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I pochi che avevano incontrato erano certamente contadini in compagnia di ciò che rimaneva delle loro famiglie, che arrivavano sulla strada con tutti i beni loro rimasti — qualche aratro, sacchi di semenza, animali da cortile — e il bambino più piccolo sistemato su un carro trainato da buoi. Venivano anche loro ad ingrossare le fila dei profughi con i loro familiari, bambini, servi, e con i cani che guidavano diligentemente dei gruppi di persone eternamente spaventate.

Non appena furono giunti in vista di quelle fattorie, le Guardie, i Monaci Rossi, ed alcuni gruppi di mercenari, si allontanarono dalla carovana in cerca di cibo nei campi ormai allagati e nelle stalle ora vuote. Rudy notò che raramente quegli esploratori entravano nelle case che incontravano nel loro passare. Qualche volta la caccia dava frutti, ed allora tornavano indietro con carri colmi di sacchi di grano, bestiame, maiali, pecore belanti, piccoli e robusti cavalli da fattoria… tutte bestie i cui padroni non avrebbero mai più protestato vedendole portar via…

Continuava a piovere, ed il convoglio era ormai diventato un vero e proprio esercito che avanzava lungo la strada sotto una pioggia torrenziale. Rudy pensò al numero di miglia che restavano da percorrere — Diavolo, è come camminare da Los Angeles a Bakersfield! — e si chiese cosa stesse facendo tra quella folla. Sopra di lui, intanto, il cielo grigio di nuvole stava diventando sempre più scuro, annunciando il sopraggiungere della notte.

Il ragazzo socchiuse gli occhi e si guardò intorno cercando di imprimersi in mente tutto quello che il suo sguardo riusciva a cogliere. Appena al di là della carovana, scorse una sagoma aggirarsi solitaria: non era la prima volta quel giorno che vedeva quelle figure — non avrebbe saputo dire se fossero uomini o donne — girovagare in lontananza, senza un meta, guidate solamente dal vento tagliente. Si chiese chi fossero: nessuno di loro aveva mai fatto un cenno verso la fiumana di gente, e nessuno di quelli in sua compagnia aveva rivolto loro la parola o li aveva salutati incoraggiandoli ad avvicinarsi. Spesso erano soli, ma a volte si muovevano a coppie, lentamente, come zombi, fissando o ascoltando il nulla, oppure restavano distesi nei campi, lo sguardo piantato fissamente nel cielo vuoto.

Rudy era sempre più incuriosito da quegli strani personaggi. Verso sera scorse un uomo e due giovani donne in piedi sul fondo del canale di drenaggio della strada, che guardavano con occhi vuoti lo spazio dinanzi a loro; scivolando tra l’erba e il fango, si avvicinò al terzetto.

L’uomo indossava un’ampia camicia di cotone bianco che aderiva alla sua pelle umida di pioggia. Le sue mani e le labbra erano praticamente blu per il freddo, ma sembrava non far caso all’acqua ghiacciata che gli arrivava all’altezza delle caviglie. Le ragazze invece indossavano gocciolanti stracci di seta, ed i loro capelli bagnati ed arruffati erano ornati con nastri e fiori appassiti. I loro occhi completamente assenti seguirono i movimenti di Rudy, ma nessuno dei tre sembrò dedicargli una particolare attenzione.

Rudy passò pian piano la mano davanti agli occhi dell’uomo. Lo sguardo seguì il suo gesto, ma quasi non registrò ciò che aveva visto. Le ragazze erano molto belle, graziose e dolci come gigli di valle; Rudy avrebbe volentieri cercato di portarsele a letto, anche tutte e due, se non fosse stato per l’agghiacciante sensazione che gli dava quel loro sguardo fisso.

«I Guerrieri del Buio non sanno soltanto uccidere…», disse Ingold, che gli si era avvicinato silenziosamente.

Rudy sobbalzò, spaventato: non aveva sentito il Mago che si avvicinava, anche se il fondo del canale era coperto da dieci centimetri d’acqua. Il volto del vecchio era teso e stanco, appena visibile sotto il riparo del grande cappuccio.

«Non ne abbiamo visti molti a Karst. Probabilmente perché le vittime come loro venivano travolte da quelli che cercavano scampo, oppure si smarrivano nei boschi intorno alla città. Ma io conosco questo fenomeno fin da Gae… e, come me, molti altri lo sanno!»

«Cosa gli è successo?»

Rudy spostò lo sguardo dal Mago verso i tre, e sentì un brivido gelido scendergli lungo la schiena, un brivido che aveva poco a che fare con il freddo.

«Penso di averti già detto qualcosa», rispose Ingold. «I Guerrieri del Buio divorano la mente come fosse carne. È per questo motivo, credo, che preferiscono gli uomini alle bestie. Allo stesso modo del sangue e della carne degli umani, i Guerrieri del Buio si nutrono dell’energia psichica, dell’intelligenza… o della mente, se preferisci. Forse per loro è ancora più importante della semplice materia.»

Avvicinandosi, Ingold abbassò le palpebre dell’uomo con il pollice e l’indice e, chiudendogli gli occhi, meditò per un attimo in silenzio. Le ginocchia dell’uomo si piegarono di colpo e Ingold si ritrasse mentre quello cadeva rumorosamente nell’acqua come un pezzo di marmo. Rudy stava ancora fissando inorridito il cadavere mentre Ingold toccava le due ragazze. Anch’esse caddero e giacquero con i capelli inghirlandati che fluttuavano intorno a loro nell’acqua sporca del fossato. Il Mago quindi si girò e, appoggiandosi al suo bastone, si arrampicò sulla sponda del canale; Rudy lo seguì con l’acqua che gli gocciolava dall’orlo del mantello, infreddolito e tremante, scioccato per ciò che aveva appena visto.

I due non parlarono per un po’, ma camminarono insieme lungo la strada in silenzio. Poi Rudy chiese:

«Non era possibile guarirli, vero?»

«No.»

La voce del Mago giunse chiara e decisa dalle ombre del cappuccio.

Un vecchio innocuo, pensò Rudy. Un affascinante vecchio lunatico… Non mi meraviglia che molti lo temano.

«No,» continuò Ingold. «Se si chiudono in casa, generalmente muoiono di fame. Se escono, muoiono per assideramento…»

«E non c’è nessuno che si prenda cura di loro? Almeno per vedere se è possibile farli rinsavire?»

Ingold alzò le spalle.

«Non è facile pensare agli altri quando stai cercando di salvare la tua stessa vita fuggendo dal Buio. A Twegged, nel Nord, qualcuno ci provò. La vittima visse per due mesi.»

«Cosa successe dopo quei due mesi?»

«I suoi tutori l’ammazzarono,» aggiunse il Mago continuando a spiegare. «Erano il marito e la figlia della vittima.»

Rudy si guardò alle spalle. La nebbia serale stava lentamente scendendo mentre l’ombra e l’oscurità coprivano la terra. In lontananza, però, era ancora possibile distinguere la curva della strada, il fosso, ed alcune sagome biancastre contro il terreno scuro.

Infine cadde la notte e, per miglia, lungo la Grande Strada del Sud, i profughi cercarono di accamparsi alla meglio in cerca di un improbabile riposo. I grandi falò striavano l’oscurità come perle lucenti di una collana su entrambi i lati della strada, e tutti coloro che sapevano maneggiare un’arma, li sorvegliavano a turno. Sul terreno, le pozzanghere create dalla pioggia iniziarono a gelare.

Alde si avvicinò a Rudy che stava accanto ad uno dei fuochi, con Medda che la seguiva come un’ombra, decisa, e con la consueta espressione di disapprovazione dipinta sul volto. La ragazza si mostrò timida nei confronti di Rudy, e la loro conversazione non toccò affatto quello che era accaduto tra loro la notte precedente. Rudy comunque provò egualmente una grande gioia per la presenza della donna, una gioia che non aveva mai conosciuto fino a quel momento.

Non appena si furono seduti insieme con le schiene rivolte alla fiamma, senza toccarsi, parlando di Tir o dei piccoli fatti del percorso, l’intimità tra di loro divenne profonda e intensa quasi stessero dividendo un mantello.

Il mattino giunse rapidamente, chiaro e freddo. Il vento aveva sgombrato il cielo dalle nuvole spingendole a sud verso i lontani pendii delle montagne, innevate contro il blu intenso del cielo mattutino. Qualcuno portò la notizia che un branco di lupi avevano attaccato la mandria dei cavalli della Chiesa e che i Monaci Rossi li avevano allontanati a fatica; da un’altra parte, quattro Guardie erano state trovate morte accanto ai fuochi, vittime senza dubbio di qualche Guerriero del Buio. Nonostante queste notizie luttuose, il Vescovo Govannin celebrò ugualmente un servizio di ringraziamento sul retro di un carro e, quelli che avevano superato la notte, ringraziarono Dio per lo scampato pericolo.