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«Assurdo,» replicò freddamente. «Non esistono avvisi della polizia nella cassaforte.»

Annuii. «Non ne dubito. Quando, stasera, avete saputo che il caso era stato risolto e che Cass si era suicidato, avete pensato, per prima cosa, di venire qui e di distruggere quel pezzo di carta, per passare più tardi nell’ufficio della polizia. A quest’ora l’avviso deve essere ridotto in cenere, e cenere ben ben polverizzata, quanto a questo.»

«Assurdo,» ripeté. E aggiunse: «Non potete dimostrarlo.»

«Non posso,» ammisi. «Così, se ne parlassi, sarebbe la mia parola contro la vostra. Ma c’è un’altra cosa che ho taciuto nella mia deposizione, una cosa che Cass mi ha detto. Direttamente, non ha niente a che vedere con il delitto, e di conseguenza ero nel pieno diritto di tacerla.

«Cass mi ha detto che, quando è arrivato al motel mercoledì sera, un uomo era in visita da Birdie, e che egli ha aspettato che quest’uomo uscisse prima di bussare alla porta di Amy. Ha riconosciuto quell’individuo, ma non mi ha detto chi era.»

Guardai Hetherton, chiedendomi per un istante se per caso la mia ipotesi non era sbagliata, ma giunsi alla conclusione che non era possibile. A prima vista, sembrava pazzesco che, fra tutti, proprio Hetherton avesse una relazione con Birdie. Ma gli opposti possono provare una attrazione reciproca; un ometto magro e smilzo aveva maggiori possibilità degli altri di sentirsi attirato da un donnone rozzo e vitale come Birdie Edwards. E poteva anche essere vero il contrario, a meno che Birdie non ricavasse qualche vantaggio concreto da un simile stato di cose.

E poi, Birdie rappresentava quanto di più opposto si potesse immaginare alla moglie di Hetherton. Con gli occhi della mente rividi la signora Hetherton: piccola, magra, scostante e sostenuta.

Dissi: «Hetherton, quell’uomo eravate voi.»

Hetherton stava calando le arie. Ripeté: «Assurdo!» Ma questa volta aggiunse: «È soltanto una vostra supposizione. Questa volta non si tratterebbe nemmeno della vostra parola contro la mia.»

«Vero,» ammisi. «Ma anche una supposizione può diventare importante se la si ricollega al fatto che voi eravate in possesso di quell’avviso. E, secondo me, potete esserne entrato in possesso in un modo soltanto. Birdie ficca il naso dappertutto, e Amy deve averla incuriosita più di tutti gli altri suoi clienti. Certo ha frugato nella stanza di Amy, ed ha trovato quell’avviso.

«E la cosa deve averla lasciata perplessa. Non credo che abbia ravvisato nella fotografia Cass; non lo conosceva molto bene. Ma forse quel viso le è riuscito vagamente familiare, ed allora ha prelevato il foglio dal nascondiglio dove Amy lo teneva e ve lo ha mostrato durante il vostro appuntamento seguente. E voi lo avete riconosciuto, perchè, in caso contrario, non vi sareste fatto dare l’avviso. Secondo me, non avete detto a Birdie chi era, ma, con qualche pretesto, l’avete convinta a lasciarvelo portare via.

«Non so perchè. Guadagnate molto e molto di più di quello che guadagnava Cass e non è possibile che aveste in animo di ricattarlo. Ma forse vi piaceva l’idea di esserne in possesso, lo consideravate qualcosa di simile a un asso nella manica. Qualcosa che avreste sempre potuto adoperare, quando se ne fosse presentata l’occasione. Credo che vi piaccia di avere il potere sugli altri, come il potere di farmi lavorare per voi per un altro anno quando sarei in grado di guadagnare di più, e di imparare di più sul lavoro giornalistico, da qualche altra parte.»

«È tutto un lavoro di immaginazione il vostro, Spitzer. Lo ammettete anche voi. E non avete la minima prova. Se osate rendere di pubblica ragione una storia del genere…»

«Non ci penso nemmeno. Non mi sono mai piaciuti né i pettegolezzi né i lavori di fantasia. Ma sto pensando se non è il caso che dica a McNulty, e che lo ripeta sotto giuramento all’inchiesta, le due cose che conosco di scienza mia, i due fatti sui quali si fondano le mie ipotesi. Primo: dove e quando ho visto quell’avviso della polizia. Secondo: che Cass mi ha detto di aver visto, alla una di notte di mercoledì, uscire dalla stanza di Birdie un uomo che conosceva, ma di cui non mi ha fatto il nome.

«E credo che molte persone, a cominciare da McNulty, il quale è molto più furbo di quello che immaginavo, accetterebbero per vere le mie affermazioni e giungerebbero alle stesse conclusioni alle quali sono giunto io. Non avrei bisogno, immagino, di esporre ad alta voce le mie deduzioni.»

Lo avevo fatto sudare, e sapevo che la mia ipotesi corrispondeva alla realtà, dal principio alla fine. Il suo viso non era minimamente mutato, ma aveva la fronte lucida di goccioline umide. Chiese: «Si tratta di un ricatto, Spitzer?»

«No. La mia coscienza lotta semplicemente per decidere, se devo riferire questi due fatti che non sono lavoro dell’immaginazione, se è o meno mio dovere di denunciarli. Qualunque cifra intendiate offrirmi, e spero che non siate così sciocco da offrirmi del denaro, e qualunque cosa intendiate fare, licenziamento compreso, non faccio promesse. Ma devo ammettere che, se non fossi più in questo giornale, in questa città, se non lavorassi più per voi e non dovessi più vedervi tutti i giorni, ci penserei meno. Avrei altre cose di cui preoccuparmi, sulle quali riflettere. Ma, qui o altrove, non faccio promesse. Il minimo che meritate è di tremare un poco… di chiedervi continuamente che cosa ricorderò all’inchiesta.»

Mi fissò a lungo, ed io sostenni il suo sguardo, impassibile. Alla fine disse: «Siete licenziato.»

Tutto era stato semplicissimo. Ricatto? No, in fondo; Hetherton non aveva modo di sapere e non intendeva correre rischi, ma io non avevo la minima intenzione di rivelare i fatti, né all’inchiesta né altrove. Cass era morto e il caso era chiuso. Solo il desiderio di vendetta avrebbe potuto spingermi a suscitare uno scandalo che avrebbe travolto non solo Hetherton ma anche Birdie. E, anche se avessi potuto danneggiare Hetherton senza fare del male a Birdie, avrei taciuto. Lo avevo già deciso, e stavo semplicemente bluffando.

Presi il telefono, e fu la voce di Doris a rispondermi. «Doris,» dissi, «hai ascoltato tutto quello che ho trasmesso a Bisbee?»

«Sì, caro. E che cosa era, alla fine della conversazione, quella storia di una certa qual possibilità di venire licenziato?»

«Passami ancora Tom Acres e lo saprai. E questa volta ascolta bene, anche se le spie del centralino continuano ad accendersi e spegnersi.»

Quaranta secondi dopo dicevo a Tom: «Sono stato licenziato.»

«Meraviglioso! E siete stato anche assunto. Quando volete cominciare? Lunedì? O volete prendervi una settimana di riposo e cominciare l’altro lunedì?»

«Ve lo farò sapere dopo aver parlato con Doris, Tom.»

«Benissimo, cominciate quando volete. E non pensate più a quell’extra per l’articolo di stasera. Ho dovuto lottare con il proprietario per farvene assegnare uno decente. Ma adesso, invece, comincerete a settantacinque la settimana e non più a sessantacinque. Sono io a stabilire gli stipendi, e non ho quindi bisogno di chiedere autorizzazioni per questo.»

«Fatto. E adesso lasciate libera la linea. Doris sta ascoltando e devo parlarle.»

Ed ecco la voce di Doris a interromperci. «Salve, Tom. E arrivederci.» Tom rise, e ci fu uno scatto mentre la comunicazione veniva interrotta.

Dissi: «Doris, ora che ci ripenso, ti chiamerò più tardi dal telefono pubblico dell’emporio. C’è qui qualcuno, e ciò che devo dirti è… bene, personale. Non allontanarti.»