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— Che cosa sta insinuando, detective Rollins? — La voce di Alicia tremava per la collera.

— Non sto insinuando proprio niente. Sono venuto qui alla ricerca di fatti. Ho sentito la sua voce sulla segreteria telefonica di Donovan, e la sua voce mi ha fatto capire due cose. Primo: lei era spaventata per quello che poteva capitare a Donovan. Secondo: lei sapeva esattamente perché era spaventata.

Alicia continuò a stringere e a riaprire i pugni per un po’, come se cercasse di arrivare a una decisione. Rollins non aveva fretta, voleva lasciarle tutto il tempo necessario.

Le parole vennero fuori in un unico flusso, senza pause. Rollins estrasse il proprio taccuino e cominciò a prendere rapidi appunti.

— Al principio, Thomas cominciò a indagare sulla Lotteria Nazionale perché era convinto che le grosse società d’investimento ricevessero il denaro dei vincitori per poi dilapidarlo o esigessero parcelle assurde, spremendo, o meglio, triturando era la parola che lui usava, i vincitori al punto di non lasciare loro più niente.

— Inoltre Thomas detestava il governo, in quanto lasciava che quella povera gente rimanesse senza difesa di fronte a simili imbrogli. E poi molti di loro non capivano il meccanismo delle tasse, e così quando infine arrivava il fisco, si portava via tutto. Lasciandoli senza niente.

— E a quella conclusione come aveva fatto ad arrivare?

— Perdevano tutto — ribatté Alicia con determinazione. — Quella gente vinceva somme astronomiche per poi ritrovarsi a dichiarare fallimento.

— Be’, anch’io credo di aver letto qualcosa al proposito, di tanto in tanto. — Rollins si grattò la testa. — Mi sono sempre detto che i vincitori della lotteria non erano capaci di spendere i loro soldi. Voglio dire, spendi e spandi, non paghi le tasse, robe così. Proprio come dice lei. Non ci si mette molto a far fuori tutti quei soldi. Che diamine, probabilmente finirei anch’io così. Diventerei matto…

— In ogni caso, Thomas non pensava che la cosa finisse lì. — Alicia bevve un altro sorso di caffè, il suo viso riacquistò colore. — Soprattutto perché scoprì qualcos’altro.

— Cioè cosa?

— Scoprì che, per dodici mesi consecutivi, dodici vincitori della Lotteria Nazionale non erano falliti.

— E allora?

— Thomas aveva fatto ricerche su molti anni nel passato. Anno dopo anno, la percentuale di fallimenti dei vincitori rimaneva consistente. Poi, di colpo, dodici vincitori di fila ne erano rimasti fuori. Non solo: quei vincitori erano diventati molto ma molto più ricchi.

Rollins si passò due dita sul mento, con aria meditabonda. — Dove sarebbe il colpo giornalistico?

— Thomas non aveva ancora le idee chiare in merito. Ma si stava avvicinando alla verità. Mi chiamava regolarmente. Mi faceva sapere come stavano andando le cose, e quello che stava scoprendo. Per questo ero tanto preoccupata per lui quando non ebbi più sue notizie.

— Difatti. — Rollins consultò il taccuino. — Nel suo messaggio telefonico, signorina Crane, lei ha usato la parola pericolo.

— Thomas aveva trovato uno di quei dodici vincitori della lotteria… — Alicia fece uno sforzo per ricordare il nome. — Tyler, LuAnn Tyler. Mi disse che era stata accusata di omicidio pochissimo tempo prima di vincere la lotteria. Dopodiché, questa donna aveva fatto perdere le proprie tracce. Thomas era riuscito a ritrovarla servendosi delle sue dichiarazioni dei redditi. Quindi era andato a farle visita.

— A farle visita… — Rollins continuava a prendere appunti. — Dove, esattamente?

— Charlottesville, Virginia. Un bellissima città, case favolose. Lei ci è mai stato, detective?

— Con il mio stipendio, la compravendita di immobili ad alto livello non è esattamente il mio hobby preferito. Che cosa è successo dopo?

— Thomas ebbe un confronto con LuAnn Tyler.

— Con che risultati?

— Lei cedette. O qualcosa del genere. Secondo Thomas, gli occhi del tuo interlocutore sono sempre un ottimo metodo di giudizio.

— Me l’immagino. — Rollins corrugò la fronte. — Per cui, qual era il punto di vista di Donovan?

— Come dice, scusi?

— Ma sì, il tipo di storia che voleva scrivere. Per quale ragione lei ha pensato che dovesse essere in pericolo?

— Detective, quella LuAnn Tyler aveva già ucciso qualcuno. Avrebbe potuto uccidere ancora.

Un leggero sorriso apparve sul volto di Rollins. — Capisco.

— Ho l’impressione che lei non stia prendendo molto sul serio quanto le sto dicendo.

— Impressione sbagliata, signorina Crane. Prendo il mio lavoro molto sul serio. È che continuo a non vedere una connessione. Lei sta forse suggerendo che LuAnn Tyler ha minacciato Donovan? Oppure che LuAnn Tyler ha assassinato Roberta Reynolds? A che scopo? Non sappiamo nemmeno se le due si conoscevano di persona.

— Non sto suggerendo niente del genere in merito a LuAnn Tyler.

— Quindi?

— Ecco, io… — Alicia era sulle spine. — Non ne sono sicura.

— Va bene così, signorina Crane. — Rollins richiuse il taccuino e si alzò. — Mi terrò in contatto in caso mi servissero altre informazioni.

Alicia lo seguì con lo sguardo mentre si dirigeva verso la porta che conduceva nel corridoio.

— Detective Rollins.

— Che altro c’è, signorina Crane?

Rollins si fermò sulla soglia del soggiorno.

— La Lotteria Nazionale…

— Ebbene?

— È stata truccata.

Hank Rollins si girò, respirò a fondo e rientrò nel soggiorno.

— Truccata?

— Due giorni fa, Thomas mi chiamò e me lo disse. Mi fece spergiurare di non dirlo a nessuno. — Alicia tormentò le cuciture della gonna. — Mi disse che LuAnn Tyler aveva praticamente ammesso che l’imbroglio esisteva. Quanto a Thomas, lui sembrava davvero spaventato. È per questo che adesso io sono così disperata. Doveva chiamarmi di nuovo… Ma non lo ha fatto.

Rollins andò a sistemarsi nuovamente sulla poltrona. — Che altro le ha detto?

— Che aveva contattato gli altri undici vincitori della Lotteria Nazionale di quell’anno. Solo uno di loro aveva accettato d’incontrarlo… — Alicia esitò di nuovo.

— Roberta Reynolds? — suggerì Rollins.

Alicia annuì.

— Quindi Donovan si è incontrato con lei. — Il tono di Rollins era accusatorio.

Alicia ricacciò indietro le lacrime, scuotendo la testa. — Lavorava su questa storia da molto tempo — riprese lei dopo una lunga pausa. — Ma si era confidato con me solo di recente. Era spaventato. Io sentivo che era spaventato. — Alicia si schiarì la gola. — Doveva effettivamente incontrare Roberta Reynolds, ieri mattina a casa sua. E da allora che non ho più sue notizie. Aveva detto che mi avrebbe telefonato non appena l’incontro si fosse concluso. E io so che è successo qualcosa di spaventoso!

— Donovan le ha anche detto chi ha truccato la lotteria?

— No. Ma so che LuAnn Tyler lo aveva avvertito di stare attento a una certa persona. Qualcuno che lo avrebbe ucciso, che era sulle sue tracce, e che lo avrebbe trovato. E io sono certa che questa persona ha molto a che fare con l’omicidio di Roberta Reynolds.

Rollins la osservò con espressione preoccupata, mandando giù un lungo sorso del caffè ancora caldo.

Alicia evitò il suo sguardo. — Io lo avevo detto a Thomas di andare alla polizia a raccontare tutte queste cose che aveva già scoperto.