«Mi restava solo da confessarle ogni cosa, e l’ho fatto. L’amavo ancora e mi fidavo di lei, e non pensavo nemmeno che mi avrebbe tradito… o ricattato, con questo.»
«Ha conservato l’avviso per tutti questi anni?»
«No, lo abbiamo bruciato. Poi mi ha giurato che non avrebbe mai rivelato la cosa ad anima viva, ed io ci ho creduto. Poco meno di tre anni dopo, ci siamo divisi. O meglio, è stata Amy ad andarsene. Oh, nessuno di noi due era più innamorato allora. Lei voleva tentare la fortuna a New York, perchè sapeva che era l’unico posto dove io non potevo andare. E così ci siamo lasciati, senza rancori.
«Credo che nemmeno a me la cosa sia spiaciuta eccessivamente. Beveva troppo ormai, e, in ogni modo, non saremmo potuti restare assieme in eterno. Abbiamo deciso di romperla definitivamente e di non scriverci nemmeno. Non l’ho più vista e non ho più saputo niente di lei… fino a un mese fa.»
«E poi Amy è entrata in scena. Come faceva a sapere che eravate qui?»
«Non mi sono preso la briga di chiederglielo, ma non mi è difficile immaginarlo. Un paio di mesi fa è capitato qui un tale che aveva conosciuto Amy e me, mentre eravamo a Los Angeles. Mi ha chiesto di lei, ed io gli ho risposto, in tutta sincerità, che non avevo la minima idea di dove fosse o di che còsa facesse. Ma questo tale era diretto a Est, in macchina, e per ragioni sue deve essersi fermato per un poco a Kansas City. Probabilmente ha incontrato per caso Amy e le ha detto di avermi visto. Non riesco ad immaginare altrimenti come avrebbe potuto scovarmi.»
«E Amy vi ha tassato per cinquanta la settimana?»
«Precisamente. Con aria amichevole, ma non un soldo di meno e niente discussioni soprattutto. Cinquanta la settimana o mi avrebbe denunciato. Aveva un’altra copia di quell’avviso, e me l’ha mostrata. Certo aveva tenuto d’occhio gli uffici postali e doveva averla trovata poco dopo la prima — mio Dio, erano già vecchi allora, e non è possibile che siano esposti ancora adesso — per conservarla come un asso nella manica, per essere in possesso di qualcosa che, un giorno o l’altro, poteva anche riuscirle utile.
«Non che avesse bisogno di un avviso per ricattarmi, perchè avrei sempre potuto strapparglielo di mano quando me lo ha mostrato, o entrare clandestinamente nella sua stanza per recuperarlo. Le sarebbe bastato di chiamare un poliziotto, e per me era finita. Le mie impronte digitali non sono cambiate ed esistono ancora negli archivi.»
«Ma, Cass, è una storia che risale a venticinque anni fa. Non c’è prescrizione per le rapine a mano armata?»
«Credo di sì, in alcuni Stati. Ma dimenticate una cosa: il guardiano che uno dei ragazzi ha colpito è morto quattro mesi dopo, e il reato è venuto di conseguenza a trasformarsi in omicidio. Anche se ero fuori ad aspettare con la macchina, l’imputazione sarebbe pur sempre stata di omicidio. E per l’omicidio non c’è prescrizione.
«E anche se, dopo molti anni, il New Jersey, in un impeto di generosità decidesse di non chiedere la mia estradizione — ma non posso contare su una eventualità del genere, non vi pare? — l’imputazione mi verrebbe a costare tutto quello che ho. Per ottenere la licenza del bar ho dovuto giurare di non avere precedenti penali, e, se risultasse che invece ne ho, non solo perderei la licenza ma sarei anche processato, qui in Arizona, per spergiuro.»
Scosse la testa, adagio. «E poi mi sono reso conto che, con quei cinquanta dollari la settimana, Amy mi avrebbe comunque ridotto al lastrico. Sapete quanto guadagno con questo locale, al netto di tasse e spese? Una cifra discreta, un centinaio di dollari, durante la stagione. E nell’estate, che è ormai prossima, ci sono settimane che non arrivo nemmeno ai cinquanta. Con che cosa avrei mangiato?
«Bob, non volevo uccidere Amy. Ma non avrebbe ascoltato ragioni e non riuscivo a vedere altra via d’uscita. Avrei potuto magari andarmene di qui, con tutto quello che ho, e cercarmi un posto di lavapiatti o di barista. Ma anche così avrebbero finito per scatenarsi alle mie calcagna. Amy era vendicativa quando si arrabbiava, e la mia fuga l’avrebbe certo fatta impazzire di furore. Per rendermi la pariglia mi avrebbe denunciato, e questa volta avrebbero avuto fotografie e descrizione aggiornate, perchè era capitato più di una volta che qualcuno scattasse istantanee qua dentro, ed io non potevo sottrarmi all’obiettivo senza suscitare sospetti. Dovevo per caso seppellirmi di nuovo in una fattoria per altri sette anni ed uscirne quando ne avevo cinquantasette?
«Bene, si trattava di Amy o di me, e ho deciso che doveva essere Amy. Il ricattatore non merita altro che una morte violenta. E a convincermi è stato il fatto che, dopo tutto, Amy non aveva bisogno dei miei soldi; il suo assegno era più che sufficiente, ed aveva vissuto con quello per anni senza lavorare. Io avevo lavorato per quello che avevo, mi guadagnavo ogni dollaro che incassavo. Accidenti, Bob, non potevo continuare a pagare ad Amy cinquanta dollari la settimana; sarei fallito prima di autunno. Se solo si fosse mostrata ragionevole…»
Si sentiva giustificato di aver ucciso Amy. Ma come si sarebbe giustificato se avesse deciso di uccidere anche me? Probabilmente con la legittima difesa: la sua vita o la mia. In qualunque maniera potesse finire quella vecchia imputazione elevata nei suoi confronti nel New Jersey, l’assassinio premeditato di Amy non gli sarebbe certo costato meno della camera a gas.
Ma non volevo che i suoi pensieri prendessero questa direzione. Volevo che continuasse a parlare.
«Che cosa è successo precisamente mercoledì notte?» gli chiesi.
«Credo di potervi raccontare anche questo ormai. Ma ho bisogno di un altro bicchiere. E voi?»
Guardai il mio ed ebbi la sorpresa di vederlo vuoto. Non ricordavo di aver bevuto un solo sorso. Annuii.
Cass si alzò con la rivoltella nella destra e prese i bicchieri con la sinistra. «Non cercate di fare scherzi,» disse. «Se tentate di raggiungere la porta, posso abbattervi prima che abbiate fatto tre passi, e la detonazione, ammesso che qualcuno la senta, verrà scambiata per il rumore dello scappamento di una macchina.»
Appoggiò la rivoltella al banco per avere le mani libere, ma mi tolse gli occhi di dosso solo per i pochi secondi che gli furono necessari per voltarsi e prendere le bottiglie. «Quasi vorrei che tentaste,» continuò ed ora il suo tono era quasi lamentoso. «In questo modo dovrei pur decidermi. Non mi va di uccidere a sangue freddo.»
Dissi: «Avete ucciso Amy a sangue freddo.»
«Credo di sì. Ma senza farla soffrire, questo dovete concedermelo. Dormiva, non ha sentito il coltello, non ha sofferto affatto, non si è neppure accorta di morire. Quanti sono quelli che hanno una morte così facile?»
Tornò a sedersi di fronte a me.
Dissi: «Come mai vi ha lasciato entrare in camera sua, Cass? Non aveva paura di voi? O ci eravate già stato prima?»
«No, non c’ero mai stato. Non avevo mai messo piede nel motel di Birdie. Ma conoscevo il numero della stanza di Amy. Me lo aveva detto lei, e mi aveva detto anche di andarla a trovare qualche sera, dopo che avevo chiuso qui.» Sogghignò, cupo. «Dubito che le sue intenzioni fossero onorevoli. Doveva avere ancora un debole per me, anche se questo non le impediva di ricattarmi. Non le sarebbe spiaciuto di ricominciare dal punto in cui ci eravamo lasciati dieci anni fa. Così, ero sicuro che mi avrebbe lasciato entrare.»
«E siete…?»
«Volete sapere se sono andato a letto con lei e poi l’ho uccisa? No, Bob, non sono poi mascalzone fino a questo punto. Ma doveva aspettarmi, lei, o in caso contrario, non mi avrebbe lasciato entrare senza buttarsi qualcosa addosso. E, accidenti, sono un uomo, io, e Amy aveva uno splendido corpo e, se fossi andato per qualsiasi altra ragione…»