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— Sally ti ha preparato qualcosa da mangiare, visto che a scuola non hai pranzato — intervenne LuAnn. — Forza, tesoro. Intanto io finisco con Matt.

LuAnn e Riggs si avviarono verso il retro della casa, mentre Charlie si ritirava adducendo come scusa alcuni affari da sbrigare.

La radura si trovava sul limite della foresta. Veduta verso le montagne lontane su un lato, l’abbraccio degli alberi scuri su altri due. Riggs si fermò sull’erba ancora umida, indicando un punto specifico. — Quello sembra un buon posto.

LuAnn era accanto a lui, la monumentale struttura della villa alle loro spalle.

— Con un terreno talmente grande — riprese Riggs — ci sono varie possibilità. Se lei mi dicesse a che cosa le serve, sarebbe più facile scegliere il posto adatto. — Si voltò verso la casa. — Lei ha parecchie strutture esterne. Perché non convertire una di quelle?

— Mi scusi, credevo di essere stata chiara. Voglio qualcosa di completamente nuovo. Nessuno degli altri edifici va bene. Lo voglio simile al suo, a due piani. Di sotto potrebbe essere una specie di laboratorio per i miei hobby… quando comincerò ad averne. Lisa sta sviluppando un talento per il disegno. A me non dispiacerebbe lavorare con la creta. Mi dà l’idea di qualcosa di molto rilassante. Al piano superiore, voglio una stufa a legna, un telescopio, mobili rustici, scaffali, lucernari, forse anche una piccola cucina.

— Ho capito — Riggs annuì guardandosi intorno. — Ho visto la piscina. Ha in mente di costruire un capanno, forse anche un campo da tennis?

— La primavera prossima. Perché?

— Si potrebbe integrare lo studio in un sistema unico. Usare gli stessi materiali, o una loro combinazione, sia per il capanno sia per lo studio.

— No, Matt. Lo voglio separato — insistette LuAnn. — Per gli eventi all’aperto, sistemerò un gazebo. Quanto alla piscina e al campo da tennis, sarà soprattutto Lisa a farne uso. Per questo li voglio in prossimità della casa. Ma lo studio… è meglio a distanza, anche un po’ nascosto.

— Nessun problema. Specialmente per quanto riguarda la disponibilità di spazio. — Riggs studiò la pendenza del terreno. — Quindi niente nuoto o tennis per lei?

— So nuotare, ma non ho mai giocato a tennis. Né ho alcuna voglia di cominciare adesso.

— E io che credevo che tutti i ricchi giocassero a tennis. E a golf.

— Forse i ricchi che i soldi li hanno dalla nascita. Per me non è sempre stato così.

— Georgia.

LuAnn gli allungò un’occhiata penetrante. — Che cosa?

— Il suo accento. È un po’ che cerco d’individuarlo. Quello di Lisa è irriconoscibile. Il suo è molto debole, ma qualche traccia è rimasta. Immagino che abbia trascorso molti anni in Europa — disse Riggs sorridendo. — Lo sa come si dice: puoi togliere una ragazzina dalla Georgia, ma non puoi togliere la Georgia da una ragazzina.

LuAnn esitò un istante, poi replicò: — Mai stata in Georgia.

— È strano. — Riggs aggrottò la fronte. — Di solito ci azzecco.

— Non questa volta. — Lo sguardo di LuAnn tornò alla radura di fronte a loro. — Allora, cosa ne pensa?

Riggs le studiò il volto per un momento, prima di rispondere. — Per prima cosa, dovremo stendere un progetto. In modo da poter sapere bene che cosa vuole, anche se ha già le idee abbastanza chiare. Il tempo di realizzazione dipenderà dalle dimensioni e dalla complessità della struttura. Diciamo da due a sei mesi.

— Quando può cominciare?

— Non quest’anno, Catherine.

— Ha davvero così tanto lavoro?

— Nulla a che vedere con la mole di lavoro. La realtà è che nessun costruttore che sappia il suo mestiere darebbe inizio a dei lavori in questa stagione. Ci vuole tempo per arrivare ai disegni definitivi, altro tempo per ottenere i permessi di costruzione. Presto, il terreno comincerà a gelare. Colare cemento in quelle condizioni sarebbe un grosso errore. Inoltre, non riusciremmo a chiudere il tetto prima dell’inverno. E da queste parti, l’inverno non scherza.

— Mi rendo conto. — Ma la voce di lei era piena di disappunto. LuAnn osservò la radura in silenzio, quasi potesse vedere le linee del suo immaginario rifugio.

— Il tempo passa in fretta, Catherine — la incoraggiò Riggs. — E durante l’inverno, metteremo insieme un ottimo progetto. Conosco un eccellente architetto e posso organizzarle tutti gli appuntamenti che vuole. Guardiamo alla prossima primavera, Catherine. E stiamo sul sicuro.

LuAnn represse una smorfia. Non aveva nemmeno idea se sarebbero stati ancora lì, la primavera successiva. — D’accordo, grazie.

Voltò le spalle alla radura e si avviò verso la villa. Riggs le si mise al fianco. — Catherine, se potessi costruirglielo oggi, all’istante, lo farei. — Le toccò leggermente la spalla. — Qualche costruttore privo di scrupoli potrebbe accettare l’incarico, farle pagare il doppio e poi consegnarle una catapecchia che in un paio di anni cade a pezzi. Non è il mio stile. E voglio che lei abbia qualcosa di valido, qualcosa che duri.

— Comincio a rendermi conto da dove vengono tutte le referenze che Charlie ha raccolto su di lei — disse LuAnn sorridendogli, accennò alla stalla e aggiunse: — Se cavalcare conta come hobby, quello è il mio. Lei sa stare in sella, Matt?

— Non sono un cavallerizzo… ma neanche mi faccio sbattere giù al primo tentativo.

— Faremo una cavalcata insieme, un giorno o l’altro. Ci sono posti molto belli qui intorno.

— Lo so. Ho fatto lunghe passeggiate da queste parti prima che lei comprasse la proprietà. La sua è stata davvero un’ottima scelta.

— È stato Charlie a trovare Wicken’s Hunt.

— Un uomo per tutte le stagioni.

— Un uomo molto valido. Sarebbe tutto molto più difficile senza di lui.

Riggs annuì lentamente, senza guardarla. — Deve essere bello avere qualcuno così nella propria vita.

31

Charlie li stava aspettando sulla soglia dell’ingresso posteriore di Wicken’s Hunt. Nel vederlo, Riggs ebbe la sensazione che ci fosse stato un mutamento nell’atmosfera. Ne ebbe la conferma notando l’occhiata che passò tra lui e Catherine.

Riggs capì al volo che questo era veramente il momento di andare. — Ancora grazie per il pranzo — disse a entrambi. — Sono certo che avrete un pomeriggio pieno di impegni. E anch’io ho qualche appuntamento. — Poi si rivolse a LuAnn: — Mi faccia sapere che cosa decide per lo studio, Catherine.

— Lo farò. E lei mi faccia sapere quando vuole fare quella cavalcata.

— Senz’altro.

Dopo che Sally Beecham ebbe accompagnato l’ospite alla porta, LuAnn seguì Charlie nel suo studio.

— Pemberton lo ha trovato.

Quella di LuAnn era un’affermazione, non una domanda. Charlie annuì con decisione.

— Chi è?

— Non sappiamo chi è, sappiamo che cosa è.

— Vale a dire?

— Un nostro affezionato vicino di casa.

— Di che diavolo stai parlando, Charlie?

— Di un villino a non più di cinque chilometri da qui, lungo la Statale 22. Un posto piuttosto isolato. Ricordo che diedi un’occhiata a quell’appezzamento quando stavamo pensando di costruire qualcosa di nuovo. Un tempo c’era una grossa villa che doveva essere molto somigliante alla nostra. Adesso rimane solo il villino del custode. Ed è quello che il nostro uomo ha preso in affitto.

— E ci sono un sacco di sentieri che da là portano fino a Wicken’s Hunt — confermò LuAnn. — Quell’individuo potrebbe tenerci d’occhio da un pezzo.

— È esattamente questo che mi preoccupa. — Charlie tolse di tasca un foglio di carta e lo aprì sulla scrivania. — Pemberton mi ha dato tutte le indicazioni per arrivarci.