«Che cosa era facile?» domandò Maddy, niente affatto annoiata ora.
«Farti venire in città in un giorno che non era tuo. Facemmo colazione insieme, ricordi? E sapevo che quel pomeriggio non saresti stata capace di resistere. Era un martedì e il martedì toccava a Helena. Ero là e la vidi uscire. Per te fu come uno schiaffo sul viso. Eri ferma in un portone sull’altro lato della strada. Avrei potuto offrirti una sigaretta e accendertela senza che ti accorgessi di me, tanto eri concentrata su quella porta. Attraversasti la strada per salire da lui a cavargli gli occhi e vedesti un’altra donna entrare. Non conoscevo il suo nome, non era una ‘regolare’.»
«Tu eri là?» esclamò Maddy.
«Ero anche sul treno che ti riportava indietro, ti vidi trascinarti fino a casa, non ti persi di vista un solo istante.»
«Tu non sei normale, Marty Krugman», gridò Maddy.
«Ti vendicasti», continuò Marty. «La spiavo ancora, capisce, Inspector Jefe, non potevo più farne a meno. Mi ritrovai a fare ciò che faceva lei con le sue foto, a osservarla nei momenti in cui non era consapevole, ad ascoltarla quando credeva di essere sola.
«I pianti. Non può aver sentito nessuno piangere così. Guaiva come un cane malato che vomitasse, piangeva premendo la faccia sul pavimento del bagno, soffocandosi, i polmoni in gola. Hanno mai pianto per lei così, Inspector Jefe?»
Falcón scosse la testa.
«Ha mai visto la persona che ama piangere così per qualcun altro? Piangere fino a perdere i sensi, fino alle convulsioni?»
Falcón scosse di nuovo la testa.
«Non tornò più da lui», riprese Marty. «L’orgoglio di mia moglie è incommensurabile, è più grasso di Buddha. E all’orgoglio si aggrappò, all’orgoglio che si andò trasformando in furia. Saliva in soffitta a gridare fino a scorticarsi la laringe.»
«Non ne avete mai parlato?» domandò Falcón.
Marty fece segno di no.
«Poi cominciò a scrivere, e Maddy d’abitudine non scrive», continuò Marty. «Non ha mai tenuto un diario in tutta la sua vita, il suo diario sono le fotografie. Ma qualche settimana dopo, quando capì di che specie di uomo si era innamorata, cominciò a scrivere. E perché crede che lo abbia fatto, Inspector Jefe?»
Falcón si strinse nelle spalle.
«Perché sapeva che la spiavo, sapeva che morivo dal desiderio di leggere ciò che scriveva. E aveva ragione, io dovevo assolutamente vedere, sapere, avevo investito moltissimo nel suo dolore e volevo la mia parte.
«Aveva nascosto i suoi taccuini, li teneva chiusi a chiave, ma io riuscii a trovarli lo stesso. So che lei si interessa di psicologia, Inspector Jefe, e mi dispiace che quei taccuini non esistano più, perché dubito che lei possa mai leggere qualcosa di altrettanto orripilante. Non solo Maddy Krugman lo voleva morto, Inspector Jefe, ma voleva che morisse dopo una tortura prolungata, sotto controllo medico. Vede, io sono sicuro che sesso e tortura siano in qualche modo connessi nella psiche umana. Per Maddy era così… non è vero, amor mio?»
«Non so di che cosa tu stia parlando, Marty. Questa farneticazione è tutta farina del tuo sacco.»
«Non ricordi? ‘La lingua dell’amante come un elettrodo sul capezzolo’? Il tocco del suo pene ‘come un pungolo nella vagina’? Le hai scritte tu queste parole.»
«Che cosa fece allora, Marty?» intervenne Falcón.
«Ciò che lei voleva che facessi. Organizzai tutto per un sabato pomeriggio. Era autunno, le giornate si erano accorciate e durante il fine settimana il quartiere dove viveva Reza Sangari era quasi deserto. Andai a trovarlo. Mi presentai, lui mi fece entrare e io ascoltai le sue scuse. Aveva una voce morbida, seducente come quella del torturatore che in realtà non vuole sapere niente, ma vuole solo causare dolore. Me ne stavo là tra i costosi tappeti di seta sui quali aveva posseduto mia moglie, pieno di rabbia per la facilità con cui quell’uomo si trovava delle attenuanti. Fu facile in modo sorprendente colpirlo fino a farlo morire. Mi ha sentito, Inspector Jefe? Io, Marty Krugman, il raffinato intellettuale, l’esteta, l’uomo che considera repellente l’idea di assistere a una corrida, trovai facile in modo sorprendente uccidere a randellate un essere umano. Imparai anche un’altra cosa: la violenza che scorreva nelle mie vene in quel momento… mai, mai ho avvertito in me tanta potenza!
«Tornai a casa col buio, come un uomo delle caverne con la clava, e lei era là ad aspettarmi, col grembiule intorno alla vita. Mi preparò una cena speciale e mangiammo a lume di candela. Un altro dei nostri pasti silenziosi, ma questo fu diverso, perché alla fine lei si spogliò e mi chiese di fare l’amore. E io, con quel sangue nuovo nelle vene, la accontentai. Ora, Inspector Jefe, devo dire che quella fu una scopata memorabile: finalmente avevo scoperto come elettrizzare Maddy Krugman.»
«Non darti delle arie, Marty», disse lei piena di disprezzo.
«Comunque sia, da quel momento la follia cessò in casa nostra, ricominciammo a vivere come esseri umani. Qualche giorno dopo al telegiornale parlarono dell’omicidio di Reza Sangari e lei rimase assolutamente imperturbabile. Fumavamo marijuana, mangiavano piatti eccellenti e bevevamo vino costosissimo; e facevamo molto sesso violento.
«La settimana seguente o giù di lì si presentarono gli agenti dell’FBI. Chiesero di parlare con Maddy in privato e io li lasciai fare. Poi dissero che volevano parlarmi. Maddy chiese di restare sola con me prima che fossi interrogato. Entrammo perfettamente nella parte senza dire una parola. Maddy venne in cucina e mi raccontò tutto di Reza Sangari. La mia interpretazione fu impeccabile, mi comportai come se fossi sconvolto dalla notizia, mentre, in realtà, ero stupefatto dalla nostra recitazione brillante.
«I poliziotti se ne andarono, ma continuarono a ritornare. Io non avevo un alibi, avevo un movente, ero stato visto andare in città quel sabato, anche se ero sicuro di non essere stato visto rientrare. Vennero a parlarmi sul lavoro, cercavano di mettermi alle strette.»
«E l’unica volta in cui ha parlato con Maddy di Reza Sangari è stato durante la prima visita degli agenti dell’FBI?» domandò Falcón.
«Sì e non ne abbiamo parlato mai più», rispose Marty. «All’improvviso l’inchiesta sull’omicidio terminò, avevano scoperto che Sangari era fortemente indebitato a motivo dell’uso di cocaina e attribuirono la sua morte a un regolamento di conti nel mondo della droga. Partimmo per l’Europa. Il sangue nelle mie vene ricominciò a scorrere più lentamente.»
Maddy Krugman sbuffo incredula.
«È tutto quanto nella tua testa, Marty», affermò. «Pura fantasia.»
«E ora vuole che io faccia la stessa cosa al nostro amico giudice», disse Marty, puntando l’arma contro Calderón. «Mia moglie vuole che la uccida, signor Calderón. E sa perché?»
La testa del magistrato dondolò sul collo tremolante.
«Perché la odia. Odia ciò che lei rappresenta: il maschio predatore, sempre a caccia, che lascia il suo seme ovunque può. Io la conosco ormai, come non ho mai conosciuto nessuno. A questa profondità di conoscenza si arriva quando si uccide per conto di qualcun altro. Io le dico, Juez Calderón, che Maddy si eccita sessualmente all’idea di vederla morto, di vederla giacere a occhi spalancati e vuoti e con un foro nel suo cuore di pietra. La esalterà.»
«Sta’ zitto, Marty!» ruggì Maddy Krugman. «Chiudi quella cazzo di bocca!»
«Sì, ho scoperto questo premio inatteso. È durato abbastanza a lungo, ci ha unito, ha messo del pepe nella… nella nostra vita sessuale», concluse, perplesso, come se avesse appena scoperto quanto poco importante fosse.
«Fino a quando…» Maddy quasi ansimava dopo il suo scatto.