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«Va bene. C’è altro?»

«No. Ma svegliatevi e datevi da fare. Arrivederci.»

«Grazie, Tom,» dissi, e interruppi la comunicazione. La signora Burdock guardò fuori dalla porta della cucina, in fondo al corridoio.

«Una tazza di caffè, Bob? Ne ho un poco già pronto.»

«Ottima idea. Ma potete aspettare fino a quando mi sono vestito?»

«Naturalmente.»

Tornai in camera mia. E, entrando, annusai l’aria. Mi ero dimenticato di aprire le finestre, e si avvertiva un leggero odore che doveva essere quello dei residui di fumo della marijuana. Mi affrettai a spalancare. E, quando andai in bagno per radermi, presi dal portacenere i due mozziconi e feci far loro la stessa fine che avevano fatto le sette sigarette residue di Willie. E ringraziai Dio per averle buttate via, quelle sette sigarette; se non le avessi fatte sparire prima di fumare la mia quota stabilita di una, forse avrei ceduto alla tentazione di fumarne una seconda, e se una era bastata a darmi la strampalata idea di andare nel Messico alle tre del mattino, quali pazzi pensieri avrei avuto dopo una seconda o una terza?

Non che mi pentissi di averne provata una, avevo fatto una esperienza, ed ora sapevo quale scossa mi dava la marijuana e sapevo che non avrei mai più dovuto correre un rischio del genere. La marijuana, a quanto pareva, faceva più effetto su di me che non su Willie; lui aveva avuto almeno il buon senso di dissuadermi dall’andare nel Messico per bere un bicchierino.

Ma, e l’altra idea… la mia teoria che era stato Herbie Pembrook ad uccidere Amy? Era stata anche quella effetto del fumo di marijuana? Ci pensai un poco mentre mi vestivo, senza arrivare a conclusione alcuna. Decisi allora di rifletterci di nuovo quando fossi stato un poco più sveglio, quando avessi avuto il cervello più sgombro.

Misi il mio abito migliore, quello che di solito usavo per la domenica e per gli appuntamenti. Perchè no? Era un giorno fortunato, quello, per me. Era il mio primo, anche se per ora unico, giorno di cronista per un quotidiano, per un vero giornale. Ero già inviato speciale, insomma.

Probabilmente la signora Burdock mi aveva sentito scendere le scale, perchè aveva già versato il caffè quando entrai in cucina. Ne aveva versato una tazzina anche per sé, e si mise a sedere al tavolo, di fronte a me.

Disse: «Quella povera signora Waggoner. Ho appena finito di leggere il giornale. Terribile! Avete scritto voi l’articolo, Bob?»

«Per la maggior parte.»

«Spero che trovino l’assassino. Una donna sola non può sentirsi sicura di questi tempi. Ecco perchè mi va di avere sempre almeno un pigionante: purché ci sia un uomo in casa. Conoscevate questa signora Waggoner? Personalmente, voglio dire.»

«Un poco. Le avevo parlato qualche volta.»

«Non sarebbe mai dovuta andare a stabilirsi da Birdie Edwards.»

Sorrisi. «Credete a quello che si dice di Birdie, signora Burdock? A quello che si dice sia stata, bene inteso?»

«Non conosco il suo passato e non mi interessa di conoscerlo. Ma so che cosa è ora. Volgare. Ed una ficcanaso, anche. Fruga nei bagagli di quelli che si fermano da lei… che si fermano abbastanza a lungo, certo. Naturalmente non può farlo se si fermano una notte soltanto e ripartono il mattino seguente. Ha frugato nella vostra roba quando voi stavate là?»

«No, che io sappia. Ma probabilmente non me ne sarei accorto. Non avevo niente da nascondere.»

«Bene, scommetto che lo ha fatto. C’è chi se n’è accorto e se n’è lamentato. È una ficcanaso, e vuole sapere tutto il possibile su chi si ferma da lei. E non venite a raccontarmi che non ha frugato nella roba della signora Waggoner, che è rimasta con lei un intero mese. Sono convinta che sulla signora Waggoner la sa molto più lunga di quanto non voglia dire.»

«Può darsi. Ma, se Amy non aveva carte nella sua stanza, che cosa può aver saputo? Di quello che può interessare all’inchiesta, voglio dire. Non sarebbe della minima utilità per McNulty di sapere quante volte alla settimana Amy si cambiava di biancheria o quanto le è durato l’ultimo tubetto di dentifricio.»

«Tutti hanno qualche documento, Bob. Se riceveva gli alimenti, doveva certo essere in possesso di una copia della sentenza di divorzio. E sicuramente doveva avere la fattura della macchina, senza la quale non avrebbe potuto ottenere il bollo di circolazione, non avrebbe potuto venderla o cambiarla. Un’altra tazza di caffè, Bob?»

Stavo per rispondere che no, che avrei fatto meglio a mettermi al lavoro, ma poi cambiai idea. Stavo già lavorando, perchè, in un certo senso, avevo saputo qualcosa su Birdie, qualcosa che prima ignoravo. E forse sarei riuscito a sapere di più. Se Birdie aveva davvero frugato fra le cose di Amy…

Dissi: «Sì, ne prenderò un’altra tazza, se anche voi mi terrete compagnia. A proposito della storia di Birdie che guarda fra le robe dei suoi clienti, siete sicura che non si tratta di un pettegolezzo?»

«No, una volta c’è stata perfino la prova. È una faccenda che risale a un anno fa… no, un poco di più, perchè voi non eravate ancora arrivato. Un tale si è fermato da Birdie per qualche notte, poi Birdie gli ha detto che non poteva più dargli la stanza, che doveva andarsene. Lui le ha chiesto spiegazioni, e lei gli ha risposto che non lo voleva più perchè aveva due rivoltelle e le rivoltelle nella sua azienda non le andavano. Probabilmente ha pensato che fosse un criminale.

«L’uomo allora si è trasferito all’albergo, poi è andato da McNulty e ha presentato denuncia contro Birdie. Le rivoltelle erano in una valigia, non chiusa a chiave, ma lui non l’aveva mai aperta, e Birdie di conseguenza non poteva conoscerne l’esistenza se non aveva frugato nel bagaglio.

«E non si trattava di un rapinatore, ma di un rispettabilissimo turista. Era appassionato di tiro a segno, e si era portato appresso le rivoltelle, nel caso si fermasse dove c’era un poligono e avesse modo di esercitarsi un poco.»

«E ha fatto qualcosa McNulty?»

«Che cosa poteva fare? L’uomo ha ammesso che nulla mancava. Oh, ha strapazzato un poco Birdie, certo, ma questo è servito soltanto a renderla un poco più cauta.»

«Uhm,» feci. «Così, se Birdie ha davvero visto i documenti di Amy che poi sono spanti, farebbe molto bene ad ammetterlo e a descriverli.»

«Non venite a raccontarmi adesso che non ha frugato fra le cose della signora Waggoner. La signora Waggoner era una donna misteriosa; tutti si chiedevano come mai era capitata qui e come mai si era fermata. E doveva aver suscitato la curiosità di Birdie più di tutti gli altri clienti che di solito scendono da lei.»

Abbastanza logico, pensai. Chissà se Birdie si sarebbe confidata con me, se le avessi parlato da solo a sola. Probabilmente no, perchè sapeva che, se mi avesse detto qualcosa di importante, io lo avrei riferito a McNulty e lui avrebbe capito da dove veniva l’informazione.

Terminai la seconda tazza di caffè, ringraziai la signora Burdock e uscii.

10

Nell’ufficio di polizia trovai McNulty, solo, che se ne stava seduto dietro la scrivania senza far niente, a meno che non riflettesse.

Dissi: «Salve, Mac. Qualcosa di nuovo su Amy?»

«Niente di importante. In questo momento sto aspettando due interurbane, e allora, forse, saprò qualcosa.»

«Una è da Kansas City?»

«No, è già arrivata quella. Ora sappiamo qualcosa di più di lei, ma niente che appaia pertinente od utile. Una delle chiamate che aspetto deve venire da Douglas e riguarda l’autopsia. L’altra è da Seattle. Abbiamo trovato nome e indirizzo dell’ex marito. Ho telefonato alla polizia di là; lo interrogheranno e mi richiameranno.»

«Nome e indirizzo vi sono stati trasmessi da Kansas City?»

«No, li ho trovati qui, prima ancora che Kansas City chiamasse. Il cassiere capo della banca ricorda perfettamente Amy. Non aveva aperto conti correnti, Amy, ma una volta alla settimana incassava un assegno di cinquanta dollari. Ha incassato l’ultimo due giorni fa, il pomeriggio del giorno in cui è stata uccisa; l’assegno non era ancora stato spedito alla banca d’origine, e allora ho copiato i dati. Era firmato… Un momento.» Sfogliò alcune carte e trovò un appunto. «Firmato da Gerald H. Piggott, avvocato, uno — quattordici Reese Building, Seattle. E recava l’annotazione: “Alimenti per conto di J. S. Waggoner”. I ragazzi di Seattle sono al lavoro. Se J. S. Waggoner non figura nell’elenco telefonico, lo troveranno attraverso l’avvocato.»