Выбрать главу

Le labbra di Alicia avevano cominciato a tremare sempre più, di pari passo con il crescente infervoramento del fratello. Ora Jackson si era interrotto, e si udiva solo l’affanno del suo respiro.

— Dov’è Thomas… — la voce di Alicia era un sussurro.

— Non andava bene per te, Alicia. — Jackson si passò la lingua sulle labbra secche. — Non andava bene in assoluto. Un pennivendolo, un opportunista. Sono certo che non vedeva l’ora di mettere le mani su tutto questo. Su tutto ciò che io ti ho dato.

— Andava? — Alicia si alzò nuovamente, le guance in fiamme. — Che cosa hai fatto di lui, Peter?…

Jackson osservò i lineamenti di lei distorti dall’angoscia e dal terrore. L’aveva adorata per anni, la sua unica sorella. Un’icona su un piedistallo. Che sciocco era stato. Non esistevano piedistalli. Non in questa famiglia. — L’ho ucciso, Alicia — rispose con la massima semplicità.

Alicia sentì un gelo profondo impadronirsi di lei. Le gambe le cedettero. Il fratello la sostenne e la accompagnò al divano, questa volta con fare sbrigativo. — Non te ne fare un problema troppo grosso. Ci saranno altri uomini nella tua vita. Te lo garantisco. Hai tutto il mondo da girare per cercare papà. Donovan non lo era. — Non cercò neppure di mitigare il sarcasmo di quelle parole.

Incurante del pianto di Alicia, riprese a passeggiare. — Comunque non ti devi preoccupare. Ho cancellato il tuo messaggio dalla segreteria telefonica di Thomas Donovan, così la polizia non avrà mai quell’ingombrante indizio. Al tempo stesso, cosiderando che la vostra relazione andava avanti da un anno, devo supporre che altri ne siano al corrente. Perciò dovrai lasciare il paese, Alicia. Prima o poi qualcuno verrebbe a farti domande. Non hai sempre adorato la Nuova Zelanda? O forse era l’Austria? Al momento, non riesco a ricordarlo.

— Basta, maledetto! — Alicia balzò in piedi. — Animale!

— Suggerisco che tu ti controlli, Alicia.

— Io non vado in nessun posto!…

— Voglio essere assolutamente chiaro con te, Alicia — replicò Jackson. — Tu sai troppe cose. La polizia verrà da te e ti farà domande, e alla fine riuscirà a estorcerti frammenti di verità. Forse l’intera verità.

— Hai proprio ragione. Ho intenzione di chiamarli ora e di raccontare ogni cosa.

Alicia si diresse al telefono, ma lui le bloccò la strada. — Non farlo, Alicia! — Lei lo colpì e lo spintonò, e Jackson non reagì, improvvisamente paralizzato. Non certo per il dolore fisico, bensì per il riemergere di ricordi antichi e laceranti che quella violenza gli suscitava. Suo padre, più forte di lui, lo aveva dominato per anni. Da allora non aveva più permesso a nessuno di farlo.

— Io amavo Thomas! Lo amavo, maledetto! — gridò Alicia.

— Anch’io amavo qualcuno. Qualcuno che a sua volta avrebbe dovuto amarmi, rispettarmi, e invece… — Dopo tanti anni di sofferenze e sensi di colpa, l’ombra del padre continuava a pesare sul cuore di Jackson. Sentimenti rimasti sempre inespressi. L’onda improvvisa di emozioni lo travolse.

Spinse nuovamente Alicia sul divano. — Tu non chiamerai nessuno e lascerai questa casa immediatamente. Ci siamo capiti?

— Tu sei pazzo! Non è possibile…

— Al contrario, credo di essere il solo elemento dotato di cervello in tutta la famiglia.

Lei lo guardò, e finalmente si rese conto della verità. Quell’uomo non era più suo fratello. Dopo anni di separazione, il ragazzo maturo e brillante con cui aveva condiviso giorni lontani era diventato un altro, irriconoscibile. Per la prima volta dall’inizio del colloquio, il terrore si sostituì alla rabbia.

Adottò un tono di voce più tranquillo. — Okay Peter, come vuoi tu, me ne andrò stanotte stessa.

Un’espressione feroce brillò negli occhi di Jackson. Aveva letto nei lineamenti alterati del volto della sorella come in un libro aperto. Le sue dita si chiusero su un grosso cuscino appoggiato sul divano.

— E dove vorresti andare, Alicia?

— Dove vuoi, Peter. La Nuova Zelanda andrà benissimo.

— Preferisci l’Austria? Ci siamo divertiti laggiù, tu ed io, ricordi?

— Sì, Peter, ci siamo divertiti. — Alicia seguiva con gli occhi sbarrati ogni movimento del fratello, mentre un nòdo le stringeva la gola. — Magari potrei farci un salto, prima di andare in Nuova Zelanda.

— E non dirai niente alla polizia? Lo prometti? — Jackson sollevò il cuscino. Alicia cominciò a tremare violentemente.

— Ti prego, Peter, non farlo. Ti prego…

— Il mio nome è Jackson. Peter Crane non abita più qui.

Con un movimento improvviso, le fu addosso, premendole il cuscino sul volto. Alicia lottò con tutte le sue forze. Calci, contorsioni, graffi, sussulti. Ma era una donna minuta, fragile. Se Peter Crane aveva passato mesi, anni a trasformare il proprio corpo in una macchina micidiale, il corpo e la mente di Alicia Crane si erano atrofizzati nella vana attesa di un principe azzurro identico a suo padre.

In pochi istanti, fu tutto finito. Jackson sollevò lentamente il cuscino. Il braccio sinistro di lei, improvvisamente pallido, ricadde inerte oltre il bordo del divano. Jackson si costrinse a guardare. La bocca era semiaperta, gli occhi sbarrati. Li chiuse e compose il corpo. Le incrociò le braccia sul petto ma subito cambiò idea, e le lasciò allungate ai lati del corpo. Sollevò delicatamente le gambe, distendendole per la lunghezza del divano. Dietro la nuca le collocò il cuscino che aveva usato per ucciderla. Poi le aggiustò i capelli a formare una specie di aureola. La trovò bella, così serena e immobile, come se nulla di terribile fosse avvenuto. Le lacrime gli riempirono gli occhi, e lui non cercò di trattenerle. Non riusciva a ricordare quando era stata l’ultima volta che aveva pianto. In ogni caso, non aveva nessuna importanza.

Ebbe un attimo di esitazione, poi le prese la mano e le tastò il polso. Se Alicia fosse stata ancora viva, avrebbe abbandonato immediatamente quella stanza, il paese, tutto. Ma Alicia era morta. Non sarebbe dovuto succedere. Avrebbe dovuto esserci Roger steso su quel divano. Ma forse suo fratello poteva ancora giocare un ruolo in tutto questo. Gli avrebbe fatto un’offerta, qualcosa che non avrebbe potuto rifiutare. Il denaro restava sempre la droga più potente.

Ora doveva fare in fretta. La domestica poteva rientrare da un momento all’altro. Si era cosparso i polpastrelli di una sostanza trasparente simile alla lacca, così da non lasciare impronte di nessun tipo. L’omicidio di Alicia Morgan Crane era un classico caso risolto ancora prima che le indagini avessero inizio. L’assassino non poteva che essere Thomas Donovan, brutale psicopatico nel bel mezzo di un raptus pluriomicida.