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Barker era disteso sul tavolo, chiuso nella tuta corazzata, con il vetro della visiera aperto. Guardò con calma Hawks che si piegava su di lui.

— Tutto bene? — chiese lo scienziato.

— Benone. — La voce di Barker echeggiò nel casco, uscì distorta dalla stretta apertura. I tubi dell'aria erano avvolti in spire sul suo stomaco.

Il guardiamarina, che stava a fianco di Hawks, disse: — Sembra che si trovi a suo agio. Non credo che avrà difficoltà claustrofobiche. Naturalmente, non potremo saperlo fino a quando avremo chiuso la visiera e gli avremo fatto respirare aria compressa per un po'.

— Figliolo — disse Barker — ho fatto più metri in immersione io, nella mia vita, di quanti ne abbia percorsi lei a piedi.

— Ma questa roba non è l'attrezzatura per sommozzatori, signore.

Hawks si mise in mezzo, tra Barker e il guardiamarina. — Barker, avevo promesso che le avrei dato la possibilità di tirarsi indietro, se lo voleva.

— Mi piace il modo in cui lo dice, dottore.

— Dovrebbe essere evidente la ragione per cui abbiamo tutti questi complicati apparecchi di controllo — insistette lo scienziato. — La fedeltà del processo di risoluzione dipende dalla chiarezza del segnale che arriva al ricevitore. E anche il raggio più ristretto che possiamo dirigere verso la Luna, inevitabilmente capterà qualche interferenza. Perciò lo facciamo passare dal trasmettitore agli amplificatori, controllando il segnale sulle letture effettuate al primo sondaggio.

«Esiste sempre una variazione tra la registrazione archiviata e il segnale, naturalmente. A ogni trasmissione facciamo una registrazione nuova, è ovvio, ma c'è sempre il divario di tempo tra l'ultimo nastro e la trasmissione successiva dello stesso oggetto. Ma è per questo che abbiamo un uomo-standard, e una tavola statistica del grado di probabilità delle variazioni per dati periodi di tempo. Inserendo analogie grossolane negli amplificatori e, introducendo l'appropriato fattore statistico, possiamo ottenere un certo controllo.»

— Spero che lei sia convinto che io la segua, Hawks.

— Mi auguro che ci si provi. Dunque. Quando abbiamo fatto tutto ciò, abbiamo la massima precisione possibile. A questo punto, il segnale viene trasmesso sulla Luna, non una sola volta, ma ripetutamente. Là un altro banco di amplificatori di differenziale compara ogni bit d'informazione di ogni impulso del segnale e ogni bit di tutti i segnali ricevuti in precedenza. Rifiuta ogni bit che sia diverso dalla maggioranza delle controparti. Ogni errore creato dalle interferenze della trasmissione viene quasi sicuramente eliminato nel processo.

«Oggi l'analizzeremo per la prima volta. I nostri apparecchi di controllo sono inutili per nove decimi, fino a quando non hanno le letture dell'analisi, in base a cui lavorare. Quindi, per la prima volta, lei si affida completamente alla nostra capacità di ingegneri elettronici, e alla mia abilità di progettista. Non posso garantire che l'Al Barker risolto nel ricevitore del laboratorio sarà lo stesso uomo che è adesso. Si può continuare a collaudare e a ricollaudare un componente elettronico fino a diventare paonazzi, e poi quello si guasta lo stesso nel momento più critico. È possibile che sia stato proprio il processo di collaudo a indebolirlo. E lo stesso analizzatore è di un tipo molto diverso dalle normali tecniche elettroniche, per le quali esiste una vasta base teorica ben conosciuta. So come funziona. Ma vi sono certi particolari di cui neppure io so nulla. Deve rendersene conto… quando il sondaggio è in corso, noi non possiamo correggere gli eventuali errori commessi dagli apparecchi. Siamo ciechi. Non sappiamo quale bit del segnale descriva un dato atomo dell'uomo. Forse non lo sapremo mai.

«Quando Thomas Edison canticchiò una canzoncina nella cornetta del suo riproduttore di suoni, la vibrazione della sua voce contro un diaframma mosse un ago collegato a quel diaframma, e incise una linea variabile sul cilindro rotante di cera. Quando lo ascoltò, ne uscì Mary had a little lamb. Ma a questo punto, Edison doveva fermarsi. Se l'ago si staccava, o se la cera aveva un difetto, o il movimento del cilindro variava, ne usciva qualcosa d'altro… una confusione incomprensibile di suoni.

«Edison non poteva farci nulla. Non poteva sapere quale parte dell'incisione fosse canto, e quale fosse rumore. Non possedeva una tecnica che gli permettesse di prendere in mano un ago e di incidere il cilindro in modo che suonasse Mary had a little lamb. Poteva solo controllare il riproduttore per scoprire se avesse difetti tecnici e ricominciare daccapo con la sua voce, la cornetta e il diaframma. Non poteva fare in altro modo. E naturalmente, non ce n'era bisogno. Non è poi tanto grave, continuare a ripetere Mary had a little lamb tutte le volte necessarie per ottenere almeno un'incisione perfetta.

«E se Daguerre, facendo esperimenti con la fotografia, trovava una lastra sovraesposta o sottoesposta, o chiazzata da un difetto delle sostanze chimiche o una lente imperfetta, poteva semplicemente riprovarcisi. Non importava molto se, di tanto in tanto, andava perduta una foto, perché l'unico modo per salvarla sarebbe stato conoscere qualcosa che gli esperti di fotografia soltanto oggi cominciano a imparare.

«Ma noi non possiamo farlo, Barker. Lei non è Mary had a little lamb. Non è neppure una cosa di luce e d'ombra, da conservare o da perdere senza conseguenze critiche per la sua fonte.» Hawks sorrise, un po' intimidito. — Un uomo è una fenice, che deve rinascere dalle proprie ceneri, perché nell'universo non ve ne è un altro, come lui. Se il vento smuove le ceneri in una goffa parodia, allora la fenice è morta per sempre. Noi non conosciamo il modo di farla rivivere.

«Cerchi di capirmi: l'Al Barker che risolveremo sarà quasi certamente lei. Le probabilità statistiche sono tutte dalla sua parte. Ma l'analizzatore non può discriminare. È soltanto una macchina. Un grammofono non sa che cosa sta suonando. Una macchina fotografica riproduce tutto ciò che le sta davanti. Non ci metterà dentro quello che non c'è, e non ometterà la macchia di rossetto sul colletto della sua camicia. Ma, se per qualche ragione, la pellicola ha perso la sensibilità al rosso, quello che vi appare sopra non sembra rossetto… può anche non somigliare a niente. Comprende ciò che sto cercando di dirle? Gli apparecchi sono sistemati e regolati al meglio. Quando abbiamo ottenuto il nostro negativo, ogni volta ricaviamo copie perfette. Ma adesso dobbiamo procurarci il negativo.»

Barker disse, piano: — Ci sono mai stati guai, dottore?

— Se ci sono stati, non lo sappiamo. A quanto possiamo dire, le analisi preliminari sono state tutte perfette. Almeno, gli oggetti e gli organismi viventi con cui abbiamo lavorato hanno potuto continuare a funzionare esattamente come sempre. Ma un uomo è qualcosa di molto complesso, Barker. È molto di più della sua grossolana struttura fisica. Ha passato la sua vita a pensare… a riempirsi il cervello delle minuzie accumulate che egli ricorda e ricollega, quando pensa. Il suo corpo è soltanto l'involucro in cui vive. Il suo cervello è solo un complesso di ricordi immagazzinati. La sua mente… la sua mente è ciò che egli fa con i suoi ricordi. Non esiste un'altra mente identica. In un certo senso, un uomo è una creazione di se stesso.

«Se per caso noi lo cambiamo su di un livello grossolano, che sia possibile comparare con ciò che è documentato della sua vita, possiamo scoprire il mutamento. Ma non è probabile che ci allontaniamo di tanto. Molto più seria è la possibilità che vi sia un errore sufficiente per causare cambiamenti sottili, che nessuno potrebbe riscontrare… e lei meno di tutti, poiché non dispone di dati per il confronto. Il suo primo libro di scuola aveva la copertina azzurra o rossa? Se lei la ricordasse rossa, ora chi potrebbe ritrovarla per vedere di che colore era in realtà?»