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«Avevate un appuntamento? Sapeva che sareste andato da lei?»

Scosse la testa. «No, ma sapevo che mi avrebbe lasciato entrare. Ho tenuto aperto fino alla una mercoledì, perchè non volevo chiudere in anticipo per essere poi magari costretto a dare spiegazioni. Sono andato con la macchina al motel e sapevo che, se Amy non c’era, sarebbe arrivata di lì a qualche minuto, dopo la chiusura del Filone. Dall’altra parte della strada, davanti al motel, c’è una catasta di legna, ricordate? Sono andato a fermarmi là dietro, in modo che la macchina rimanesse nascosta.

«Ma c’era già un’altra macchina là, e l’ho riconosciuta quando i miei fari l’hanno inquadrata. Non pensavo che il suo proprietario potesse essere con Amy, ma, per non correre rischi, mi sono allontanato, e stavo già pensando di rimandare tutto alla sera dopo quando…»

«Di chi era quella macchina?»

«E che importa? Quello è uscito solo dieci minuti dopo, e non dalla costruzione di Amy, ma da quella di Birdie.»

«Di Birdie? Volete dire che Birdie…?»

«E perchè no? Birdie ha poco più di quaranta anni, ed è ancora in discrete condizioni. E le donne grandi e grosse come Birdie piacciono agli uomini magri. Perchè Birdie non dovrebbe avere una relazione, se così le piace, e che diritto avete voi di sorprendervi per questo?

«In ogni modo, quel tale se n’è andato, ed io ho raggiunto subito la porta di Amy ed ho bussato. Doveva essere ancora sveglia, perchè dopo un istante ho sentito la sua voce che chiedeva: “Cass?” E questo, se non altro, dimostra che non riceveva altre visite. Quando ho risposto di sì, ha aperto, mi ha lasciato entrare e poi si è affrettata a chiudere, prima di accendere la luce. Poi è tornata di corsa sul letto e si è avvolta in una coperta. Ma ho avuto il tempo di vedere che era nuda e ho capito che credeva di sapere la ragione per cui ero venuto.

«Non me lo ha detto, naturalmente. Ma io ho aperto la bottiglia di whisky che avevo portato ed ho riempito i bicchieri. Mi sono messo a sedere sul bordo del letto e abbiamo brindato ai vecchi tempi ed alla nostra vecchia amicizia. Mio Dio, come sapeva bere, quella donna! Dopo un poco, ero già quasi ubriaco, e non avevo certo tracannato tutto il giorno. Ma lei era fradicia, non riusciva più a parlare in maniera coerente, ed aveva tanto sonno che doveva ormai aver rinunciato all’idea che andassi a letto con lei. Perchè mi ha detto che avrei fatto meglio a battermela ed a lasciarla dormire.

«E allora ho detto: “Va bene, Amy, ma beviamo il bicchiere della staffa.” Ho riempito ben bene i due bicchieri e le ho dato il suo, ed è stato proprio questo a metterla a terra: il bicchiere della staffa. È crollata e si è addormentata come un sasso.

«E poi… bene, ho fatto quello che ho fatto. E lei non se n’è nemmeno accorta. Ho frugato dappertutto nella stanza. L’avviso non c’era, maledizione, sono rimasto quasi due ore, a cercare in ogni posto possibile. Assieme ai documenti, niente di importante, ho preso il poco denaro che ho trovato, solo per dare l’idea che il movente poteva essere stato il furto. Poi sono uscito, e…»

«Un momento,» lo interruppi. «Non eravate mai stato al motel prima di allora. Come facevate a sapere il trucco di chiudere la porta a chiave dall’interno, e perchè… Un momento, al perchè posso rispondere io. Più tardi la trovavano e più irriconoscibile sarebbe stata la pista. Ma come facevate a sapere il trucco della chiave?»

Mi guardò fissamente. «Me ne ha parlato un cliente, un anno fa. Un certo Bob Spitzer. Ricordate la prima… no, la seconda volta che siete venuto da me quando stavate ancora da Pirdie, e mi avete raccontato che eravate rimasto chiuso fuori? Mi avete spiegato come erano andate le cose, allora. Bene, non sapevo se Birdie aveva fatto poi cambiare la serratura, ma non ci avrei perso nulla a tentare. Non ricordate di avermi raccontato questo episodio?»

«Scusatemi se vi ho interrotto. Continuate, Cass.»

«Una volta fuori, ho ricordato la sua macchina. E sapevo dove con ogni probabilità era. Non avevo prelevato le sue chiavi, ed era troppo tardi ormai per tornare a prenderle, ma ho pensato che certo chiudeva soltanto l’accensione e che in ogni modo non mi sarebbe stato difficile forzare le portiere. Erano aperte ma l’avviso non era nemmeno in macchina. Questo è tutto. Sono tornato a casa. E…»

«Siete stato voi a mettere gli scacciapensieri nello scomparto dei guanti?»

«Mio Dio, erano scacciapensieri? Sì, sono stato io a metterli, ma credevo che fossero capsule di eroina o di morfina. E l’ho fatto, ancora una volta, perchè le indagini prendessero una direzione sbagliata. Volevo lasciarle nella sua stanza, ma me ne sono ricordato solo quando ero già uscito.»

Dissi: «Siete riuscito a far prendere alle indagini una direzione sbagliata. Oggi Mac ha mandato Chico nel Messico e domani arriva il F.B.I. Ma, se non sapevate che cosa erano, come mai si trovavano in vostro possesso?»

«Per un caso puro e semplice. Un poco prima di Natale, cinque mesi fa, è capitata da me una coppia di turisti, tipo Hollywood. Hanno bevuto un bicchiere soltanto, ma la donna ha dimenticato la borsetta sul tavolo, dove io l’ho trovata un’ora più tardi. L’ho messa in un cassetto, sicuro che se ne sarebbero accorti e sarebbero tornati a riprenderla. Invece non si sono più fatti vedere. Quella sera, quando ho chiuso, ho guardato nella borsetta per cercare se c’erano nome e indirizzo, perchè, se li avessi trovati, avrei fatto recapitare la borsetta per posta. Niente documenti invece, ma cinque buone ragioni che dovevano averli consigliati a non correre il rischio di tornare: quelle cinque capsule di stupefacenti. Forse avevano paura che avessi aperto subito la borsetta e avessi chiamato la polizia.

«Forse avrei dovuto consegnare a Mac capsule e tutto, ma ho pensato che sarebbero stati guai; mi avrebbero rivolto un mucchio di domande, forse avrebbero avvertito perfino il F.B.I. Non volevo richiamare l’attenzione su di me, e così ho messo la borsetta in un cassetto che non adoperavo mai, pensando di liberarmene quando avessi attraversato in macchina il deserto… ma poi me ne sono dimenticato completamente.

«Fino a quando non ho deciso di uccidere Amy. E allora ho pensato che, dal momento che sarebbe stato impossibile attribuire a me quelle capsule, sarebbe stato logico nasconderle nella sua stanza, per confondere le idee.»

Si interruppe improvvisamente e mi guardò. «Bene, questo è tutto. E adesso tacete. Basta con le domande. Devo riflettere.»

«Basta con le domande, Cass. Ma voglio dirvi una cosa ancora. È inutile che cerchi di convincervi che possa o voglia mantenere il segreto, sapete benissimo che mentirei. Ma posso convincervi che non ce la farete a cavarvela con…»

«Chiudete il becco!» mi interruppe. E parlava sul serio, maledettamente sul serio. La bocca della rivoltella era appoggiata al bordo della tavola. «Se dite una sola altra parola, sparo, e così una parte del problema sarà risolto e potrò concentrarmi sul resto. Una parola soltanto, e sarete voi a decidere per me. Capito? Rispondete di sì con un cenno del capo, se avete capito.»

Annuii.

Ero fradicio di sudore.

16

Anche Cass sudava. Nella luce incerta, vedevo la sua fronte brillare, lucida di minuscole bollicine.

E mi sembrava di sentire il rumore degli ingranaggi che gli giravano nella testa. Avrebbe potuto benissimo uccidermi e, con ogni probabilità, cavarsela. Bastava che trascinasse il mio cadavere fino alla macchina, che teneva sempre accanto alla porta di servizio, e lo trasportasse nel deserto. Poi mi avrebbe seppellito in un buco nella sabbia, ai piedi di una duna, a poche centinaia di metri dalla strada, e ben difficilmente allora mi avrebbero ritrovato.

La sua versione sarebbe stata semplicissima ed impossibile da controbattere. Avrebbe ammesso che ero venuto; qualcuno poteva avermi visto, o io potevo aver detto a qualcuno dove ero diretto, come lo avevo infatti detto a Charlie Sanger. Ma Cass avrebbe detto che mi aveva offerto un passaggio a Naco, vero anche questo, e che, dopo il mio rifiuto, egli aveva deciso di partire solo. Che io avevo bevuto e poi me n’ero andato, non sapeva dove. E, dopo essersi sbarazzato di me nel deserto, egli avrebbe continuato fino a Naco per crearsi un alibi, avrebbe bevuto qualche bicchiere e sarebbe tornato per mezzanotte circa, in tempo per…