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«Posso chiederle cosa ci fa, qui?» chiese Aurora, impettita. «Mi aspettavo di trovarla a Millford, dottore. Il lavoro sul Progetto 32 viene svolto anche qui?»

«Sì, possiamo dire così. Ma mi permetta di rivolgerle la stessa domanda. Come mai è venuta al NORAD?»

«È stato un incontro casuale con lui,» disse Aurora, indicando, oltre la vetrata, la gabbia di Grawk. «Avevo perso la strada, e lui mi ha convinta che doveva assolutamente raggiungere il NORAD. È proprio necessario continuare a tenerlo ingabbiato lassù?»

«Per il momento. Be’, è una fortuna che lei sia comparsa, in ogni caso. Sì, una fortuna. C’è molto lavoro per una persona delle sue capacità… molto lavoro. Ha un’idea di quello che è successo finora? Cosa ne sa del progetto?»

«Ho un’idea dell’attività del Sistema Riproduttivo da un po’ di tempo, da quando ho ricevuto il rapporto. Il mio compito consiste nell’educare il Sistema e nello studiare i suoi processi di apprendimento.

«Questo è quello che so. Ma posso intuire molto del resto. Il Sistema è sfuggito di mano; è troppo astuto e si moltiplica troppo rapidamente perché i militari siano in grado di tenerlo a bada. Grawk ha detto che ha cercato di ‘fulminarlo’ o qualcosa di simile, ma evidentemente non è servito a nulla. Cos’è accaduto, con esattezza? Il Sistema è mutato più rapidamente del previsto? E tra l’altro, che ne è stato del personale del NORAD?»

«Caspita, è intelligente per essere così giovane… e così bella,» fece Smilax, raggiante. Aurora vide due minuscole immagini speculari di se stessa nelle lenti scontornate degli occhiali di lui.

«Sono abbastanza vecchia per irritarmi delle adulazioni senza senso, dottore,» disse freddamente. «Vuole rispondere alle mie domande o no?»

Lui continuò a guardarla raggiante, mentre diceva: «Tanto vale che glielo dica, tanto lo indovinerebbe lo stesso. Il Sistema Riproduttivo non solo non è stato danneggiato dall’attacco di Grawk, ma se ne è avvantaggiato. Ora ha incorporato immense riserve di energia, incluse fonti come la Diga Hoover.

«Inoltre, il Sistema Riproduttivo ha raggiunto il NORAD e se ne è impadronito: baracca, burattini, e sistema missilistico di rappresaglia.»

Ad Aurora sfuggì un gemito. «Allora le sorti della razza umana sono in balia del Sistema Riproduttivo! Immagino che lei sia qui per cercare di fermarlo.»

«Oh, no,» disse Smilax, con un sorriso ancora più ampio. «Vede, il Sistema Riproduttivo è, ed è sempre stato, sotto il mio controllo.»

Capitolo Diciassettesimo

Notizie da tutto il mondo

«Ad ogni giorno basta il suo giornale.»

JAMES JOYCE

(Dalla rivista Newstime):

STATI UNITI

Che cosa rode Las Vegas?

«Qualcosa non va.» È cominciato tutto quando «qualcosa non è andato» nel segretissimo Progetto 32 a Millford, Utah, l’operazione che ufficialmente doveva produrre un nuovo tipo di computer. Poi il Nevada ha contato le sue città e s’è accorto che gliene mancavano due. Quando si è uno stato piccolo come il Nevada (il 47°, con una popolazione stimata a 454.000 abitanti), si può risentire anche della perdita di una cittadina piccola come Altoona (1.158 abitanti). Ma è stata l’altra città, quella di cui si è sentita dolorosamente la mancanza: Las Vegas.

Definita «la capitale del divertimento di Hollywood», questa Mecca degli appassionati del gioco d’azzardo era considerata dai riformatori matura per diventare un paradiso perduto… ma non in una notte. Quindi, prima di poter fare una puntata…

SCIENZA

Il Grande Oscuramento

Evitabile e costoso. Centri lontanissimi tra loro come Keewatin, Minnesota, e Keen Camp, California, sono stati lasciati al buio dal più colossale guasto della rete di distribuzione dell’energia elettrica mai registrato dalla storia. Sono rimasti senza luce 18 stati, per un totale di 145.013 comunità, e almeno un milione e seicentomila chilometri di cavi sono rimasti senza corrente. Ma quali le cause?

Bella idea. La colpa è stata ufficialmente scaricata dalle aziende elettriche al Pentagono, che l’ha scaricata sulle Forze Aeree, che hanno scelto per capro espiatorio il generale Jupiter Grawk, anni 47, scapolo (vedere copertina). Responsabile delle operazioni contro il mostro urbivoro del Progetto 32, Grawk ha avuto la bella idea…

LA PRESIDENZA

Siamo indifesi?

Troppo tardi per le bombe. L’attuale stillicidio di dimissioni dal Governo non accenna a smettere. Questa settimana, si sono dimessi il segretario di Stato e quello della Difesa, quest’ultimo in seguito alle proteste…

NAZIONI UNITE

L’enigma del missile che scotta

Pirati dello spazio. Mentre il resto del mondo si preoccupa della possibilità di una guerra a seguito dell’incidente del NORAD (vedasi: Vita d’oggi), la Francia sta cercando un razzo lunare, perso, rubato o smarrito, chiamato Le Bateau Ivre (Il Battello Sbronzo).

Qualcuno, e la Francia giura che era un americano o un russo, ha fregato l’astronauta Marcel Brioche (pronuncia: BREE-OHsh) e se l’è filata con l’astronave nel più perfetto stile piratesco. Se il volo avrà successo, dichiara l’ambasciatore francese all’ONU, la Francia rivendicherà ufficialmente i suoi diritti sulla Luna, quale che sia la nazionalità del pilota.

Dopo la pioggia, champagne. A Parigi, Marcel Brioche ha parlato alle folle sotto una pioggia battente, poi ha sfilato per gli Champs Elysées, acclamato quale vittima dell’aggressione americana (o russa). Con la testa fasciata, l’eroe ferito ha poi tenuto un discorso ad una assemblea di fabbricanti d’armi tedeschi nel corso di una festa in cui lo champagne è corso a fiumi…

Barthemo Beele, che portava ancora la visiera e l’impermeabile fradicio, sedette alla minuscola scrivania nella sua stanza in un albergo parigino per decifrare un pneumatique arrivato dall’ambasciata. Aveva i brividi, ma non aveva tempo di mettersi abiti asciutti. Poteva essere la risposta alla sua richiesta telefonica di danaro. Il segretario aveva riso, un po’ istericamente: «Danaro? Non riusciremo a rimettere in ordine la nostra contabilità almeno per un mese, qui. Qualcuno ci ha spedito una bomba o non so che altro, che ci ha mangiato una cassaforte e ha dato fuoco all’ufficio postale. Voi agenti siete considerati così pieni di risorse, Beele. Sono sicuro che in qualche modo si arrangerà.»

Arrangiarsi? Quasi tutto ciò che vedeva, udiva, toccava, fiutava o pensava gli ricordava che si stava arrangiando malissimo. Nelle sue tasche tintinnava il danaro… i suoi ultimi sette franchi. La mattina ce n’erano quindici, ma cinque li aveva spesi per una scatola di spaghetti e tre per la rivista Newstime che aveva lasciato nel Metro senza averla letta. C’era lo spettacolo delle sue povere unghie rosicchiate e della sua faccia sparuta nello specchio dell’armadio marrone scuro, nella sua camera pure marrone scuro. Cosa si sentiva? Il callo al piede, il bitorzolo sul collo. Cosa odorava? Non c’erano odori. Dopo essere stato per tre ore sotto la pioggia ad ascoltare un discorso in una lingua che non capiva, Beele si stava ritrovando con il raffreddore. Infine c’era il brontolio bruciante della diarrea nelle sue budella e il sospetto che anche la sua mente non funzionasse più tanto bene. Non aveva visto tra la folla una donna precisa identica a Mary? Precisa in tutti i particolari, comprese le pastiglie per la tosse?