«Beh, dovrà deciderlo la Corona, ma presumo che verrete inclusi nel riorganizzato Settore di Pax, e dovete sapere che il Governatore Saracoglu è una persona umana ed efficiente. Finché è possibile, l’Impero incoraggia la legislazione locale ed il proseguimento dei locali modi di vita».
«Incoraggia. La parola operativa. Ma lasciamo perdere. Diamo per scontato un certo grado di democrazia. Potremmo impedire il flusso dell’immigrazione per evitare di doverci trovare poi in minoranza?».
«Beh… beh, no. Ai cittadini è garantita la libertà di movimento. Questo è uno dei diritti sanciti dall’Impero. Accidenti, non potete egoisticamente bloccare il progresso solo perché preferite l’arcaismo».
«Non c’è nient’altro da discutere. Buon giorno, Ammiraglio».
«No, aspettate! Aspettate! Non potete… condannare tutto il vostro popolo alla guerra, non siete voi che potete farlo!».
«Se i Khruath ed il Parlamento cambieranno opinione, ne sarà informato».
«Ma state a sentire, li state condannando a morte per niente», disse concitatamente Cajal. «Questa frontiera deve essere sistemata. Voi, l’intero Dominio di Ythri, non avete il potere di impedirlo. Potete soltanto prolungare questa farsa omicida e logorante. E sarete puniti con delle condizioni di pace peggiori di quelle che potreste avere. Ascoltatemi, il vantaggio non è da una parte sola. State per entrare nell’Impero. Ne ricaverete commercio, contatti, protezione. Collaborate adesso e vi giuro che partirete come stato privilegiato, con tutti i vantaggi che una simile condizione comporta. Entro pochi anni, gli individui potranno avere la cittadinanza terrestre. Alla fine l’intero Avalon diventerà parte della Grande Terra. Per l’amor di Dio, siate realistici!».
«Lo siamo», disse Liaw. Holm ammiccò. Entrambi gli schermi si spensero.
Cajal rimase seduto per qualche minuto, fissandoli sbalordito. Non possono aver parlato sul serio. Non possono. Per due volte allungò la mano verso l’intercom. Doveva richiamarli? Forse quell’infantile insistenza era il prezzo richiesto per negoziare con l’Impero…
Ritirò la mano entrambe le volte. No. Sono responsabile della nostra dignità.
La decisione giunse. Che si desse inizio al Piano Due. Che la forza adatta investisse Avalon. Proporzionalmente, sarebbe stato richiesto poco. L’unico scopo reale era quello di impedire alle considerevoli risorse di quel mondo di portare soccorso ad Ythri ed a quelle basi di minacciare le linee di Cajal ricacciandolo indietro. Un assedio avrebbe impegnato più uomini e vascelli di quanto avrebbe fatto la semplice occupazione, ma lui poteva permetterselo.
La cosa importante era non perdere il ritmo. Anzi, era bene che le sue navi libere partissero subito per appoggiare i contemporanei attacchi a Khrau e Hru. Lui avrebbe diretto il primo, il suo vicecomandante il secondo. Ciò che avevano appreso qui sarebbe stato estremamente utile.
Era sicuro che avrebbe ottenuto rapide vittorie, laggiù. Il Servizio Segreto non era riuscito a comprendere fino in fondo il valore dell’armamento di Avalon, ma aveva scoperto il fatto in sé; esso non poteva essere nascosto. Allo stesso modo, Cajal sapeva che nessun altro pianeta del Dominio aveva un Daniel Holm che per anni lo aveva messo sottosopra per costruire un riparo contro la tempesta. Sapeva che le altre flotte coloniali Ythrane erano piccole e mal coordinate, ed i pianeti indifesi.
Quetlan, il sole d’origine, era un osso più duro. Ma diamogli una spettacolare sortita nei loro spazi, e c’era da sperare che i nemici avrebbero avuto il buon senso di capitolare prima di essere colpiti al cuore.
E in seguito poche molecole distorte, con la registrazione dell’armistizio, ci daranno Avalon. Molto bene. Meglio che combattere… Lo sanno, loro? Vogliono solo conservare, per poche altre settimane, l’illusione della libertà? Bene, spero che il prezzo che dovranno pagare per questo - imposte, restrizioni, modifiche di tutta la loro società - non venga giudicato insopportabile… perché dovranno sopportarlo.
Prima dell’alba Ferune lasciò Mistwood.
Quel giorno il suo paese natio teneva buona fede al suo nome. C’era una nebbia fredda e umida che nascondeva il mare. La cortina avvolgeva nell’oscurità i grossi alberi-martello e gli anelli parafulmine; l’umidità sgocciolava dai rami sulle foglie cadute, e dove toccava la pozzanghera che si era formata in mezzo ai gambi inanellati di una spada-del-dolore, emetteva un piccolo scampanio cristallino. Ma più all’interno, dove ristava il Vecchio Avalon, l’albero gigante atterriva gli animali che osavano avvicinarglisi, ed il suo rombo faceva vibrare la casa di Ferune ed echeggiava sugli scudi appesi dei suoi antenati.
Le ali si raccolsero. Una tromba trafisse la notte. Vennero fuori i suoi figli per incontrare i compagni di gruppo. Portavano il corpo sopra una barella, in mezzo a loro. Gli uhoth svolazzavano intorno, stupiti della sua immobilità. La vedova era alla guida del corteo, con a fianco le figlie ed i rispettivi mariti ed i figli cresciuti, i quali brandivano le torce.
Le ali batterono. Iniziò il volo verso l’alto. Una volta superato il livello della nebbia, si trovarono in mezzo ad un bianco ombreggiato di blu, sotto un glaciale lampeggiare che veniva da est. Ad occidente, al di sopra del mare, le ultime stelle scintillavano nel cielo di un porpora intenso.
E tutti continuarono a salire, finché non si trovarono vicini al limite d’altezza. Quassù l’aria era sottile e tagliente; ma sul margine di un mondo crepuscolare, i picchi innevati della Madre delle Intemperie erano illuminati da un sole appena nato.
Tutto questo mentre il volo puntava verso nord. Daniel Holm e la sua famiglia, che seguivano con vestiti pesanti e maschere ad ossigeno, videro le ali risplendere nel cielo come una tremenda punta di lancia. Riuscivano appena a scorgere i fuochi delle torce che luccicavano sulla punta, come scintille simili alle stelle che svanivano. Più chiaramente giungeva invece il pulsare dei remiganti. Per il resto il silenzio era assoluto.
Raggiunsero una zona selvaggia, una terra di creste, massi e ruscelli dal corso rapido. Là i figli di Ferune si fermarono. Le ali si allargarono, ed essi si librarono alla prima debole brezza del mattino, con la madre che li precedeva di poco. Tutt’intorno, in circolo, si disposero i parenti più stretti; e il gruppo circondò questi ultimi, in una vera e propria ruota. Poi il sole ruppe al di là delle montagne.
Il nuovo Wyvan di Mistwood si fece avanti verso Ferune. Soffiò ancora nel corno, e tre volte chiamò il nome del morto. Wharr si avvicinò per il bacio d’addio. Poi il Wyvan pronunciò le parole della Nuova Fede, che era vecchia di duemila anni.
«Alto volò il tuo spirito su molti venti; ma alla fine su di te giunse Dio il Cacciatore, battendo le ali. Lo hai incontrato nell’orgoglio, Lo hai combattuto bene, da te Egli ha avuto onore. Adesso vai, e che risorga nel vento ciò che gli artigli hanno lasciato, sia acqua e foglie; e il tuo spirito sia sempre ricordato».
I suoi figli rivoltarono la barella. Il corpo cadde, seguito dalle torce.
Wharr si lanciò nei movimenti iniziali della danza del cielo. Un centinaio la seguirono.
Sospeso poco lontano, tra il vuoto e l’immensità, Daniel Holm disse a Christopher: «E quel terrestre pensava che dovessimo arrenderci».
11
Liaw dei Laghi parlò. «Ci siamo riuniti nel grande Khruath di Avalon perché la gente libera possa scegliere la sua via. Il nemico ha trasferito altrove gran parte della potenza che ci aveva scagliato addosso. Questa non è una vittoria, poiché quei vascelli faranno guerra contro il resto del Dominio. Nel contempo essi hanno lasciato navi sufficienti a tagliarci fuori. Non è probabile che attacchino il nostro mondo. Ma cercheranno di scoprire e minare le nostre basi tra i pianeti fratelli e le poche nostre navi da guerra rimaste nello spazio. A parte quel poco fastidio che potranno dare i nostri fratelli imbarcati, non abbiamo alcun modo di passare all’offensiva. Intendiamo mantenere indefinitamente le nostre difese. Eppure non c’è alcuna garanzia che Avalon non possa subire gravi danni, se il nemico dovesse impegnarsi in un tentativo deciso. Essi hanno dichiarato che alla fine saremo sicuramente soggiogati. Questo è probabilmente vero. Essi hanno poi dichiarato che possiamo aspettarci un trattamento migliore se ci arrendiamo adesso; se invece continuiamo a combattere, nel migliore dei casi finiremo sotto la legge e i costumi Imperiali. Questo è certamente vero.