«Le vostre discussioni duravano a lungo, fino all’alba, dice sua moglie.»
«E più calava il brandy nella bottiglia e più si consumava il suo sigaro, più Rafael si esaltava. Credeva che l’impero americano sarebbe crollato, non durante la nostra vita, ma prima della fine del secolo e che sarebbe accaduta una di queste due cose. O la Cina avrebbe preso il sopravvento, imponendo al mondo un capitalismo ancora più rapace, oppure ci sarebbe stata una reazione alla decadenza del capitalismo e in questo caso si sarebbe affermato un impero religioso sorto dai Paesi più popolosi della terra (piuttosto che dalle nostre agonizzanti nazioni di pensionati) e quell’impero sarebbe stato islamico.»
«Mio Dio», disse Falcón.
«Allah è grande, vuole dire, Inspector Jefe.»
«Dalle fotografie di sua moglie abbiamo potuto capire che Vega era in una crisi iniziata verso la fine dell’anno. E il suo medico ce l’ha confermato. Ha notato qualcosa di diverso nelle vostre discussioni a partire da quella data?»
«Beveva di più», rispose Marty. «Talvolta perdeva i sensi per qualche minuto. Ricordo che in un’occasione mi ero avvicinato per mettergli addosso una coperta e proprio mentre mi chinavo su di lui, Rafael aveva aperto gli occhi e io avevo visto che era terrorizzato. Aveva cominciato a supplicarmi come se fosse un prigioniero sul punto di essere torturato, poi si era reso conto di chi fossi e di dove si trovasse.»
«Il signor Ortega mi ha detto che sembrava molto deluso dal concetto di lealtà degli americani», disse Falcón, «diceva che ti sono amici finché gli sei utile e poi basta. Lei sa perché la pensasse così?»
«Deve essere stato per un questione di affari, immagino. Non entrava mai in particolari. Prendeva molto sul serio l’onore, dava l’impressione di agire secondo un codice rigido che poteva anche essere considerato antiquato secondo i criteri di comportamento moderni. Lo sgomentava il modo di pensare pratico degli americani: l’onore va benissimo finché non si comincia a perdere soldi, poi possiamo buttarlo dalla finestra.»
«Forse si è trattato di qualcosa di più personale. Non sarebbe diventato l’uomo d’affari di successo che era, se non avesse avuto un codice morale più flessibile nelle questioni economiche. Il suo matrimonio era stato in parte una questione di affari. Il suo codice di comportamento era tale che, avendo dato la sua parola, non avrebbe lasciato la moglie a causa del suo stato mentale, ma non era così rigido da impedirgli di sposarla per mettere le mani su certi terreni.»
«Mi spieghi, allora.»
Falcón scorse i suoi appunti.
«Pablo Ortega ha riferito di averlo sentito dire: ‘Appena smetti di fare soldi per loro o di fornire le informazioni che vogliono, ti lasciano cadere come un sasso’.»
«Be’, suona un po’ bizzarro, sa di spionaggio industriale. Denaro. Informazioni. Se era in quel genere di attività, non capisco dove sperasse di trovare l’onore.»
«O si trattava di politica?» disse Falcón. «Le vostre conversazioni erano principalmente politiche.»
«Non posso pensare che la politica abbia a che vedere con la sua morte, qui a Siviglia.»
«Sa niente degli investitori russi nei progetti immobiliari di Vega?»
«So che ci sono, ma questo è tutto. Io sono solo l’architetto, io faccio i progetti, mi occupo degli aspetti pratici, ma non ho mai a che fare con gli investitori. Questo avviene a un livello direttivo più alto.»
«Questi russi sono noti mafiosi e noi siamo convinti che riciclassero denaro sporco per mezzo dei progetti immobiliari di Vega.»
«È possibile. È nella natura dell’edilizia, ma io non ne so niente, io mi occupo dell’aspetto creativo dell’impresa.»
«Riesce a pensare a una ragione per cui i russi volessero uccidere Vega?»
«Forse li stava imbrogliando? In genere è così nei delitti di mafia. Ma sarà difficile da provare.»
«Abbiamo ricevuto minacce», disse Falcón. «Lei è stato minacciato?»
«Non ancora.»
Se Marty Krugman era innervosito, non lo dimostrava. Le scarpe da basket erano rimaste sulla scrivania. Sembrava perfettamente rilassato.
«Perché ha lasciato l’America, signor Krugman?» domandò Falcón, passando alla terza fase del colloquio.
«È una domanda che mi ha già fatto.»
«La sua risposta sarà diversa ora che la storia di Reza Sangari è venuta alla luce.»
«Allora conosce già la risposta.»
«Voglio sentirla da lei.»
«Per far sopravvivere il nostro rapporto, mia moglie e io decidemmo che avremmo dovuto allontanarci dall’ambiente dove era nato. Amiamo tutti e due l’Europa e pensavamo che una vita semplice insieme ci avrebbe riavvicinato.»
«Ma la vostra qui non è una vita semplice: una grande città, il lavoro, la casa a Santa Clara…»
«All’inizio avevamo provato con una casa piccola in Provenza. Ma non aveva funzionato.»
«E qui come è andata?»
«Una domanda molto personale, Inspector Jefe, ma se proprio deve saperlo, le dirò che sta andando molto bene.»
«Lei ha quasi venti anni più di sua moglie. Questo fatto ha mai costituito un problema per voi?»
Marty si spostò sulla poltrona, primo segno di disagio in tutto il colloquio.
«Maddy produce un certo effetto sugli uomini, un effetto prevedibile e tedioso. Il contatto principale che ho con Maddy è qui…» disse, battendosi la mano sulla fronte. «L’ho sorpresa e continuo a farlo. Ora lei potrà definire questa sindrome come le pare, padre/figlia, maestro/allieva, ma io so soltanto che funziona e che continuerà a funzionare, perché, a differenza degli altri uomini, non sono e non sono mai stato concentrato unicamente sul sesso.»
«Perciò quanto è accaduto tra sua moglie e Reza Sangari è stato… imprevedibile», osservò Falcón, sentendo crescere la tensione nell’aria.
Marty Krugman, le spalle appoggiate allo schienale, le mani affusolate da artista posate sul ventre asciutto, fissò Falcón con i suoi occhi scuri e infossati, annuendo.
«È un uomo geloso, signor Krugman?»
Silenzio.
«Si secca nel vedere sua moglie che parla con altri uomini, ride con loro, si interessa a loro?»
Altro silenzio.
«C’è qualcosa di cui si è sorpreso, quando ha scoperto che sua moglie la tradiva con Reza Sangari?»
Marty aggrottò la fronte. Poi si sporse in avanti.
«Che sarebbe questo qualcosa di cui parla?»
«Il fatto che lei, l’intellettuale, l’animale politico, uomo di idee e di pensiero, potesse provare… passione?»
«Ciò che è accaduto tra Maddy e Reza Sangari era stato un coup de foudre, come dicono i francesi, un fulmine che ha appiccato un incendio subito esaurito. Al momento in cui Reza Sangari è stato ucciso, tra lui e Maddy non restavano che cenere, braci e fumo. È questa la natura della passione, Inspector Jefe, brucia con violenza e in fretta e si consuma troppo rapidamente perché l’attrazione sessuale basti a mantenerla viva. Perciò, una volta che il sesso ha fatto il suo corso, la passione si spegne, ma, se si è fortunati, si può sopravvivere.»
«Sarebbe vero se si fosse trattato soltanto di sesso», obiettò Falcón. «Ma se vi fosse stato qualcosa di più…»