avergli messo in testa la vista di una donna nuda. Chi poteva immaginare che cosa aveva voluto Herbie, dopo averla vista come l’aveva vista? Forse, per qualche contorta ragione, aveva desiderato semplicemente di ucciderla. Più probabile però che avesse desiderato di rivederla in quello stato, di poterla guardare a suo agio, anche se per arrivare a questo aveva dovuto ucciderla. Forse aveva anche desiderato di toccarla, ma di violentarla… bene, pensavo proprio di no. Chi spia le coppiette di solito non è un satiro; è un onanista, un anormale sessuale al quale basta la vista di una donna nuda per arrivare all’orgasmo vero e proprio. O la vista di una coppia intenta all’atto amoroso. (Era per questo che Herbie girava di notte in bicicletta, per guardare nelle macchine ferme? Ed era per questo che si era allontanato in fretta quando avevo messo piede a terra, completamente vestito?)

Mezzo. Di che cosa aveva bisogno se non di un coltello e di una bottiglia di whisky mezzo vuota da lasciare nella stanza come prova irrefutabile che lui, Herbie, assolutamente astemio, non poteva avere nulla a che fare con il delitto?

Aveva dovuto entrare, certo, ma la risposta a questo particolare era anche la risposta a un’altra domanda: perchè aveva aspettato due settimane. Probabilmente, nascosto fra gli alberi sull’altro lato della strada, aveva aspettato ogni sera che Amy rientrasse, le aveva dato il tempo di addormentarsi e poi aveva provato la porta. Ella tornava a casa sempre più o meno ubriaca, e presto o tardi doveva pur dimenticarsi di girare la chiave. E appunto la notte del mercoledì aveva dimenticato di girarla.

La porta chiusa dall’interno? Probabilmente conosceva il trucco di quelle serrature. Perchè no? Lavorava per Birdie qualche volta. Forse c’era stato quando uno dei clienti si era chiuso fuori, e forse Birdie aveva fatto entrare proprio lui dalla finestra perchè aprisse la porta dall’interno.

Per un momento mi chiesi se era possibile che sapesse sulle impronte digitali quel tanto che bastava per ripulire la bottiglia e i bicchieri, ma quasi subito giunsi ad una conclusione positiva. Oggi anche i ragazzini di sette anni conoscono le impronte digitali. Ed Herbie non era un analfabeta: aveva passato gli esami di terza. Probabilmente leggeva i polizieschi a fumetti, Dick Tracy, eccetera, ed era da lì che doveva aver ricavato l’idea di lasciare un falso indìzio sulla scena del delitto.

Il furto? Bene, anche questo poteva essere stato un falso indizio, appreso alla stessa scuola, ma, se Herbie era l’assassino, ero più incline a pensare che fosse genuino. Pochi dollari volevano dire molto per Herbie.

Occasione. La casa della signora Wayne, che Doris mi aveva indicato, distava solo qualche centinaio di metri, sulla stessa strada, dal motel di Birdie, che sorgeva alla estrema periferia della città. Per un tragitto così breve Herbie non avrebbe avuto bisogno di bicicletta. Pochi minuti a piedi sarebbero stati più che sufficienti. E, dato che abitava non nella casa ma in una baracca, nel cortile, nessuno avrebbe più controllato i suoi spostamenti una volta che la signora Wayne si fosse coricata, cosa che doveva fare abbastanza presto.

Movente, mezzo, occasione. Per Herbie esistevano tutti e tre. Avevo risolto il caso, e che cosa stavo aspettando? Tanto valeva che telefonassi subito a McNulty e gli spiegassi tutto. Forse, se stava ancora lavorando, avrebbe arrestato Herbie quella notte stessa, e tutto sarebbe in questo modo finito. E, naturalmente, se mi avesse detto che entrava subito in azione, gli avrei chiesto di darmi il tempo di raggiungerlo per poter essere presente anch’io alla scena finale. E, se Herbie avesse confessato o se avessimo trovato nella baracca prove evidenti della sua colpevolezza, per esempio, qualcosa che era stato evidentemente prelevato dalla stanza di Amy, allora sì che avrei fatto un bel colpo anch’io, che avrei avuto un articolo per il quale valeva la pena di svegliare Tom Acres. Ed egli avrebbe potuto ritrasmettere il servizio in tempo almeno per le ultime edizioni del mattino.

Uscii dalla mia stanza e scesi le scale in punta di piedi per andare al telefono. Sollevai il ricevitore e poi esitai. Dopo tutto, non avevo in mano prove, e McNulty, se dormiva già, non sarebbe certo stato troppo soddisfatto di sentirsi svegliare per ascoltare una catena di ragionamenti. Ma, se invece era ancora alzato…

Giunsi a un compromesso. Chiamai il centralino e riconobbi subito la voce della ragazza che mi chiese il numero. Oramai, attraverso Doris, conoscevo quasi tutte le altre ragazze che lavoravano per i telefoni. Dissi: «Carmelita, parla Bob Spitzer. Sapete se McNulty è ancora nell’ufficio di polizia o è già andato a casa?»

«Non lo so, Bob. Sono quasi due ore che non ci sono più chiamate per quei numeri. Due ore fa McNulty ha telefonato a casa sua… ma non ho ascoltato, e non so se avvertiva la moglie che rientrava o che stava tutta notte alzato a lavorare.»

«Va bene, grazie. Chiamatemi l’ufficio, ma, se non risponde, non passate la comunicazione a casa sua, come al solito. Capito?»

«Certo.»

Lasciai squillare sei o sette volte la suoneria dell’ufficio, poi rinunciai e riagganciai. Herbie Pembrook avrebbe dovuto aspettare fino all’indomani per venire interrogato o arrestato.

Risalii nella mia stanza, e improvvisamente mi resi conto di essere stanco morto e di dormire, più o meno, in piedi. Mi infilai nel letto, spensi la luce e un minuto dopo dormivo davvero.

Mi svegliò la luce che entrava dalle finestre e una serie di colpi insistenti bussati alla porta. La voce della signora Burdock mi gridò: «Bob, siete sveglio? Una intercomunale per voi.»

«Vengo subito,» risposi. Ancora un poco stordito, cercai la vestaglia e le pantofole. Chi diavolo poteva essere che mi chiamava con una intercomunale nel mio giorno di riposo? Scesi le scale, mi misi a sedere accanto al telefono e sollevai il ricevitore. «Parla Bob Spitzer.»

«Proprio non mi sembrate voi.» Era la voce di Tom Acres. «Vi ho svegliato?»

«No. Mi ha svegliato la mia padrona di casa che bussava alla porta. Che ore sono?»

«Le dieci. Dovete aver fatto le ore piccole stanotte. Avete qualche progetto per oggi?»

«Non so. Ho qualche progetto per oggi? Non abbiate paura: fra un minuto sarò sveglio.»

«Ho un incarico da affidarvi, se siete pronto ad accettarlo. Statemi a sentire, Bob: tutti i giornali dello Stato hanno pubblicato quanto ho trasmesso per tele sul caso Waggoner. Ed anche qualche giornale di altri Stati. Gli omicidi sono ormai cosa corrente, ma un delitto misterioso fa sempre tiratura.

«E tutti vogliono ulteriori particolari. E io devo pur pubblicare qualcosa sul mio giornale stasera, venga o meno risolto il caso. Non ho nessuno da mandare lì oggi, e so che Hetherton non farà nulla fino a quando non sarà arrivata l’ora di mandare in macchina il suo numero settimanale. Così, ho pensato a voi. Volete essere la mia regina di un giorno e scrivermi un pezzo?»

«Certo.»

«Benissimo. Datevi da fare e trasmettetemi il maggior numero possibile di notizie questa sera, prima dell’ora della chiusura. Ci metteremo d’accordo sul compenso quando vedrò che cosa siete riuscito a fare. Ma c’è un minimo assicurato di dieci dollari, anche se ci trasmetterete roba che non vale la pena di stampare.»

«D’accordo. E se risolvo il mistero e scopro l’assassino?»

«In questo caso, ci metteremo d’accordo poi. Statemi a sentire, posso aggiornarvi con una notizia che abbiamo ricevuto da Douglas stamattina. Lo sceriffo è tornato dopo la mezzanotte, portandosi appresso il cadavere. Stamattina avrà luogo l’autopsia, e può darsi ci stiano già lavorando in questo momento. Se telefonate a lui o al coroner nelle prime ore del pomeriggio, verrete a conoscere i risultati. Potrei farlo io da qui, ma tanto vale che chiamiate voi, in modo da mettere poi tutto quanto nell’articolo.»