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— Non riesco a batterti da quand'eri un ragazzino — sospirò Gregor accennando al display del punteggio globale, sempre più a favore dell'avversario. — Tu dovresti essere un ufficiale, dannazione.

— Questo gioco non richiede vere capacità tattiche, secondo mio padre — commentò Miles. — Non ci sono abbastanza fattori casuali e possibilità di sorpresa per simulare la realtà. A me piace anche l'imprevisto. — La mini-tattica era invece una routine monotonamente logica, di controlli e conteggi, con catene di mosse inevitabili e possibilità di scelta nitide e precise.

— È vero. — Gregor alzò lo sguardo. — Non ho mai capito perché ti abbiano mandato all'isola Kyril. Tu hai già comandato una vera flotta spaziale, anche se erano solo una banda di mercenari.

— Ssssh. Quell'episodio ufficialmente non esiste, nel mio fascicolo personale. Per fortuna, perché non piacerebbe ai miei superiori. Mi è stato dato un ordine, e io non ho ubbidito. Comunque, più che comandare i Mercenari Dendarii si può dire che li avessi ipnotizzati. Senza il capitano Tung, che aveva deciso di sfruttare i miei desideri per i suoi scopi, sarebbe finito tutto in modo molto spiacevole. E molto prima.

— Dopo quel fatto ho spesso pensato che Illyan avrebbe potuto utilizzarli — disse Gregor. — Senza forse saperlo, avevi portato al servizio di Barrayar un'organizzazione militare, in segreto.

— Sì, ma senza che neppure loro lo sapessero. E il segreto era questo. Assegnarli al dipartimento di Illyan fu una finzione legale, tutti lo sapevano. — E sarebbe stata una finzione legale anche il suo trasferimento agli ordini del capo della Sicurezza? — Illyan è troppo cauto per lasciarsi trascinare in qualche avventura galattica perché non ha di meglio da fare. Temo che il suo solo proposito verso i Mercenari Dendarii sia di tenerli il più possibile alla larga da Barrayar. I mercenari ingrassano sulle difficoltà politiche degli altri.

«Inoltre hanno le dimensioni sbagliate: neanche una dozzina di navi e da tre a quattromila combattenti. Troppi per farli funzionare come quinta colonna in territorio nemico, e troppo pochi per situazioni a livello planetario. Buoni nello spazio, difettosi in superficie. La loro specialità erano le imboscate nei corridoi di transito: con le spalle coperte, ben equipaggiati, e per la maggior parte splendidi nel fare i gradassi coi civili disarmati… fu così che io ebbi occasione di conoscerli, quando bloccarono il nostro mercantile e i loro soprusi oltrepassarono il segno. Mi vengono i brividi se penso al rischio che corsi. Anche se spesso, sapendo quello che so oggi, mi chiedo se avrei potuto… — Miles tacque e scosse il capo. — Forse è come il fascino delle grandi altezze: meglio non guardare giù troppo spesso, o ti viene un attacco di vertigini e fai una brutta fine. — A lui i luoghi alti non piacevano.

— Come esperienza militare aveva qualcosa in comune con la Base Lazkowski? — chiese Gregor, con l'aria di fare una battuta.

— Oh, c'erano alcuni paralleli — riconobbe Miles. — Né l'uno né l'altro erano lavori per cui fossi stato addestrato, entrambi erano letali, e da nessuno dei due sono uscito con la salute che avevo prima. La faccenda dei Dendarii è stata… peggiore. Ho perduto il sergente Bothari. E in un certo senso ho perduto Elena. A Campo Cessofreddo, almeno, non ho avuto perdite.

— Forse stai migliorando — commentò Gregor.

Miles scosse il capo e bevve. Avrebbe dovuto mettere su un po' di musica. Il silenzio di quella stanza era opprimente, nelle pause della conversazione. Gli veniva da chiedersi se il soffitto non fosse idraulicamente strutturato per abbassarsi e schiacciarlo nel sonno, anche se la Sicurezza aveva sistemi assai più contorti per occuparsi dei detenuti recalcitranti. Che incombesse su di lui era solo una sua impressione. Be', io sono piccolo. Magari con me non funzionerebbe.

— Presumo che sarebbe… inopportuno — disse, esitante, — chiedere a te di tirarmi fuori di qui. Sembra sempre piuttosto imbarazzante chiedere un favore imperiale. Un po' come barare, o una cosa del genere.

— Cosa? Un prigioniero della Sicurezza chiede la libertà a un altro carcerato? — Gli occhi verdi di Gregor erano ironici, sotto le sopracciglia scure. — Per me è imbarazzante scontrarmi coi limiti del mio potere imperiale. Sono chiuso fra tuo padre e Illyan come fra due parentesi. — E accennò con un pollice verso il soffitto.

Quella stanza aveva un effetto subliminale, decise Miles. Anche Gregor lo subiva.

— Vorrei, se potessi — aggiunse l'Imperatore in tono di scusa. — Ma Illyan ha specificato molto chiaramente che vuole tenerti fuori vista. Per un po' di tempo, comunque.

— Tempo. — Miles buttò giù un altro sorso di vino e decise che avrebbe fatto meglio a non berne più. L'alcol era un deprimente, per qualcuno. — Quanto tempo? Dannazione, se non mi danno qualcosa da fare, e subito, qui dentro si verificherà il primo caso di combustione umana spontanea della storia. — Agitò minacciosamente un dito verso il soffitto. — Io non ho bisogno di… non chiedo di lasciare l'edificio, ma almeno che mi diano un lavoro. Da operaio, da mezzemaniche… sono perfino esperto nella pulizia delle fogne, qualunque cosa. Mio padre ha parlato con Illyan della possibilità di assegnarmi alla Sicurezza… uh, l'unico dipartimento che potrebbe volermi, dice. E deve aver avuto in mente qualcosa di meglio che una ma… ma… mascotte. — Bevve di nuovo, in fretta, per tapparsi la bocca. Aveva già detto troppo. Dannazione al vino. Dannazione alla voglia di lamentarsi che gli avevano messo addosso.

Gregor aveva costruito una piccola torre coi pezzi mobili della mini-tattica. La abbatté con un dito. — Oh, quello della mascotte non è un brutto lavoro, se trovi chi ti assume. — Riunì i pezzi e li mise nella scatola. — Vedrò cosa posso fare. Non ti prometto niente, però.

Miles non seppe mai se fu grazie all'Imperatore, alle microspie o ad ingranaggi che già stavano girando (con irritante lentezza), ma due giorni dopo gli fu assegnato un incarico: assistente amministrativo del comandante del corpo di guardia dell'edificio. Era un lavoro da scrivania, riempire moduli, catalogare, stampare circolari e aggiornare i file dei computer. Per una settimana, mentre imparava, fu interessante; in seguito mortalmente noioso. Alla fine di quel mese la banalità di quell'occupazione cominciava a dargli sui nervi. Si stava dimostrando leale, oppure solamente stupido? Chi apparteneva a un corpo di guardia, era stato costretto ad accorgersi, doveva restare in prigione tutto il giorno. Anzi, come guardia il suo primo compito era di tenere in prigione se stesso. Dannata sottigliezza di Illyan; nessun altro avrebbe potuto trattenerlo se avesse voluto andarsene da lì. Sapeva dove trovare le finestre, adesso, anche se fuori cominciava a venir giù un po' di neve.

Sarebbe uscito da quella scatola di cemento prima della fine dell'inverno? C'erano delle festività a cui gli sarebbe piaciuto partecipare. Quanto ci avrebbe messo il mondo a dimenticarsi di lui, comunque? Se si fosse suicidato, avrebbero politicamente preferito dichiararlo ucciso durante la fuga? Illyan stava cercando di farlo uscire di senno, o soltanto dal suo dipartimento?