— Ma non preferisco. L’uomo non può creare realmente. Può solo trasformare quanto già esiste. Solo Dio può creare.
— Allora non ha nulla da preoccuparsi.
Si accigliò. Poi: — No. Esserne consapevole e continuare a tentare è il punto in cui entra la presunzione.
— Pensavate davvero così quando lo progettavate? O tutto questo vi è venuto il mente dopo il fatto?
Continuò ad accigliarsi.
— Non ne sono sicuro.
— Allora mi sembrerebbe che un Dio pietoso sarebbe portato a concedervi per lo meno il beneficio del dubbio.
Mi sorrise ironico.
— Niente male, John Donne. Ma io sento che il giudizio può già essere stato pronunciato, e che possiamo aver perso la causa.
— Allora lei considera il Boia come un angelo vendicatore?
— A volte. Una cosa del genere. Penso che sia tornato per infliggere una pena.
— Solo per amor di discussione — suggerii — se il Boia avesse avuto pieno accesso alle attrezzature necessarie e fosse riuscito a costruire un’altra unità simile a se stesso, lo considerereste colpevole della vostra stessa colpa?
Lui scosse la testa.
— Non sia così acuto e gesuitico con me, Donne. Non sono troppo lontano dai fondamentalisti… Inoltre, sono disposto ad ammettere di avere torto e che possono esserci altre forze rivolte allo stesso fine.
— Tipo?
— Le ho detto che l’avrei avvertito quando avessimo raggiunto un certo punto. Eccolo.
— D’accordo — dissi. — Ma le persone per cui lavoro vorrebbero proteggerla. Vogliono fermare il Boia. Speravo che potesse dirmi qualcosa di più… se non per amor suo, per gli altri. Possono non condividere i suoi sentimenti filosofici, e ha appena ammesso di poter avere torto… La rassegnazione, incidentalmente, è considerata un peccato da un gran numero di teologi.
Sospirò e si stropicciò il naso come l’avevo visto fare moltissime volte in passato.
— Che cosa farà, ad ogni modo? — mi chiese.
— Io personalmente? Sono uno scrittore scientifico. Sto raccogliendo un rapporto sull’argomento per l’agenzia che vorrebbe proteggerla. Tanto più il mio rapporto sarà ben fatto, migliori le loro possibilità.
Rimase silenzioso per un po’, quindi: — Ho letto molto sull’argomento, ma non ricordo il suo nome — disse.
— La maggior parte del mio lavoro riguardava la petrochimica e la biologia marina.
— Oh… È stata una scelta un po’ particolare allora, vero?
— Non esattamente. Ero disponibile, ed il capo conosce il mio lavoro, sa che me la cavo bene.
Diede un’occhiata ad un angolo della stanza, dove una pila di schedari oscurava in parte un terminale del computer centrale. Benissimo. Se voleva controllare le mie credenziali in quel momento, John Donne si sarebbe dissolto. Sembrava un po’ troppo tardi per essere curioso, però, dopo avermi messo a parte del suo senso del peccato. Deve averlo pensato anche lui, però, perché non ci fece più caso.
— Mettiamola in questo modo… — disse infine, e qualcosa del vecchio David Fentris nella sua forma migliore prese controllo della voce. — Per un motivo o per l’altro, credo che voglia distruggere i suoi ex operatori. Se si tratta del giudizio dell’Onnipossente, non c’è altro da fare. Succederà. Se non è cosi, però, non voglio nessuna protezione esterna. Io mi sono pentito e voglio affrontare la situazione da solo. Fermerò personalmente il Boia… proprio qui… prima che venga fatto del male a qualcun altro.
— Come? — gli chiesi. Indicò l’elmetto scintillante.
— Con quello — disse.
— Come? — ripetei.
— I circuiti telefattori del Boia sono ancora intatti. Devono esserlo: ne sono una parte integrante. Non potrebbe distaccarli senza distruggersi. Se arriva ad un quarto di miglio da qui, quell’unità si attiverà. Emetterà un basso ronzio ed una luce comincerà ad ammiccare. Allora mi metterò l’elmetto, e prenderò il controllo del Boia. Lo porterò qui e disattiverò il suo cervello.
— Come farà a disattivarlo?
Prese gli schemi che stava consultando quando ero entrato.
— Qui. La lastra toracica deve essere rimossa. Qui ci sono le sottounità da dividere. Qui, qui, qui e qui.
Alzò gli occhi.
— Bisogna farlo con questa sequenza, però, o si arroventerebbe — dissi. — Prima questa, poi queste due. Poi l’altra.
Quando risollevai lo sguardo, i suoi occhi grigi fissavano i miei.
— Pensavo si interessasse di petrochimica e biologia marina.
— Non sono realmente specializzato in qualcosa — dissi. — Sono un divulgatore scientifico, con nozioni e conoscenze in tutti i campi… e ho visto parecchie volte questi schemi, quando ho accettato il lavoro.
— Capisco.
— Perché non coinvolge l’agenzia spaziale nella cosa? — dissi, tornando su di un terreno più sicuro. — L’equipaggiamento telefattore originario ha tutta la potenza e la portata…
— È stato smantellato da molto tempo… Pensavo che lei lavorasse per il governo.
Scossi la testa.
— Mi dispiace. No, volevo fuorviarla. Lavoro per un’agenzia di investigazioni private.
— Uh-huh. Allora significa Jesse… Non che importi. Può dirgli che in un modo o nell’altro tutto si risolverà.
— E se lei sbagliasse sul sovrannaturale — dissi — ma avesse ragione per tutto il resto? Ammettiamo che sia possibile resistergli. Ma se non fosse lei la sua prossima vittima? Supponendo che uccida qualcun altro, prima di lei? Se è così sensibile alla colpa ed al peccato, non pensa che sarebbe responsabile alla colpa ed al peccato, non pensa che sarebbe responsabile di tale morte… se potesse impedirla solo dicendomi qualcosa di più? Se è la confidenzialità quello di cui si preoccupa…
— No — disse. — Non può ingannarmi portandomi ad applicare i miei principi ad una situazione ipotetica che si svilupperà solo nel modo in cui lei vuole. Non se sono sicuro che non accadrà mai. Qualunque intento animi il Boia, lo porterà la prossima volta da me. Se non riuscirò a fermarlo; allora non potrà essere fermato fino a quando non avrà terminato il suo lavoro.
— Come fa a sapere di essere il prossimo?
— Dia un’occhiata alla cartina — disse. — È atterrato nel Golfo. Manny era proprio lì a New Orleans. Naturalmente, è stato il primo. Il Boia può spostarsi sott’acqua come una torpedine controllata, il che fa sì che il Mississippi sia la sede ideale per i suoi spostamenti. Seguendone il corso, eccomi qui a Memphis. Poi Leila, su a St. Louis, verrà ovviamente dopo di me. Dopo di che potrà andare a Washington.
Pensai al Senatore Brockden nel Wisconsin e decisi che non aveva problemi. Erano tutti facilmente accessibili, se si considerava la situazione nei termini di viaggi fluviali.
— Ma come fa a sapere dove siete? — chiesi.
— Ottima domanda — disse. — Nell’ambito di un raggio limitato, una volta era sensibile alle nostre onde cerebrali, le conosceva intimamente e riusciva a rilevarle. Non so quale sia attualmente la portata della sua sensibilità. Potrebbe aver costruito un amplificatore per estendere la sua area di percezioni. Ma per essere più concreti, credo che abbia semplicemente consultato il direttorio nazionale Centrale. Esistono terminali ovunque, anche in riva alle acque. Indubbiamente sapeva come farlo funzionare… e se la cava bene in ingegneria.
— Allora mi sembra che per voi la cosa migliore sarebbe allontanarvi dai fiumi fino a quando la faccenda non sarà risolta. Indubbiamente non potrà gironzolare troppo sulla terra ferma senza essere riconosciuto e fermato.
Scosse la testa.
— Troverebbe un sistema. È estremamente pieno di risorse. Di notte, con un soprabito, un cappello, potrebbe spostarsi. Potrebbe scavare una buca e nascondersi, rimanere sotto terra durante il giorno. Potrebbe correre senza riposo per tutta la notte. Non ha nessuna delle necessità fisiologiche umane. Non esiste un luogo che non potrebbe raggiungere in tempo sorprendentemente breve… No, devo aspettarlo qui.