«Molto obbligata, Ardelia. Devo fare un'altra telefonata. Se faccio in tempo ti raggiungo alla cafeteria, d'accordo?»
«Speravo tanto che avresti dimenticato quell'orrendo dialetto» disse Ar-delia. «Ci sono diversi libri che possono aiutarti. Io non uso più l'accento pittoresco del mio luogo di provenienza. Se continui così, la gente ti dirà "parla come mangi", ragazza mia.» E richiuse la porta della cabina.
Clarice pensò che doveva tentare di ottenere altre informazioni da Lec-ter. Se avesse già avuto un appuntamento, forse Crawford le avrebbe permesso di tornare al manicomio. Fece il numero del dottor Chilton ma non riuscì a superare la barriera della segretaria.
«Il dottor Chilton è con il coroner e il viceprocuratore distrettuale» disse la donna. «Ha già parlato con il suo capo e a lei non ha niente da dire. Buongiorno.»
7
«Il suo amico Miggs è morto» disse Crawford. «Mi aveva detto proprio tutto, Starling?» La faccia stanca di Crawford era sensibile ai segnali come il collare piumato di un gufo, e altrettanto spietata.
«Com'è morto?» Clarice si sentiva stordita, ma doveva affrontare la situazione.
«Ha inghiottito la propria lingua un po' prima dello spuntar del giorno. Secondo Chilton, gliel'ha suggerito Lecter. L'inserviente del turno di notte
lo ha sentito parlare sottovoce a Miggs. Lecter sapeva molte cose di Miggs. Gli ha parlato per un po', ma l'inserviente non ha sentito che cosa gli dicesse. Poi Miggs ha pianto, quindi ha smesso. Mi aveva detto tutto, Starling?»
«Sì, signore. Tra il rapporto e il promemoria c'è tutto, quasi parola per parola.»
«Chilton ha telefonato per lamentarsi di lei...» Crawford attese un momento e sembrò compiaciuto quando Clarice non chiese il perché. «Gli ho risposto che giudicavo soddisfacente il suo comportamento. Chilton sta cercando di scongiurare un'inchiesta della Divisione Diritti Civili.»
«Ci sarà?»
«Sicuro, se la famiglia di Miggs la vuole. La Divisione Diritti Civili ne farà probabilmente ottomila, quest'anno. Saranno contenti di aggiungere Miggs all'elenco.» Crawford la studiò. «Si sente bene?»
«Non so neppure io che cosa provo.»
«Non deve provare niente in particolare. Lecter ha agito così per divertirsi. Sa che non possono fargli niente per questa storia, quindi... perché no? Chilton gli porterà via per un po' l'asse del gabinetto e i libri, e non gli farà avere la gelatina dolce.» Crawford intrecciò le dita sullo stomaco e si guardò i pollici. «Lecter le ha chiesto di me, vero?»
«Ha chiesto se era occupato. Ho risposto di sì.»
«È tutto? Non ha omesso qualcosa di personale perché io non avrei voluto vederlo?»
«No. Ha detto che lei è uno stoico. Ma questo l'ho scritto.»
«Sì, è vero. Niente altro?»
«Non ho omesso niente. Non crederà che sia andata a spettegolare e che Lecter abbia accettato di parlarmi per questo.»
«No.»
«Di lei non so niente di personale, e se lo sapessi non ne parlerei. Se le è difficile crederlo, chiariamo subito la faccenda.»
«Sono convinto. Proseguiamo.»
«Pensava a qualcosa oppure...?»
«Procediamo, Starling.»
«L'allusione di Lecter alla macchina di Raspail è un vicolo cieco. È stata sfasciata quattro mesi fa a Number Nine Ditch, nell'Arkansas, e venduta come rottame per il riciclaggio. Forse, se tornassi a parlare con Lecter, mi direbbe qualcosa d'altro.»
«Ha esaurito la pista?»
«Sì.»
«Perché pensa che la macchina che Raspail guidava fosse anche l'unica di sua proprietà?»
«Era l'unica registrata, lui era scapolo, quindi ho immaginato...»
«Aha, un momento.» Crawford puntò l'indice verso un principio invisibile che aleggiava nell'aria tra loro. «Lei ha immaginato. Guardi qui.» Crawford scrisse immaginato su un blocco per appunti. Alcuni degli istruttori di Clarice Starling avevano preso quest'abitudine da Crawford, ma lei non diede a vedere di conoscerla già.
Crawford cominciò a sottolineare. «Se lei immagina quando le affido un lavoro, farà la figura dell'idiota e così la farà fare anche a me.» Si stiracchiò sulla sedia, con aria compiaciuta. Raspail faceva collezione di automobili. Lo sapeva?»
«No. E adesso chi le ha?»
«Questo non lo so. Crede di poter riuscire a scoprirlo?»
«Sì, certo.»
«Da dove intende cominciare?»
«Dall'esecutore testamentario.»
«Un avvocato di Baltimora. Un cinese, mi sembra di ricordare» disse Crawford.
«Everett Yow» disse Clarice Starling. «È nell'elenco telefonico di quella città.»
«Ha pensato a chiedere un mandato per perquisire la macchina di Ra-spail?»
Qualche volta il tono di Crawford ricordava a Clarice il bruco saccente di Alice.
Tuttavia non osò ribattere con troppa energia. «Dato che Raspail è deceduto e non era sospettato di niente, se avremo dall'esecutore testamentario il permesso di perquisire la macchina, sarà una procedura regolare; e il risultato sarà una prova accettabile secondo la legge» recitò.
«Appunto» disse Crawford. «Senta che cosa faremo. Avvertirò il nostro ufficio di Baltimora che lei andrà là. Sabato, Starling, nel suo tempo libero. Vada e trovi qualcosa, se c'è.»
Crawford fece un piccolo sforzo per non seguirla con gli occhi quando uscì. Con due dita ripescò dal cestino un foglio appallottolato di carta da lettere color malva. Lo spiegò sulla scrivania. Parlava di sua moglie e diceva, in una grafia corretta:
O scuole disputanti che chiedete qual fuoco Brucerà questo mondo, nessuno ha mai pensato
Di domandar se a volte non fosse
Quella febbre che arde la Tua donna?
Mi dispiace moltissimo per Bella, Jack.
Hannibal Lecter
8
Everett Yow guidava una Buick nera con l'adesivo della De Paul University sul lunotto posteriore. Il suo peso sbilanciava un po' la Buick sulla sinistra mentre Clarice Starling lo seguiva fuori Baltimora, sotto la
pioggia. Era quasi buio. La giornata di Clarice dedicata all'indagine era
quasi passata, e non ne aveva a disposizione un'altra. Cercava di dominare l'impazienza tamburellando sul volante al ritmo del movimento dei tergicristalli mentre il traffico avanzava lentamente sulla Strada 301.
Yow era intelligente, grasso, e aveva difficoltà a respirare. Clarice pensava che dovesse avere una sessantina d'anni. Finora era stato accomodante. La giornata persa non era colpa sua; l'avvocato di Baltimora era tornato nel tardo pomeriggio da un viaggio d'una settimana a Chicago, ed era andato direttamente dall'aeroporto in ufficio per incontrarsi con lei.
La Packard classica di Raspail era stata messa in magazzino molto tempo prima della sua morte, spiegò Yow. Non aveva la targa e non era mai stata usata. L'avvocato l'aveva vista una volta, coperta e nel capannone, per confermarne l'esistenza per l'inventario che aveva compilato poco dopo l'assassinio del suo cliente. Se l'agente Starling avesse accettato di "rivelare subito e francamente" tutto ciò che avrebbe scoperto e che avrebbe potuto essere dannoso per la reputazione del defunto, disse, le avrebbe mostrato l'automobile senza bisogno di un mandato e di altre seccature.
Clarice Starling si godeva, per quel giorno, l'uso di una Plymouth del parco macchine dell'FBI con tanto di radiotelefono; e aveva un tesserino nuovo fornito da Crawford. Diceva semplicemente INVESTIGATORE FEDERALE... e scadeva di lì a una settimana.
La loro destinazione era lo Split City Mini-Storage, circa sette chilometri fuori dai confini della città. Mentre avanzava adagio a causa del traffico, Clarice si servì del radiotelefono per scoprire qualcosa di più sul magazzino. Prima ancora di avvistare l'insegna arancione, SPLIT CITY MINI-STORAGE - LA CHIAVE LA TENETE VOI, aveva imparato qualche particolare.