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— E loro?

— E loro mi dissero di no. Mi raccontarono che ero troppo bravo e troppo valido come agente speciale. Così mi fecero la cortesia di affidarmi mansioni diverse in un’altra città. Una specie di circuito di attesa.

— Per cui la moglie avvocato a Washington è un’invenzione.

Riggs si sfregò il braccio ferito. — No. Mi ero sposato dopo il trasferimento. Il nome di mia moglie era Julie.

— Era?

— Ci aspettarono sulla Pacific Coast Highway, in California, con i fucili. Finimmo giù da una scogliera con la macchina ridotta a un colabrodo. Julie era già stata colpita a morte quando la macchina esplose. Non so in che modo, ma fui sbalzato fuori. Anch’io ero stato colpito, come hai visto dalle cicatrici, ma le pallottole non avevano leso organi vitali.

— Matthew… mi dispiace. Credimi.

— Uomini come me non dovrebbero sposarsi, non dovrebbero avere affetti. Ma alla fine, siamo solamente umani, giusto? Incontri una persona, vuoi restare con lei. Hai paura che possa arrivare qualcosa a distruggere tutto. Ma pensi anche che, in qualche modo, tutto riuscirà a funzionare. Pensi un mucchio di cose che non dovresti pensare… — Riggs scosse il capo. — A quel punto, le teste d’uovo del Bureau decisero che era finalmente arrivato il momento di darmi una nuova identità e di mandarmi in pensione una volta per tutte. Così anche Daniel Buckman morì in quell’auto piena di piombo. E il signor Matthew Riggs adesso fa il costruttore nell’agreste e tranquilla Charlottesville, in Virginia.

LuAnn gli prese la mano, la strinse. Lui rispose alla sua stretta.

— È dura cancellare un’intera vita — disse lentamente Riggs. — Dimenticare persone, posti. Seppellire tutto quello che aveva un senso, tutto quello che era importante… — I loro sguardi s’incontrarono. — Sempre con addosso la paura di commettere lo stesso sbaglio che farà ritornare il passato.

— Abbiamo molto in comune, Matthew — disse LuAnn, e alzò una mano verso il viso di lui, accarezzandolo.

— Anche questo: dopo Julie, non sono stato con nessun’altra donna… Fino a questa mattina. — E i loro volti si avvicinarono lentamente, finché non si trovarono uniti in un lungo e tenero bacio.

— Dobbiamo rimetterci in moto — disse infine Riggs. — Cominciamo da Wicken’s Hunt, in modo che tu possa preparare almeno una borsa. Poi andiamo da me e io farò lo stesso. Ho lasciato gli appunti su di te bene in vista sul tavolo, e non voglio lasciare alcuna traccia.

— D’accordo. C’è un motel dieci chilometri a nord da qui.

— Che cosa prevedi che farà Jackson?

— Sa che su di te gli ho mentito. Penserà che gli ho mentito anche su Donovan. Siccome ho tutte le ragioni per non rivelare la verità, mentre quel giornalista sta facendo del suo meglio per scoprirla, Jackson farà fuori prima lui, poi si dedicherà a me. Ho chiamato Donovan e gli ho lasciato un messaggio mettendolo in guardia.

— Ragazzi! — esclamò Riggs. — Dev’essere proprio incoraggiante trovarsi soltanto al secondo posto sull’elenco dei condannati a morte di Mister Psycho.

Pochi minuti più tardi stavano imboccando la strada privata che conduceva a Wicken’s Hunt. La casa era immersa nell’oscurità.

LuAnn lasciò la BMW nel vialetto d’accesso, disattivò il sistema d’allarme inserendo il codice e precedette Riggs all’interno. Nella stanza da letto, Riggs si mise di guardia alla finestra mentre LuAnn riempiva alla meglio una borsa da viaggio.

— Sei certa che Lisa e Charlie siano fuori tiro?

— Con Jackson non si può mai essere certi di niente — rispose LuAnn chiudendo la borsa. — Li ho mandati quanto più lontano possibile da qui.

Improvvisamente Riggs sussultò. Afferrò LuAnn per una mano e la trascinò per le scale, verso l’uscita che dava sul retro.

Le berline nere si fermarono di fronte a Wicken’s Hunt e gli uomini uscirono rapidamente dalle macchine. Masters posò una mano sul cofano della BMW, e sentì il calore che ne emanava.

— La Tyler è da qualche parte qui attorno.

Trovatela! Gli uomini si sparpagliarono circondando la casa.

LuAnn e Riggs arrivarono a ridosso della parete esterna della stalla. In quel momento i potenti riflettori dell’illuminazione esterna di Wicken’s Hunt vennero accesi. Su tutto il terreno attorno alla villa, la penombra vacua del crepuscolo venne trasformata in giorno pieno, rivelando uomini armati in movimento sul retro della grande casa.

Riggs ansimava, grondando sudore e tenendosi il braccio ferito. — Cerchiamo di raggiungere il bosco…

— Non con te in queste condizioni.

LuAnn socchiuse il portone della stalla e s’infilò all’interno, Riggs un passo dietro. Immediatamente, Joy cominciò ad agitarsi. LuAnn corse a calmarla. Gettò sul dorso del cavallo la coperta e poi la sella.

Riggs prese un binocolo appeso alla parete e si appostò dietro una delle finestre, scrutando l’esterno. C’era una scritta fosforescente gialla sulle giubbe di nylon che gli uomini armati indossavano: Fbi. Spostò il binocolo e vide un uomo dalla corporatura massiccia puntare con decisione alla porta sul retro.

Riggs serrò le labbra, soffocando una bestemmia e arretrando nella stalla. — Ci siamo? — domandò a LuAnn.

Erano passati cinque anni dall’ultima volta che Riggs lo aveva incontrato. In cinque anni, l’agente speciale George Masters non era cambiato di molto.

LuAnn stava sussurrando qualcosa con tono rilassante nell’orecchio di Joy. Finendo di sistemare morso e briglie rispose: — Quasi.

— Muoviamoci, LuAnn. Devono aver sentito che il motore della BMW è ancora caldo. Quando si renderanno conto che la casa è vuota, cominceranno un rastrellamento tutt’attorno.

LuAnn spostò una cassa di legno a fianco di Joy, montò in sella e gli tese un braccio. — Sali prima sulla cassa e poi reggiti a me.

Riggs si trascinò in sella a sua volta, cingendo la vita di lei con il braccio sano.

LuAnn diresse il cavallo verso la porta della stalla. — Cercherò di procedere più dolcemente che posso. Ma cavalcare è comunque la peggior cosa che possa fare uno nelle tue condizioni.

— Sempre meglio che spiegare ai Federali il perché e il percome di tutto questo casino.

LuAnn si protese a dare un’occhiata dalla fessura nella porta. — I tuoi vecchi amici?

— Quanto meno un vecchio amico: George Masters, quel figlio di puttana. È lui che all’epoca bloccò il mio tentativo per entrare nel Programma di Protezione Federale per i Testimoni finché non morì mia moglie.

— Matthew, non vale la pena che tu scappi con me. Tu non hai commesso alcun reato…

— Ehi — fece Riggs con un sorriso ribaldo. — Io non devo niente a questi signori.

— Ma se mi prendono e tu sei con me?

— Allora sarà meglio che non ci prendano, giusto? — disse lui sghignazzando.

LuAnn si girò un istante per guardarlo. — C’è qualcosa da ridere?

— Penso che stavo cominciando ad annoiarmi negli ultimi anni. Non sai quanto è più eccitante rischiare di farsi fare un bel buco in testa.

— Non potevi trovare compagnia migliore…

Quando l’ultimo degli uomini armati fu entrato nella villa, LuAnn condusse il cavallo fuori dalla stalla, dirigendosi verso il bosco. — E con questo, il motel ce lo siamo giocato — disse LuAnn.