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Mi feci comunicare da ognuno di loro le cifre approssimative e le sommai. Amy spendeva al Filone un minimo di venti dollari la settimana, a meno che non fossero venticinque, ed era anzi abbastanza probabile che si arrivasse ai trenta. Veniva quasi tutti i pomeriggi, qualche volta sul tardi, e ciò doveva avvenire quando passava prima da Cass. E quasi tutte le sere rimaneva lì, dalle sette o dalle otto in avanti. In genere si tratteneva fino all’ora di chiusura, cioè fino alla una, anche se qualche volta si sentiva stanca o aveva sonno, o magari decideva di averne abbastanza, e tornava a casa un poco più presto.

Un tipico esempio di vita oziosa e inutile. Un quadro patetico di una donna che cercava di evadere dalla realtà, o da se stessa. Ma non si trattava forse della stessa cosa?

Dissi: «Willie, secondo voi capitava qui quasi tutte le sere. Sapete dove andava le altre sere, per quanto poche potessero essere? La sera non si fermava mai da Cass, e non si tratteneva mai fino a tardi al Gabbiano.»

Si strinse nelle spalle. «Forse si fermava a casa, una volta tanto, beveva nella sua stanza, ammesso che bevesse.»

Scossi la testa. «Birdie dice che usciva tutte le sere e che di solito rientrava quando lei si era già addormentata. Se Amy si fosse fermata nella sua stanza, avrebbe visto le luci accese. E poi non beveva a casa, non beveva mai da sola, se non contiamo i cocktail prima di cena, e anche allora aveva gente attorno. Ma Birdie non ha mai trovato bottiglie nella stanza di Amy… fino a mercoledì scorso.»

Willie tornò a stringersi nelle spalle. «Non vedo come Birdie possa esserne tanto sicura. Ma ammetto che non ha mai comperato bottiglie da portare poi a casa. E c’è un’altra possibilità: forse, qualche volta, tanto per cambiare, andava a passare la sera a Bisbee o oltre il confine.»

«Che voi sappiate, ha mai varcato il confine?»

«Deve averlo fatto almeno una volta. Un paio di settimane fa è capitata qui con un caratteristico abito messicano, e quando l’ho complimentata mi ha detto di averlo comperato ad Agua Prieta.» Mi guardò fissamente. «Perchè? Voglio dire, perchè vi preoccupate tanto di quello che Amy spendeva?»

«Sappiamo a quanto ammontavano gli alimenti che riceveva… e adesso sappiamo anche che spendeva molto di più. Stiamo cercando di appurare a quanto ammontava questo extra, e da che parte le veniva. Non vi ha mai detto di avere qualche altra fonte di introiti, vero?»

Scosse la testa, adagio. Poi insinuò: «Non è possibile che si fosse sposata due volte? Che ricevesse gli alimenti da due persone, ognuna delle quali ignorava l’esistenza dell’altra?»

«Non è probabile. Specie perchè avrebbe dovuto ricevere quegli altri alimenti in contanti. Alla banca incassava soltanto quell’assegno settimanale di cinquanta dollari. Bene, grazie, Willie. Sarà meglio che me la batta.»

Uscii. Avevo pensato di andare da Birdie, ma ero venuto a piedi fino al Filone, e decisi che mi sarei spinto fino al motel dopo essere passato in centro a ritirare la macchina.

Passando davanti alla stazione di polizia, entrai per vedere se c’era qualcosa di nuovo. McNulty era tornato, e capii che aveva condotto a termine i giri stabiliti perchè aveva dinanzi a sé le schede di registrazione del motel e dell’albergo. Quando mi vide, le spinse da parte e mi indicò la poltrona.

«Che cosa siete riuscito a sapere, Bob?»

Prese nota delle cifre mentre parlavo, e quando ebbe terminato tirò le somme. Disse: «Fa settanta la settimana, anche calcolando la cifra più bassa per il Filone, e sono pronto a scommettere che là spendeva più di venti per settimana. Così, per ciò che ne sappiamo, le occorrevano, come minimo, settanta dollari ogni sette giorni.»

«Sarà bene aggiungerne altri cinque per le spese occasionali: lavanderia, benzina, pasta dentifrìcia e simili.»

«Giusto. Si arriva così a settantacinque. E, a quanto pare, si è comperata anche qualche vestito.» Una pausa. «Mentre ritiravo le schede da Birdie, l’ho tastata a proposito dei vestiti, e lei ha vuotato il sacco. Non ammetterebbe mai di aver ficcato il naso nelle valìgie o nell’armadio di Amy, e così per gli acquisti di minor conto giura di non saperne nulla. Ma ha ammesso che, ripulendo l’armadio, non poteva fare a meno di vedere che cosa c’era attaccato dentro. E giura che i calzoni, la camicia e gli stivali da cowboy e l’abito messicano non c’erano mai stati durante la prima settimana di soggiorno di Amy.»

«Amy ha detto a Willie di aver comperato l’abito messicano ad Agua Prieta.»

«Già, ha l’etichetta “Hecho in Mexico”, e secondo Birdie di là del confine non deve costare più di venti dollari. L’altra roba nuova era americana, e, sempre secondo Birdie, non può essere costata meno di trenta dollari, tutta assieme. Dovrei fare un breve controllo nei negozi per accertarmene, ma credo che la cifra di Birdie sia abbastanza esatta. Anche se non ha comperato altra roba di minore importanza come biancheria o calze, abbiamo abiti per il valore di una cinquantina di dollari in quattro settimane. Una media di dodici dollari e cinquanta per settimana. Vediamo a quanto arriviamo in questo modo.»

«A ottantasette dollari e cinquanta, tenendo valida la cifra minima del Filone. E sono d’accordo con voi nel giudicare la cifra troppo bassa, doveva spendere almeno novanta la settimana, ma cento rappresentano per me l’ipotesi più probabile. Il doppio degli alimenti che riceveva. Qui è successo qualcosa d’altro?»

«Ho mandato Chico in Messico. E, dopo che lo sceriffo lo aveva avvertito, l’uomo del F.B.I. ha telefonato da Tucson. Non può venire oggi, ma sarà qui domattina. Credo che ci daranno una mano. Quegli scacciapensieri li interessano moltissimo. Ha detto che, a quanto si sapeva, né risultavano presenti nell’Arizona né la traversavano. Il che rappresenta un vantaggio per la nostra inchiesta. Se si riesce a ritrovare l’origine di questi scacciapensieri, o da parte nostra o da quella del F.B.I., ecco che si ha certo una traccia che può portarci all’assassino di Amy.»

«Giusto. Ma non mi riesce ancora di vedere Amy nel giro dei narcotici, sia pure come consumatrice occasionale, e tanto meno come spacciatrice o intermediaria. Forse qualcuno… l’assassino… ha voluto lasciare apposta quella traccia.»

McNulty si strinse nelle spalle. «Può darsi. Ma è pur sempre una traccia. Lui deve pur essersele procurate da qualche parte, e non si possono comperare quegli scacciapensieri come se si trattasse di pasticche per la tosse. E poi, Amy doveva ben ricavare da qualche parte quei cinquanta dollari extra settimanali. Perchè non dagli stupefacenti?»

«Non si ricava molto dal traffico degli stupefacenti. Specie se si lavora come intermediari, e non mi riesce assolutamente di vederla in un altro ruolo. Sono pronto a scommettere cento contro uno che non era l’incaricata dello spaccio in questa zona.»

McNulty annuì. «Già, cinquanta dollari sarebbero una quisquilia se era molta la roba che le passava per le mani, ma come facciamo a sapere se era questo tutto ciò che guadagnava? Forse il suo reddito era di qualche cento la settimana. Forse aveva stabilito di spendere un massimo di cento e di mettere da parte il resto. Non voleva tradirsi depositandolo in banca, e così lo teneva nascosto nella sua stanza. L’assassino lo sapeva, e proprio per questo l’ha uccisa. Secondo la nostra ipotesi, si sarebbe impossessato solo degli spiccioli che le restavano ancora dell’ultimo assegno. E forse invece il bottino è stato un rotolo di banconote di una grossezza tale da soffocare un cavallo.»

«Può darsi che abbiate ragione, Mac. In questo modo il movente del furto appare fondato.»

«Già. E significherebbe che l’assassino era al corrente del traffico e, con ogni probabilità, lavorava con lei. Non dimenticate di non accennare nemmeno agli stupefacenti quando telefonate a Bisbee.»

«No, certo. Ho promesso. Dov’è Charlie Sanger? Credevo che lo aveste chiamato qui.»