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Satura di soave odio per il marito, Mary entrò nella stamperia, dove lui stava correggendo una bozza.

«La vostra collaborazione è gradita,» lesse Beele, poi si fermò per aggiungere una «o» che mancava. Non salutò la moglie, non diede segno di essersi accorto della sua presenza, «…per quanto tempo continuerà tutto questo?» lesse, e poi corresse in: «…per quanto tempo continuerà questo abominio?»

«…continuerà questo blablabla?» fece ironicamente Mary.

Beele non smise di leggere.

«Non ci viene mai nessuno in questo maledetto paese,» disse lei.

«Non succede mai niente in questo maledetto paese,» aggiunse.

«L’unica volta che vediamo una faccia nuova in questo maledetto paese,» concluse, «è quando qualcuno si perde sulla strada per Las Vegas.»

«E l’autostoppista? Lui non è diretto a Las Vegas, ma al Deposito Munizioni della Marina.»

«Oh, il marinaio. Quello non conta. Mi sono già stufata di lui,» disse Mary arricciando il naso. «A proposito, stasera posso prendere la macchina?»

Suo marito annuì, senza alzare gli occhi della bozza. «Vedi se ti riesce di scoprire,» le disse, «perché ha tatuati sulle braccia Dumbo e Bambi. Potrebbero essere il tema per un pezzo di colore… l’interesse umano, sai bene, qualcosa per la pagina dei cruciverba.»

Quella sera, mentre Barthemo Beele inseriva sull’Altoona Truth una notizia dell’ultima ora sull’adulterio della moglie di un direttore di giornale, Mary e il marinaio, sul sedile posteriore della Ford, scoprirono di essere molto sbronzi. La Ford era parcheggiata alla periferia del paese, nei pressi dell’entrata della Miniera dell’Albanese Perduto.

«Ho sentito qualcosa,» borbottò il marinaio. «Sarà mica tuo marito, eh?»

«Lui? Non preoccuparti,» disse Mary, posando una mano su Bambi. «Senti, adesso lui è occupato a mettere a nanna il giornale. Lui è un po’… non matto, neurotico, direi. A lui interessa solo mettere a nanna quel maledetto giornale, l’Altoona Truth. Vuole buttare fuori un’edizione della domenica, l’Altoona Altruist. Puah!» Mary buttò giù rabbiosamente un sorso di liquore, poi un altro.

«Ssst! C’è qualcuno qui in giro, pupa. Ehi, forse è l’Albanese Perduto, eh? Ah ah.» Si riempì di gin un bicchiere di carta e lo inghiottì. Finché erano così sbronzi, sembrava che non fosse il caso di smetterla.

«Non dirlo neanche per scherzo!» ansimò Mary. «La gente dice che se vedi l’Albanese Perduto, viene la fine del mondo. Gesù, verrebbe fuori un bell’articolo per Barty, no? Cambiamo argomento. Hai intenzione di portarmi via domani con il treno, sì e no?»

«Sicuro che ti porto via.»

Apparve una sagoma bassa, massiccia, di un grigio spettrale, proprio sull’ingresso buio della miniera. Attraversò correndo il tratto di terreno illuminato dalla luna, dirigendosi verso di loro.

«Cribbio!» urlò il marinaio. «Sono ubriaco fradicio!»

«Puoi bere quanto vuoi,» mormorò insonnolita Mary. Lei non aveva visto la sagoma. «Purché mi porti via dall’Altoona Truth… Voglio dire da…» Si appisolò, appoggiando la crocchia di capelli sudici su Dumbo. Il marinaio non se ne accorse. Guardava fuori nel buio, spaventato, temendo di scorgere qualche altra allucinazione. Dunque era quello il delirium tremens! Aveva terminato solo pochi giorni prima il suo turno di servizio al Laboratorio di Ricerche Wompler, dove si era scatenato l’inferno… quelle piccole scatole grige. Dovevano essere rimaste incastrate nel suo subconscio, e il delirium tremens le aveva animate, teorizzò il marinaio. Qualcosa sferragliò sotto la macchina, ma lui rifiutò di ascoltarlo. Chiuse gli occhi e sorseggiò il gin fino quando si addormentò, con una certa percentuale di alcol nel sangue.

«Ehi, dov’è la macchina?» gemette il marinaio.

«Siamo stati derubati!» esclamò Mary.

Barthemo si affrettò a scattare foto dei due, da vari angoli, mentre lo sceriffo li interrogava sulla rapina. I quattro compilarono l’elenco degli oggetti rubati:

1 braccialetto per caviglia, da donna;

1 fibbia metallica da borsetta;

1 cerniera lampo metallica, da vestito;

1 rossetto;

1 portacipria;

2 dollari d’argento e monete di taglio più piccolo in numero imprecisato;

2 accendini;

1 pettine d’alluminio;

Parecchie forcine per capelli;

Varie chiavi;

2 otturazioni d’argento, di Mary;

1 otturazione d’oro, del marinaio;

1 automobile Ford.

«Andrò a telefonare alla polizia stradale, non appena la linea tornerà a funzionare,» disse lo sceriffo. «È strano, sapete. Quasi tutte le auto, in paese, sono state rubate. Persino le biciclette, e non so che altro. E magari non lo crederete, ma è sparita anche la radio della mia auto.» E si avviò in direzione del Town Talk Bar.

«Molto interessante,» fece meditabondo il direttore del giornale. Anche lui aveva sentito strane dicerie e strane lamentele per tutta la mattina. E adesso, mentre sedeva sull’erba accanto a Mary e al marinaio, la sua mente cominciò a sfornare i titoli per un’edizione straordinaria:

NIENTE RUOTE? ANTI-CLIMAX

«Le linee telefoniche non funzionano,» mormorò. «E neanche la corrente elettrica. Strano.»

«Ti lascio, Barty,» disse Mary.

«E almeno una dozzina di auto rubate. E vecchie, per giunta.»

«Parto con il treno di mezzogiorno insieme a Lovey,» disse Mary, con fermezza. Il marinaio aveva l’aria abbacchiata.

«Si direbbe che qualcuno abbia voluto isolare Altoona dal resto del mondo,» disse Beele.

«Vado a Las Vegas. Non tornerò più.»

«Posso pensare che loro non vogliono farci sapere quel che succede fuori di qui, oppure, molto più probabilmente, loro vogliono impedire che fuori si sappia quello che succede qui. Molto strano.»

«Mostro! Mostro!» urlò Mary, a pochi centimetri dagli occhi vacui del marito.

«Ecco, è un’idea,» disse lui, distratto. «Ci hanno rapiti i mostri venuti dallo spazio, e noi non lo sappiamo ancora.»

Si chiese se alla vicina stazione radar dell’Aeronautica erano al corrente del bizzarro fenomeno… o se ne avevano risentito in qualche modo. Nuovi panorami di titoli si schiusero alla sua vista interiore, chilometri e chilometri di articoli in esclusiva.

NIENTE RADAR?

L’AERONAUTICA ISOLATA

Questa mattina non tosteremo il nostro pane e non potremo fare un brindisi alla nostra azienda elettrica. Le linee sono cadute. Sono cadute tutte le linee che ci forniscono energia, riscaldamento, luce, comunicazioni, i cordoni ombelicali che ci collegano al resto del mondo. Inoltre, non abbiamo più mezzi di trasporto. In città non è rimasto un solo veicolo: né un’automobile, né una bicicletta, neppure un pattino a rotelle. Eppure, ancora più preoccupante è la prospettiva dei danni alla nostra rete difensiva nazionale. Speriamo che la nostra autorità si sbrighino ad accorrere sul posto e a rendersi conto…

Mary e il marinaio non rimasero a disturbare oltre le sue fantasticherie. Si alzarono, si scrollarono la polvere di dosso e si avviarono verso la stazione. Barthemo si chiese se non sarebbe stalo più appropriato un sarcastico comunicato:

A causa di circostanze che, a quanto pare, sfuggono al controllo delle autorità cittadine, ci sarà una breve interruzione di alcuni servizi pubblici…