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«Un uomo che vi è dentro si può scorgere, molto vagamente, se sappiamo dove guardare. Nessuno sa cosa vede, se non nei termini più incoerenti. Nessuno né è mai uscito; nessuno ha potuto mai trovarne l'uscita; l'entrata non può venire utilizzata per questo scopo. Dall'interno si può fare passare all'esterno della materia non vivente, come una fotografia o un cadavere. Ma l'atto del farla passare è invariabilmente fatale all'uomo che lo compie. La foto del primo volontario è costata la vita a un altro uomo. Inoltre, la formazione non permette di irradiare dall'interno spegnali elettrici: e questo include anche un uomo che parla intelligibilmente dentro il casco, abbastanza forte perché il suo radiomicrofono ne capti la voce. I colpi di tosse, i borbottii, e gli altri suoni non informativi passano. Ma un tentativo di tradurre un messaggio in un codice del genere è fallito.

«Lei non potrà mantenere le comunicazioni, né per radio né via cavo. Potrà rivolgere segnali molto limitati con le mani agli osservatori dell'avamposto, e scriverà appunti su una tavoletta legata a una corda, che la squadra degli osservatori tenterà di ritirare dopo che lei sarà morto. Se questo sistema fallirà, l'uomo che effettuerà il prossimo tentativo dovrà entrare e passare a mano la tavoletta, se potrà, e se sarà decifrabile. Altrimenti, cercherà di ripetere le azioni compiute da lei, prendendo appunti, fino a quando scoprirà quella che l'ha uccisa. Abbiamo un diagramma delle pose e dei movimenti non pericolosi, che sono stati accertati in questo modo, oltre che delle pose e dei movimenti fatali. Per esempio, è fatale inginocchiarsi su un ginocchio solo mentre si è rivolti verso il Nord lunare. È fatale alzare la mano sinistra oltre l'altezza della spalla, in qualunque posizione ci si trovi. È fatale, oltre a un certo punto, portare un'armatura con i tubi dell'aria disposti a cerchio sopra le spalle. In un altro punto, è fatale indossare un'armatura le cui bombole d'aria compressa alimentano direttamente la tuta senza l'uso dei tubi. Si subiscono menomazioni, se si indossa un'armatura le cui dimensioni variano notevolmente rispetto a quelle che usiamo ora. È fatale usare movimenti della mano necessari per scrivere la parola 'sì', con la mano destra o con la sinistra.

«Il perché non lo sappiamo. Sappiamo soltanto ciò che un uomo può fare o non può fare entro quella parte della formazione che è stata esplorata. Finora, abbiamo il diagramma del percorso e dei movimenti non pericolosi per la distanza di una dozzina di metri. Il tempo della sopravvivenza di un uomo all'interno della formazione è ora di tre minuti e cinquantadue secondi.

«Si studi le carte, Barker. Le porterà con sé, quando andrà, ma non possiamo sapere se il portarle non si riveli fatale, oltre il punto che misurano attualmente. Se ha qualche altra domanda da fare, cerchi le risposte in queste trascrizioni dei rapporti. Le dirò tutto ciò che deve sapere quando scenderà in laboratorio. L'aspetto là fra un'ora. Si sieda alla mia scrivania» concluse Hawks, avvicinandosi a passo svelto alla porta. — C'è un'ottima lampada da tavolo.

2

Hawks stava guardando i dati astronomici trasmessi da Monte Wilson, e ne parlava con gli addetti all'antenna, quando Barker comparve finalmente sulla porta della tromba della scala, reggendo il fascicolo con la mappa della bizzarra formazione. Camminava a passo svelto e regolare, serio in viso.

— Bene, Will — disse Hawks, lasciando l'ingegnere responsabile dell'antenna. — Farai bene a cominciare a metterti in contatto con la torre di collegamento tra venti minuti. Lo lanceremo non appena gli avremo fatto indossare la tuta.

Will Martin annuì e si tolse gli occhiali per indicare distrattamente Barker. — Credi che si tirerà indietro?

Hawks scosse il capo. — No, soprattutto se gli si fa capire che tirarsi indietro sarebbe da vigliacchi. Ed è quello che ho fatto io.

Martin sorrise ironicamente. — Che razza di modo, per lui, per guadagnarsi un po' di quattrini.

— Quello può comprare e vendere noi due per un centinaio di volte, Will, senza per questo dover rinunciare neppure a una fetta di torta.

Martin guardò di nuovo Barker. — E allora perché c'è dentro?

— Perché è fatto così. — Si avviò verso Barker. — E immagino perché anch'io sono fatto a mio modo. E perché quella donna è quello che è — mormorò Hawks tra sé. — Immagino che possiamo mettere in conto anche Connington. Tutti noi stiamo cercando qualcosa che dobbiamo avere, per essere felici. Chissà che cosa otterremo?

— Ora, stia a sentire — disse Barker, battendo la mano sul fascicolo. — Secondo quel che dice qui, se faccio una mossa sbagliata, mi troveranno con tutto il sangue raccolto in una pozza all'esterno dell'armatura, senza che io abbia un segno addosso. Se faccio un'altra mossa, resterò paralizzato dalla cintola in giù, il che significa che dovrò strisciare. Ma se strisci, succede qualcosa e finisci schiacciato dentro il casco. E continua così, allegramente. Se non sorveglio i miei passi come un funambolo, e se non mi muovo al momento giusto e nella posizione giusta, come un ballerino classico, non ce la farò neppure ad arrivare fino al limite indicato dalla carta. Direi che non avrò la minima speranza di uscirne vivo.

— Anche se rimanesse ritto immobile, senza far nulla — convenne Hawks — la formazione la ucciderebbe allo scadere dei duecentotrentadue secondi. Non permette a un uomo di viver là dentro più a lungo di quanto qualche altro uomo l'abbia costretta a concedere. Il limite sale, via via che lei progredisce. Perché abbia una natura tale da cedere all'iniziativa umana, non lo sappiamo. È del tutto probabile che si tratti di una semplice coincidenza, un effetto secondario della sua vera funzione… se ce l'ha.

«Forse è soltanto l'equivalente alieno di un barattolo di pomodori gettato via. Uno scarafaggio sa perché può entrare nel barattolo solo da un'estremità, quando se lo trova davanti, sul percorso per arrivare alla sua tana? Capisce perché è più difficile arrampicarsi a destra o a sinistra, dentro al barattolo, di quanto lo sia seguire una linea retta? Sarebbe sciocco, quello scarafaggio, se supponesse che la razza umana lo ha messo lì per tormentarlo… o sarebbe egomaniaco se credesse che il barattolo è stato fabbricato al solo scopo di frastornarlo? Sarebbe meglio, per l'insetto, studiarlo nei termini della logica del barattolo, fino al limite delle sue capacità. In questo modo, almeno, lo scarafaggio può procedere intelligentemente. Può persino riuscire a capire qualcosa su chi ha fabbricato il barattolo. Qualunque altro criterio di affrontare il problema sarebbe pazzesco.»

Barker guardò Hawks, con impazienza. — Frottole. Lo scarafaggio è più felice? Ottiene qualcosa? Si sottrae a qualcosa? Gli altri scarafaggi comprendono ciò che sta facendo, e fanno una colletta per aiutarlo mentre lui perde tempo? Uno scarafaggio furbo gira attorno al suo barattolo di pomodori, dottore, e continua a vivere tutto contento.

— Certamente — disse Hawks. — Faccia pure. Se ne vada subito.

— Non è di me che parlavo! Parlavo di lei. — Barker si guardò intorno, alzò gli occhi verso le gallerie degli strumenti. — C'è parecchia gente qui. Tutto per lei. Immagino che sia piuttosto soddisfacente. — Si mise il fascicolo sotto al braccio e restò lì, con le mani in tasca, la testa inclinata da una parte mentre parlava in tono secco ad Hawks. — Uomini, denaro, energia… tutto consacrato all'eminente dottor Hawks e ai suoi interessi. Ho proprio l'impressione che gli altri scarafaggi abbiano veramente fatto la colletta.