Il telegiornale mandò in onda un filmato dall'ospedale della marina militare, a Bethesda. Il volto della senatrice Martin era inquadrato nel finestrino di una limousine.
«Catherine era perfettamente lucida ieri sera, sì. Ora dorme, le hanno dato un sedativo. Siamo state molto fortunate. No, come ho detto prima è sotto shock, ma ragiona. Ha soltanto qualche livido e un dito fratturato. Ed è disidratata. Grazie.» La senatrice toccò la spalla dell'autista. «Grazie. No, mi ha parlato del cane, ieri sera. Non so cosa faremo, abbiamo già due cani.»
Il servizio si concluse con una breve dichiarazione di uno psicologo che più tardi, quel giorno, avrebbe parlato con Catherine Martin per valutare le eventuali conseguenze emotive.
Crawford spense il televisore.
«Come va, Starling?»
«Mi sento un po' stordita... Anche lei?»
Crawford annuì e proseguì in fretta. «La senatrice Martin ha telefonato durante la notte. Vuole incontrarla. E verrà anche Catherine, non appena sarà in grado di viaggiare.»
«Io sono sempre in casa.»
«Vuole venire anche Krendler. Ha chiesto la restituzione del suo promemoria.»
«Ora che ci penso, non sono sempre in casa.»
«Posso darle qualche consiglio gratis? Approfitti della senatrice Martin. Lasci che le dica quanto le è grata, lasci che le metta in mano le carte vincenti. E lo faccia subito. La gratitudine ha vita molto breve. Se continuerà a comportarsi così, uno di questi giorni avrà bisogno della senatrice.»
«Lo dice anche Ardelia».
«Ardelia Mapp, la sua compagna di stanza? Il sovrintendente mi ha detto che la Mapp è decisa a farla studiare come una matta per gli esami di lunedì. E mi ha detto anche che è già in vantaggio di un punto e mezzo sul suo maggior rivale, Stringfellow.»
«Per l'onore di tenere il discorso conclusivo?»
«Sì, ma Stringfellow è un tipo tenace... dice che la Mapp non ce la farà a batterlo.»
«Allora sarà meglio che si porti dietro il pranzo.»
Sulla scrivania ingombra di Crawford c'era il pulcino di carta che il dottor Lecter aveva fatto secondo le regole dell'origami. Crawford gli alzò e abbassò la coda e il pulcino fece il movimento di beccare.
«Lecter merita il disco di platino... è al primo posto nella lista dei ricercati da tutti quanti» disse Crawford. «Ma può darsi che resti uccel di bosco per un po'. Lei farà bene a osservare certe buone abitudini.»
Clarice annuì.
«Adesso avrà molto da fare» disse Crawford. «Ma quando non sarà più tanto occupato, vorrà divertirsi. Bisogna essere chiari su questo punto: lei deve saper che ammazzerebbe anche lei, come farebbe con chiunque altro.»
«Non credo che con me lo farebbe... è maleducazione, e poi in questo modo non potrebbe più fare domande. Ma lo farebbe, sicuramente, non appena incominciassi ad annoiarlo.»
«Mantenga le buone abitudini, non le dico altro. Quando va da qualche parte, lasci scritto dove va. Chieda che non venga comunicato a nessuno dove si trova senza che si sappia con certezza chi lo vuole sapere. Se non le spiace, vorrei fare mettere sotto controllo il suo telefono. Ma le sue conversazioni resteranno private, a meno che lei prema l'apposito pulsante.»
«Non credo che mi verrà a cercare, signor Crawford.»
«Però ha sentito quello che le ho detto?»
«Sì. Sì, ho sentito.»
«Prenda queste deposizioni e le legga. Aggiunga quello che riterrà opportuno. Quando sarà pronta, faremo noi da testimoni alla sua firma. Starling, sono fiero di lei. E lo è anche Brigham. E il direttore.» Le frasi avevano un suono di pomposo elogio ufficiale... non erano come avrebbe voluto.
Crawford andò alla porta dell'ufficio. Clarice Starling si allontanava lungo il corridoio deserto. Riuscì a lanciarle un'ultima frase dall'alto di una montagna di sofferenza: «Starling, suo padre la vede».
59
Jame Gumb fece notizia per settimane dopo essere stato calato nella fossa.
I giornalisti ricostruirono la sua storia, incominciando dalla documentazione esistente presso la Contea di Sacramento.
Sua madre lo portava in grembo da un mese quando non era riuscita a classificarsi nel concorso per l'elezione di Miss Sacramento nel 1948. Il ''Jame" sul certificato di nascita era stato evidentemente l'errore d'un impiegato dell'anagrafe che nessuno si era mai preoccupato di correggere.
Poiché non era riuscita ad affermarsi come attrice, la madre di Gumb si era data all'alcol; e Gumb aveva due anni quando le autorità della Contea di Los Angeles l'avevano dato in affidamento.
Almeno due riviste accademiche spiegarono che a causa dell'infanzia infelice Gumb aveva ucciso le donne nella sua cantina per prenderne la pelle. Nei due articoli non apparivano mai parole come "pazzo" e "malvagio".
II filmato del concorso di bellezza che Jame Gumb aveva guardato tante volte da adulto mostrava veramente sua madre; ma la donna del filmato della piscina non era la madre, come dimostrava il confronto delle misure.
Quando Gumb aveva dieci anni, i nonni lo tolsero alla famiglia a cui era stato affidato e lo presero in casa. Due anni dopo Jame li uccise.
Nel corso del programma di riabilitazione, nell'ospedale psichiatrico di Tulare, Gumb imparò a fare il sarto. Mostrava una spiccata attitudine per quel lavoro.
Le notizie sui periodi di occupazione di Gumb erano frammentarie e incomplete. I giornalisti trovarono almeno due ristoranti dove aveva lavorato senza un regolare contratto; aveva lavorato sporadicamente anche nel campo dell'abbigliamento. Non c'erano le prove che avesse ucciso durante quel periodo, ma Benjamin Raspail lo aveva sostituito.
Gumb lavorava nel negozio di cianfusaglie dove si facevano decorazioni con le farfalle quando aveva conosciuto Raspail, e per qualche tempo aveva vissuto alle spalle del musicista. Era stato allora che a Gumb era venuta l'ossessione per le falene e le farfalle e per le loro metamorfosi.
Dopo che Raspail l'aveva piantato, Gumb uccise il suo amante successivo, Klaus, lo decapitò e lo scuoiò parzialmente.
Più tardi andò a cercare Raspail all'Est. Raspail, sempre affascinato dai cattivi soggetti, lo presentò al dottor Lecter.
Tutto questo fu provato la settimana dopo la morte di Gumb, quando l'FBI sequestrò ai parenti più stretti di Raspail le registrazioni delle sedute di terapia del musicista con il dottor Lecter.
Anni prima, quando Lecter era stato dichiarato pazzo, i nastri delle sedute di terapia erano stati consegnati alle famiglie delle vittime perché provvedessero a distruggerli. Ma i parenti di Raspail, coinvolti nella disputa per l'eredità, li avevano conservati nella speranza di poterli usare per invalidare il suo testamento. Si erano disinteressati dell'intera faccenda, comunque, dopo aver ascoltato le prime registrazioni che contenevano solo i noiosissimi ricordi scolastici di Raspail. Dopo il chiasso che circondò la fine di Jame Gumb, tuttavia, i familiari di Raspail ascoltarono il resto. Quando telefonarono all'avvocato Everett Yow e minacciarono di servirsi dei nastri per un nuovo attacco al testamento di Raspail, Yow avvertì Clarice Starling.
Le registrazioni includevano la seduta finale, quando Lecter aveva ucciso Raspail. E soprattutto rivelavano tutto ciò che Raspail aveva detto a Lecter sul conto di Jame Gumb.
Raspail aveva detto al dottor Lecter che Gumb era ossessionato dalle falene, aveva scuoiato altre vittime in passato, aveva ucciso Klaus e lavorava per la ditta di oggetti in pelle, Mr. Hide di Calumet City, ma si faceva dare somme di denaro da una vecchia signora di Belvedere, Ohio, che confezionava le fodere per la Mr. Hide, Inc. Un giorno, aveva predetto Raspail, Gumb si sarebbe impadronito di tutto ciò che la vecchia possedeva.
«Quando Lecter lesse che la prima vittima era di Belvedere ed era stata scuoiata, comprese subito chi era stato» disse Crawford a Clarice Starling mente ascoltavano la registrazione. «Le avrebbe consegnato Gumb e avrebbe fatto la figura del genio se Chilton non si fosse messo in mezzo.»