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“Ho osservato le nostre reazioni di fronte agli ultimi avvenimenti, alla notizia di ciò che è accaduto a San Pietroburgo, e a ciò che la nostra camerata cretese ci ha narrato splendidamente… ma non erano affatto splendide le notizie che ci ha riferito… e soprattutto di fronte a quella oscena scatola della bomba. E adesso mi limiterò semplicemente a domandare a ciascuno di voi: Che cosa ti è successo?

Smise di camminare sul bancone e si infilò i pollici nella cintura, e mi diede l’impressione che stesse ascoltando il ronzio di tutte le rotelline che giravano nella mente di altre undici persone. Io, comunque, fermai le mie rotelline quasi subito, perché Dave, Papà, la Violenza di Chicago comparvero immediatamente, seguiti a ruota da Mamma, dalle Dune dell’Indiana e dalla Jazz Limited, e poi, subito dopo, dalla cosa impensabile portata all’esistenza dal dottore dei Ragni con lo scatto di un interruttore, quando ero stata bocciata come infermiera: le fermai subito perché non mi piace che un altro mi faccia questo tipo di cose alla mente.

Fermai le mie riflessioni mediante il vecchio, infallibile trucco delle Intrattenitrici: una rapida rassegna dell’argomento più interessante che possa esistere, i guai delle altre persone.

A una prima occhiata, Beau pareva essere colui che aveva più preoccupazioni: il suo capo lo aveva redarguito, la sua ragazza si era innamorata di un Soldato; questi guai se li teneva per sé, molto signorilmente.

Non mi soffermai sui due Extraterrestri — è troppo difficile capire cosa abbiano in testa — né mi soffermai su Doc: nessuno può dire se un ubriaco steso a terra sia nella fase più nera o più luminosa del ciclo; l’unica cosa che si può dire è che il fenomeno ha una sua circolarità.

Maud era probabilmente altrettanto offesa quanto Beau: era stata insultata da Marcus e si era fatta sorprendere in preda al panico, cosa che la urta sempre perché è almeno trecento anni più futura di noi, e sente che dovrebbe essere altrettanto più saggia (come non sempre è), tralasciando il fatto che ha più di cinquant’anni, benché la scienza cosmetica e medica del suo secolo natale le dia quasi sempre l’aspetto e il comportamento di una ragazzina. Si era allontanata dal baule di bronzo per non essere al centro dell’attenzione, e adesso Lili, emergendo da dietro il piano, si fermò accanto a lei.

Lili aveva l’opposto di un dolore: un grande ardore per Bruce ed era orgogliosa di lui come una principessa che contempla l’eroe che la sposerà. Nel vedere quella espressione, Erich aggrottò le sopracciglia, perché ne era orgoglioso anche lui: orgoglioso del modo in cui il suo Kamerad aveva preso il comando di noi poveri fifoni: un modo da vero Führer. Sid aveva ancora la sua espressione soddisfatta, e pareva disposto a lasciar parlare Bruce per tutto il tempo da lui desiderato.

Perfino Kaby e Marcus, quei due draghi feroci, pronti per la battaglia, fermi davanti al baule di bronzo, discosti da noi, come se fossero i suoi guardiani, parevano desiderosi di ascoltare. Compresi allora perché Sid lasciasse parlare Bruce a ruota libera, nonostante che il suo discorso si fosse incamminato lungo una strada assai pericolosa: una volta che Bruce avesse finito di parlare, si sarebbe riproposto il problema di cosa fare della bomba; inoltre si stava delineando una sorta di contrasto tra Intrattenitori e Soldati. Sid sperava che nel frattempo si sarebbe trovata una soluzione, o, almeno, cercava di rimandare il momento della decisione.

Ma soprattutto, dal modo in cui si sforzava la vista e si mordeva il labbro inferiore, capivo che Sid, come tutti noi, era scosso dal discorso di Bruce. Questo Ragazzo, quest’ultimo venuto, era entrato nel nostro cuore e ci aveva elencato in modo esatto le cose che ci solleticano: le aveva descritte in modo assai migliore di quanto non avrebbe potuto fare chiunque altro. Poi, con un brusco rovesciamento, ci aveva costretti ad affrontare la nostra confusione, i nostri sotterfugi, la nostra condizione di pecore nere e agnelli smarriti: insomma, tutti desideravano continuare ad ascoltarlo.

8

Datemi un punto d’appoggio, e vi solleverò il mondo.

Archimede
UN PUNTO D’APPOGGIO

La voce di Bruce assunse un tono distaccato. Egli guardò in alto, alla propria sinistra, verso il Vuoto, e disse: — Non vi siete mai chiesti il vero motivo per cui le due fazioni di questa guerra sono chiamate Ragni e Serpenti? “Serpenti” può essere abbastanza chiaro… si dà sempre al nemico un nome odioso… ma “Ragni”, il nome che diamo a noi stessi? Scusami, Ilhilihis; so che nessun essere vivente è creato osceno o malvagio dalla Natura, ma ora sono in ballo sentimenti e tradizioni di noi antropoidi. E quanto a te, Marcus, so che molte vostre legioni hanno soprannomi come i Leoni Ubriachi o le Lumache, ma questi non sono insulti: è come quando si chiamano Vecchi Disprezzabili i membri del corpo di spedizione inglese.

“No: per trovare l’abitudine di dare al proprio gruppo dei nomi simili occorre andare a esaminare le bande di delinquenti minorili delle metropoli, ma anch’esse cercano di darsi soprattutto nomi pittoreschi. Noi, invece, semplicemente: Ragni. E Serpenti, poiché, come ben sappiamo, questo è anche il nome che i nostri nemici danno a se stessi. Ragni e Serpenti. Chi sono i nostri padroni, per avere nomi simili?”

Queste considerazioni mi fecero correre un brivido lungo la spina dorsale, e la mia mente si mise a rincorrere dieci tracce di pensiero diverse. Non riuscivo a fermare le mie illazioni, anche se ogni nuova ipotesi mi faceva rabbrividire sempre di più.

Illy, per esempio, che mi stava accanto… Non l’avevo mai considerato sotto questo aspetto, ma aveva effettivamente otto zampe, e la sua figura mi aveva sempre richiamato alla mente quella di una scimmietta, le cosiddette “scimmie ragno”. E i Lunari avevano avuto a disposizione l’intelligenza, l’energia atomica e nientemeno che un miliardo di anni per organizzare la Guerra del Cambio…

Oppure — altra ipotesi — nel remoto futuro i ragni della Terra avevano sviluppato un’intelligenza e si erano dati una crudele società di cannibali. Forse erano riusciti a tener segreta la loro esistenza. Non avevo idea di chi potesse abitare la Terra all’epoca di Sevensee, ma rientrava perfettamente nella mentalità pelosa e venefica dei ragni l’intessere segretamente una ragnatela che avvolgeva tutto l’universo e l’intero spaziotempo.

E Beau: non c’era forse un certo non so che, da serpente, in tutta la sua personalità, nel suo modo di muoversi e di comportarsi?

Ragni e Serpenti. Spinne und Schlange, come li chiamava Erich. S S. Ma SS era l’abbreviazione del termine nazista Schutzstaffel, le Camicie Nere: forse qualcuno di quei tedeschi folli e crudeli aveva scoperto il viaggio nel tempo e… a questo punto mi scossi e mi dissi: “Greta, ma che sciocchezze riesci a immaginare?”.

Dal punto del pavimento dov’era disteso, e con il bar come cassa armonica, Doc gridò a Bruce, come potrebbe gridare uno dei dannati del pozzo infernale: — Non parlar male dei Ragni! Non bestemmiare! I Ragni possono ascoltare i bisbigli dei Nascituri. Gli altri ti frustano soltanto la pelle, ma i Ragni ti frustano il cuore e la mente nudi — ed Erich a sua volta gridò: — Ora basta, Bruce!

Bruce non lo degnò neppure di un’occhiata, e continuò: — Ma qualunque cosa siano i Ragni, e indipendentemente dalle armi che mettono in campo, è chiaro come la luce del nostro Mantenitore che la Guerra del Cambio va contro i loro piani: essa si allontana da loro, sempre più. Pensate un istante all’attuale ondata di colpi alla cieca e di anacronismi nati dal panico. Ciascuno di noi sa che sono proprio gli anacronismi a far soffiare i Venti del Cambio nel modo più incontrollabile. E l’insistere sulla lotta tra Creta e i Dori, come se fosse l’unica battaglia mai combattuta, l’unico modo per modificare il corso delle cose! Trasportare Costantino dalla Britannia al Bosforo con un razzo, inviare un sottomarino tascabile e navigare con l’Armada spagnola contro le navi a vela di Drake… scommetto che queste non le conoscevate! E adesso, per salvare Roma, addirittura una bomba atomica.