Il tenente Sanderson sospirò. — Perché — disse, — se fossero influenzati da un cambiamento del passato mentre nel passato si trovano loro stessi, sarebbe il paradosso supremo: un viaggiatore nel tempo cambia l’epoca che ha prodotto i viaggi nel tempo. È ancor più paradossale del paradosso del transito. Secondo la legge del paradosso minore, il paradosso del transito, essendo meno improbabile, ha la precedenza. Capisce?
— No, ma…
— Purtroppo non posso addentrarmi nei particolari — disse il tenente. — Comunque, senza dubbio il signor Dajani se ne occuperà nelle prossime lezioni.
Rivolse a Dajani un sorriso nauseato e si affrettò ad andarsene.
Dajani, potete scommetterci, non si occupò in nessun modo dei paradossi della Dalessandro. Trovò abili scappatoie per sfuggirle, ogni volta che lei riproponeva la questione. — Può star certa — le diceva, — che il passato viene restaurato ogni volta che viene cambiato. I mondi ipotetici creati dai cambiamenti illeciti cessano retroattivamente di esistere nel momento in cui viene catturato colui che ha operato il cambiamento. Come volevasi dimostrare.
Questo non spiegava un accidente, ma fu la spiegazione migliore che riuscimmo a ottenere.
XII
Una cosa che ci fecero capire chiaramente fu che sono proibiti anche i cambiamenti in bene. Decine di persone sono state eliminate per aver cercato di convincere Abramo Lincoln a non andare a teatro quella sera o per aver tentato di dire a Jack Kennedy di far mettere sulla sua automobile, per amor di Dio, il tettuccio antiproiettile.
Costoro vengono eliminati, esattamente come gli assassini di Gesù e i salvatori di Hitler. Perché, per la struttura del tempo attuale, aiutare Kennedy ad arrivare vivo alla scadenza del mandato è esiziale quanto aiutare Hitler a ricostruire il Terzo Reich. Il cambiamento è il cambiamento, e perfino i cambiamenti benintenzionati possono avere imprevedibili risultati disastrosi. — Immaginate — disse Dajani, — che Kennedy non sia stato assassinato, che non ci sia stata l’escalation della guerra nel Vietnam che in realtà ha avuto luogo sotto il suo successore, e che perciò siano state risparmiate le vite di migliaia di militari. Supponiamo ora che uno di questi uomini, che altrimenti sarebbe morto nel 1965 o nel 1966, rimanesse in vita, diventasse presidente degli Stati Uniti nel 1992, e s’imbarcasse in una guerra atomica, causando la distruzione della civiltà. Capite perché devono essere impedite anche le alterazioni del passato ritenute benefiche?
Lo capivamo. Lo capivamo in continuazione.
Lo capimmo al punto che ci venne una fifa porca di entrare nel Servizio temporale, perché sembrava inevitabile che prima o poi avremmo fatto qualcosa, su per la linea, che avrebbe attirato su di noi la fatale collera della Pattuglia temporale.
— Non preoccupartene — disse Sam. A sentir loro, la pena di morte viene inflitta un milione di volte al giorno. In realtà non credo che negli ultimi dieci anni ci siano state cinquanta esecuzioni per cronoreati. E si trattava sempre di pazzi furiosi, tipi come quello che sentiva il dovere di assassinare Maometto.
— E allora come fa la Pattuglia a impedire che il passato venga cambiato?
— Non lo impedisce disse Sam. — Malgrado la Pattuglia temporale, il passato continua a cambiare.
— E perché il nostro mondo non cambia?
— Cambia. Nelle piccole cose. — Sam rise. — Se un Corriere temporale passa degli antibiotici ad Alessandro il Grande e lo aiuta a vivere fino alla tarda età, crea un cambiamento intollerabile: e la Pattuglia temporale lo impedirebbe. Ma continuano a succedere molte altre cose. Corrieri che recuperano manoscritti perduti, vanno a letto con la Grande Caterina, raccolgono manufatti da rivendere in altre epoche. Il tuo Dajani vendeva pezzi della Vera Croce, no? L’ hanno scoperto, ma non l’hanno giustiziato. L’hanno semplicemente sospeso da una linea redditizia, per qualche mese, e l’hanno spedito a insegnare. Quasi tutte le manomissioni di poco conto non vengono neanche scoperte. — Girò significativamente lo sguardo sulla sua collezione di oggetti venuti dal passato. — Quando inizierai quest’attività, ti accorgerai che noi siamo in costante intersezione con gli eventi passati. Ogni volta che un Corriere temporale calpesta una formica nel 2000 avanti Cristo, cambia il passato. Comunque sopravviviamo. Quegli stupidi carognoni della Pattuglia temporale stanno attenti ai cambiamenti strutturali della storia, ma lasciano perdere le cose da poco. È necessario. Non sono abbastanza numerosi, per provvedere a tutto.
— Ma questo — dissi io, significa che stiamo ammassando una quantità di minuscole alterazioni nella storia, a poco a poco, una formica qui e una farfalla là, e un giorno l’accumulazione potrebbe causare un cambiamento radicale, e allora nessuno sarà in grado di rintracciarne le cause e di rimettere le cose come dovrebbero essere.
— Esattamente.
— Non mi sembri preoccupato — dissi.
— E perché dovrei esserlo? Il mondo è mio, forse? M’importa qualcosa, se la storia viene cambiata?
— T’importerebbe se il cambiamento facesse sì che tu non fossi mai esistito.
— Ci sono faccende più grosse di cui preoccuparsi, Jud. Per esempio spassarsela alla giornata.
— Non ti spaventa l’idea che forse un giorno potresti sparire dall’esistenza?
— Un giorno sparirò — disse Sam. — E senza forse. Prima o poi. Intanto me la spasso. Mangia, bevi e stai allegro, figliolo. Lascia che gli ieri cadano dove vogliono.
XIII
Quando ebbero finito di martellarci in testa i regolamenti, ci mandarono a fare una corsa di prova su per la linea. Eravamo già stati tutti nel passato, naturalmente, prima di cominciare le sedute d’istruzione: ci avevano messi alla prova per vedere se avevamo remore psicologiche nei confronti dei viaggi nel tempo. Adesso volevano che osservassimo i Corrieri in servizio, e perciò ci accodarono ai gruppi turistici.
Ci divisero in modo che non fossimo più di due per ogni gruppo di sei o otto turisti. Per risparmiare sulle spese, ci mandarono tutti a visitare eventi avvenuti a New Orleans. (Per spedirci alla battaglia di Hastings, diciamo, avrebbero dovuto prima mandarci in aereo a Londra. I viaggi nel tempo non includono i viaggi nello spazio: prima di balzare occorre essere presenti fisicamente sul luogo che si vuole raggiungere).
New Orleans è una città bellissima, ma nella sua storia non ha avuto molti eventi importanti; e non capisco perché qualcuno abbia voglia di pagare denaro sonante per salire su per la linea proprio lì, quando — più o meno alla stessa tariffa — potrebbe assistere alla firma della Dichiarazione d’Indipendenza, alla caduta di Costantinopoli o all’assassinio di Giulio Cesare. Ma il Servizio temporale è disposto a provvedere al trasporto fino a qualunque evento storico importante — con certi limiti di gusto, voglio dire — per qualunque gruppo di almeno otto turisti che dispongano dei quattrini per i biglietti, e immagino che i patriottici abitanti di New Orleans abbiano tutti i diritti di vedere il passato della loro città, se ci tengono.
Perciò Chudnik e la Dalessandro vennero spediti nel 1815 ad acclamare Andrew Jackson alla battaglia di New Orleans. Burlingame e Oliveira furono trasportati nel 1877 per assistere alla cacciata degli ultimi carpetbagger, i profittatori della guerra di secessione. Hotchkiss e la signora Notabene andarono nel 1803 a vedere gli Stati Uniti che prendevano possesso della Louisiana dopo averla comprata dai francesi. E la Chambers e io andammo su per la linea fino al 1935, ad assistere all’assassinio di Huey Long.
Di solito gli assassinii hanno luogo molto in fretta, e nessuno va su per la linea solo per vedere una rapida sparatoria. Ciò che in realtà il Servizio temporale offriva ai turisti era un giro di cinque giorni nella Louisiana della prima metà del ventesimo secolo, con l’uccisione del grande capo come punto culminante. Avevamo sei compagni di viaggio: tre ricche coppie della Louisiana, tra i cinquanta e i sessanta.