Ripensando a ciò che Illy mi aveva detto, tornai a guardare il gruppo di persone accanto al piano. La festicciola pareva essere giunta alle ultime battute; almeno, alcuni dei partecipanti cominciavano a distaccarsene. Sid si era recato al divano di comando e si preparava a sintonizzarsi sull’Egitto. Marcus e Kaby, accanto a lui, bruciavano d’impazienza alla prospettiva di far saltare in aria, nella nube a forma di fungo, squadroni su squadroni di arcieri Zombie a cavallo; pensai a ciò che Illy mi aveva detto e riuscii a fare un sorriso… pare che siamo veramente destinati a vincere e a perdere ogni battaglia, qualunque ne sia l’esito.
Marcus si era appena infilato il travestimento da Parto, borbottando allegramente: — Sempre calzoni! — e muovendo qualche passo qui e là, con un cappello che sembrava un cono da gelato bordato di pelliccia, e con una sopravveste le cui maniche gli coprivano per metà le mani. Agitò verso Erich e Bruce una corta spada con la guardia a forma di cuore, e disse loro di sbrigarsi.
Kaby li doveva accompagnare nell’operazione imminente, indossando il travestimento da vecchia che era destinato originariamente a Benson-Carter. Mi divertì e mi spiacque insieme il fatto che aveva dovuto nascondere sotto il travestimento quel petto e quel sedere.
Ma Bruce ed Erich non avevano ancora intenzione di obbedire all’ordine di Marcus. Erich si avvicinò a Bruce, seduto al bar, e gli disse qualcosa, e Bruce scese dallo sgabello e seguì Erich fino al piano. Erich batté un colpo sulla spalla di Beau, si chinò a dirgli qualcosa, e Beau annuì e concluse in fretta il blues che stava suonando, e attaccò un altro pezzo, lento e pieno di nostalgia.
Erich e Bruce fecero un cenno con la mano a Marcus e gli sorrisero, come per dirgli che poteva avvicinarsi al piano o restarsene dov’era, ma che in qualsiasi caso il legato imperiale, il tenente inglese e il comandante nazista sarebbero stati sempre uniti. E mentre Sevensee abbracciava Lili con tale genuino entusiasmo da indurirli a chiedermi perché mai avessi perso tempo a pensare all’ingegneria genetica nei loro riguardi, Erich e Bruce cominciarono a cantare:
Mentre cantavano, diedi un’occhiata alla mia gonna color grigio fumo, poi guardai Lili e Maud e mi dissi: “Le tre grige sgualdrinelle di tre ussari neri: ecco la nostra sorte”. Be’. non mi ero mai considerata una favorita dalla sorte, di quelle che vincono tutte le battaglie… anzi, se mi capitasse di esserlo, comincerei a preoccuparmi seriamente. Tuttavia, pensandoci bene, è destino che, alla lunga, finiremo col vincere e insieme perdere ogni battaglia, visto come stanno le cose.
Sfiorai con le dita il tentacolo di Illy: — Hai proprio ragione, fratello Ragno: questo è il quadro complessivo.