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«Abbiamo parecchi soldati cui piace stare allegri» disse il giudice Harrison. «Dubito che questo whisky possa durare più di sei mesi. Ma non una goccia ai Rossi, signor Jackson, statene certo!»

Poi dichiarò Hooch Palmer, alias Ulysses Brock, assolto da tutte le accuse. «Ma che questo vi serva da lezione, signor Palmer» lo esortò Harrison, tutto compreso nel suo ruolo di giudice. «Sulla frontiera la giustizia è rapida e implacabile. Badate di pagare i vostri debiti. Ed evitate perfino l’apparenza del male.»

«Statene certo» disse Hooch allegramente. Harrison gli aveva fatto vedere i sorci verdi, ma tutto era finito bene. Oh, gli scocciava un po’ per i duecento venti dollari, come pure per i due giorni in gattabuia, ma Harrison in fondo non aveva voluto infierire. Perché quello che Jackson non sapeva, e nessun altro aveva creduto opportuno ricordare, era che per una curiosa coincidenza Hooch Palmer aveva anche l’appalto come vivandiere dell’esercito degli Stati Uniti nel territorio del Wobbish. Tutti quei documenti dai quali risultava che non aveva venduto whisky ai Rossi in realtà dimostravano soltanto che l’aveva venduto a se stesso, e con un buon margine di guadagno. Ora Jackson se ne sarebbe andato a casa, e Hooch si sarebbe piazzato nel magazzino del vivandiere a vendere liquore ai Rossi a prezzo esorbitante, dividendo i guadagni con il governatore Bill e guardando i Rossi morire come mosche. Lo scherzo che Harrison aveva giocato a Hooch non era niente in confronto a quello che aveva giocato al vecchio Hickory.

Quando Jackson venne traghettato sull’altra riva dell’Hio, Hooch fece in modo di trovarsi sull’imbarcadero. Jackson si era portato dietro due ragazzoni di montagna armati nientemeno che di fucile. Hooch prese mentalmente nota del fatto che uno di loro sembrava un mezzo Rosso, probabilmente un bastardo Cherriky. Negli Appalachi cose del genere capitavano spesso. Bianchi regolarmente sposati con squaw, quasi fossero state donne vere! E ambedue i fucili avevano stampigliato sulla canna il marchio «Eli Whitney», vale a dire che erano fabbricati nello Stato di Irrakwa, dove quel Whitney aveva messo su bottega e di quei fucili ne produceva una quantità tale da far crollare i prezzi; addirittura correva voce che tutti i suoi operai fossero donne, squaw Irrakwa, cose da non credersi. Jackson poteva blaterare quanto voleva di respingere i Rossi a ovest del Mizzipy, ma era ormai troppo tardi. Tutta colpa di Ben Franklin, quando aveva permesso agli Irrakwa di fondare un proprio Stato lassù a nord, e Tom Jefferson aveva contribuito a peggiorare le cose negli Appalachi quando dopo aver combattuto nella rivoluzione contro il re i Cherriky avevano ottenuto la cittadinanza e il diritto di voto. Tratta i Rossi come cittadini, e quelli cominceranno a immaginare di avere gli stessi diritti dei Bianchi. Se cose del genere avessero attecchito, non c’era modo che ne venisse fuori una società ordinata. Figuriamoci, prima o poi anche i Neri avrebbero cominciato a brigare per liberarsi dalla schiavitù, e in men che non si dica uno sarebbe andato a sedersi in un saloon, e alla sua sinistra si sarebbe visto un Rosso, e alla sua destra si sarebbe visto un Nero, e questa era una cosa chiaramente contro natura.

Così Jackson se ne andava, fermamente convinto di fare di tutto per salvare i Bianchi dalla minaccia dei Rossi, e intanto viaggiava con un mezzosangue e portava a tracolla un fucile fabbricato dai Rossi. Peggio ancora, nella borsa della sella Jackson si portava via undici monete d’oro che secondo giustizia avrebbero dovuto essere di Hooch. E questi s’infuriò talmente da perdere la testa.

Perciò cominciò a riscaldare la borsa di Jackson, proprio nel punto in cui la fibbia metallica la fermava alla sella. Dalla parte opposta del fiume, sentiva il cuoio che si carbonizzava, annerendosi e indurendosi intorno alla fibbia. Ben presto, con i movimenti del cavallo, la borsa sarebbe caduta a terra. Ma siccome era facile che se ne accorgessero, Hooch pensò che non fosse il caso di fermarsi alla borsa. Così riscaldò parecchi altri punti, e non si occupò solo della sella di Jackson, ma anche di quelle dei suoi compagni. Raggiunta la riva opposta, i tre balzarono in sella e spronarono via, ma Hooch sapeva che prima di arrivare a Nashville si sarebbero ritrovati a cavalcare a pelo. Si augurò con tutto il cuore che la sella di Jackson si rompesse nel momento e nel luogo meno opportuni, in modo che il vecchio Hickory battesse le chiappe per terra, o addirittura si rompesse un braccio. La sola idea di questa prospettiva colmò Hooch di soddisfazione. A essere una scintilla c’era anche da divertirsi, ogni tanto. Per esempio, costringendo qualche pallone gonfiato ad abbassare un po’ la cresta.

La verità era che un uomo onesto come Andrew Jackson non poteva assolutamente tener testa a una coppia di furfanti come Bill Harrison e Hooch Palmer. Era una vera vergogna che l’esercito non prevedesse medaglie per quei soldati che invece di sparare ai nemici li facevano affogare nell’alcol. Perché in questo caso, Hooch ne era certo, Harrison e Palmer sarebbero stati due eroi.

Da come si erano messe le cose, Hooch ne concluse che Harrison sarebbe comunque riuscito a diventare un eroe, mentre lui non ne avrebbe cavato altro che soldi. Be’, è così che va il mondo, pensò. A qualcuno la gloria, a qualcun altro i soldi. Ma a me sta bene così, pur di non finire tra quelli che si ritrovano con un pugno di mosche. Per quanto mi riguarda, non ne ho la minima intenzione. E se per caso dovesse accadere, state pur sicuri che qualcuno se ne pentirà amaramente.

II

TA-KUMSAW

Mentre Hooch guardava Jackson attraversare il fiume, Ta-Kumsaw osservava il mercante bianco e si rendeva perfettamente conto di ciò che questi stava facendo, come se ne rendeva conto qualsiasi altro Rosso che si fosse preso la briga di guardare… da sobrio, si capisce. L’uomo bianco fa molte cose che l’uomo rosso non riesce a capire, ma quando pasticcia con fuoco, acqua, terra e aria, non può nascondersi allo sguardo dell’uomo rosso.

Ta-Kumsaw non vide bruciare il cuoio della sella del cavallo di Jackson. E neppure ne avvertì il calore. Ciò che vide fu come un movimento, un mulinello quasi impercettibile che richiamò la sua attenzione sul fiume. Come se qualcosa si contorcesse sulla liscia superficie delle cose. La maggior parte dei Rossi non riusciva ad avvertire quel genere di cose con la stessa chiarezza di Ta-Kumsaw. L’unico che, a quanto lui ne sapeva, le avvertisse con chiarezza ancora maggiore era suo fratello minore, Lolla-Wossiky. Ma Lolla-Wossiky era diverso. I gorghi e i mulinelli della corrente lui li conosceva uno per uno. Ta-Kumsaw ricordava che suo padre, Pucky-Shinwa, diceva che Lolla-Wossiky sarebbe diventato uno sciamano, mentre Ta-Kumsaw sarebbe diventato un grande guerriero.

Questo accadeva prima che Lingua Bugiarda Harrison sparasse a Pucky-Shinwa proprio sotto gli occhi di Lolla-Wossiky. Quel giorno Ta-Kumsaw era andato a caccia a quattro mani di cammino verso nord, ma aveva sentito la morte del padre come se qualcuno gli avesse sparato alle spalle. Quando un Bianco disegnava un talismano, lanciava una maledizione, gettava un incantesimo o esplorava le viscere della terra con la bacchetta, Ta-Kumsaw avvertiva una specie di pizzicore sotto la pelle; ma quando un Bianco uccideva, era come una pugnalata.

Quella volta era a caccia con Methowa-Tasky, un altro dei suoi fratelli, e improvvisamente gli aveva gridato: «L’hai sentito anche tu?»