Ma Mitkey non importava niente. All’ombra dell’affusolato cilindro di lega d’alluminio, ingrassava felice.
— Der tag, Mitkey. der tag! Und non ti dirò menzoghne, Mitkey. Non ti tarò false axsicura/ioni. Tu parti per ein fiaggio perikoloso, mein pikkolo amiko.
— Ti tiamo cinkuanta propabilità su zento. Mitkey. Non der luna o morte, ma der luna und morte, oppure magari ein sikuro ritorno sulla Terra. Fedi, mein povero pikkolo Mitkey. der luna ncin fatta di formagghio verde, und ankhe se lo fosse tu non fivresti per manghiarlo perché non c’è appastanza atmosfera per farti scentere sano und salvo und con i tuoi paffi ankora interi.
— Und allora perkhé. potresti khiedere. ti ci mando? Perkhé der razzo forse non raggiungerà felocità di fuga. Und in kvesto kaso è ankora un experimento, però diferso. Der razzo, se non arrifa su der luna, rikade su der terra, no? Und in kvesto kaso certi istrumenti ci taranno altre informazioni su kvel khe c’è in der spazio. Und tu ci tarai informazioni, sekondo khe sarai fivo o no. se der ammortizzatori und der ali sono suffizienti in vun’atmosfera ekvivalente a kvella terrestre. Rapisci?
— Poi. kvando manteremo razzi a Venere, tove forse exsiste vun’atmosfera, afremo dati per kalkolare der krandezza nezessaria di ali und ammortizzatori, no? Und in entrampi i kasi, und sia khe tu ritorni o no, Mitkey, tu difenterai famoso! Sarai der prima kreatura fivente a uscire da der stratosfera di der terra, in der spazio.
— Mitkey, tu difenterai der Topo Stellare! Ti infidio, Mitkey, und forrei essere di tua krandezza, kosì potrei antare ank’io.
Der tag, e lo sportello del compartimento si chiuse. — Addio, pikkolo Mitkey Mouse. — Oscurità. Silenzio. Frastuono!
— Der razzo… se non arriferà a der luna, rikadrà su der terra, no? — Era ciò che pensava il professore. Ma i piani migliori dei topi e degli uomini, come dice il proverbio, spesso non vanno come dovrebbero. Persino i piani di topi stellari.
E tutto a causa di Prxl.
Herr Professor si sentiva molto solo. Dopo aver avuto Mitkey con cui parlare, adesso i soliloqui gli sembravano vacui e inadeguati.
Forse qualcuno affermerà che la compagnia di un topolino grigio e un ben misero surrogato di una moglie; ma altri, forse, dissentiranno. E del resto, il professore non aveva mai avuto moglie e aveva avuto un topo con cui parlare, quindi ne sentiva la mancanza; mentre, se anche sentiva la mancanza di una moglie, non se ne accorgeva.
Durante la lunga notte dopo il lancio del razzo, il professore aveva avuto parecchio da fare con il suo telescopio, un simpatico riflettore da otto pollici, per controllare la rotta del veicolo che accelerava. Le espio sioni uscite dagli ugelli tracciavano un minuscolo, fluttuante punto luminoso che era possibile seguire, se si sapeva dove cercarlo.
Ma il giorno dopo sembrava che non ci fosse niente da fare, e il professore era troppo agitato per dormire, per quanto ci provasse. Quindi pervenne a un compromesso, mettendo un po’ in ordine la casa, pulendo pentole e tegami. E mentre stava lavorando, senti una serie di squittii e scopri che un altro topolino grigio, con i baffi più corti e la coda più corta di Mitkey. era entrato nella trappola.
— Bene, bene. — disse il professore. — Khe kosa appiamo kvi? Minnie? Minnie è fenuta a zerkare suo Mitkey?
Il professore non era un biologo, ma questa volta aveva ragione. Era davvero Minnie. O meglio, era la compagna di Mitkey. quindi il nome era adatto. Il professore non sapeva quale capriccio strano l’avesse spinta a entrare nella trappola priva di esca: ma era felice. Rimediò prontamente alla carenza dell’esca infilando attraverso le sbarre un cospicuo pezzetto di formaggio.
E così fu che Minnie prese il posto del consorte viaggiatore quale con fidente di Herr Professor.
Era impossibile capire se era preoccupata o no per la sua famiglia: ma non aveva motivo di stare in pensiero, perché la sua figliolanza era ormai cresciuta quanto bastava per arrangiarsi, dato soprattutto che quella casa offriva numerosi rifugi e un facile accesso al frigorifero.
— Ah. und atesso è appastanza skuro, Minnie, perkhé possiamo zerkare di federe tuo marito. La sua trazzia luminosa attraverso der zielo. È fero. Minnie, è una trazzia luminosa molto esile und der astronomi non la noteranno, perché non sanno tove zerkare. Ma noi si.
— Lui difenterà vun topo molto famoso. Minnie, il nostro Mitkey. kvando tiremo a der mondo di lui e di mein razzo. Fedi, Minnie, noi non l’appiamo ankora detto. Aspetteremo per rakkontare tutta der storia in ein folta. Entro l’alpa di domani noi…
— Ah, ekkolo, Minnie! La trazzia è fioka, ma c’è. Ti akkosterei a der teleskopio per farti federe, ma non sarebbe a fuoko per tuoi occhi, und io non so kome fare…
— Kvasi zentomila mighlia, Minnie, und sta ankora axselerando, ma non per molto. Il nostro Mitkey è in orario; anzi, fiaggia più feloce che afevamo pensato, no? Ormai è sikuro che sfugghirà a der gravità di terra, und cadrà su der luna!
Naturalmente, fu una semplice coincidenza che Minnie squittisse.
— Ah, si, Minnie, pikkola Minnie, lo so. Non rifedremo più il nostro Mitkey, und kvasi forrei che nostro experimento fosse fallito. Ma ci saranno kompensazioni. Minnie. Lui difenterà der più famoso di tutti i topi. Der Topo Stellare! Der prima kreatura fivente mai uscita da der aktra zione gravitazionale di terra!
La notta fu lunga. Di tanto in tanto le nubi altissime oscuravano la visibilità.
— Minnie, ti sistemerò più komodamente khe in kvella pikkola gabbia metallika. Ti piacerebbe se ti sembrasse di essere lipera, no, senza sparre, come der animali in zoo moterni, khe hanno inveze i fossati?
E così, per far trascorrere un’ora mentre una nube oscurava il cielo. Herr Professor fece una casa nuova per Minnie. Era il fondo di una cassa di legno, spesso un centimetro e di trenta centimetri per trenta, piazzato sul tavolo, e senza barriere visibili.
Ma il professore copri la base, agli orli, con una sottile lamina metallica, e piazzò la tavola su una più grande, con una striscia di metallo che circondava la casa-isola di Minnie. E dalle due aree delle lamine c’erano fili che arrivavano ai poli opposti di un piccolo trasformatore.
— Und atesso. Minnie, ti metterò su tua isola, khe rifornirò appondantemente di formagghio und akvua, und fedrai che sarà un posto excellente per fiverci. Però ti prenterai una legghera skossa quando zerkerai di uscire da der isola. Non ti farà male, ma a te non piazerà, und dopo kvalkhe tentativo imparerai a non farlo più. no? Und…
Di nuovo la notte.
Minnie era felice sulla sua isola, e aveva imparato la lezione. Non metteva più zampa sulla striscia metallica interna. Comunque, quell’isola era un paradiso per topi. C’era un pezzo di formaggio più grosso di Minnie. che la teneva molto occupata. Topolina e formaggio: e ben presto l’una sarebbe stata la trasmutazione dell’altro.
Ma il professor Oberburger non pensava a questo. Il professore era preoccupato. Quando ebbe fatto e rifatto i suoi calcoli ed ebbe puntato il suo riflettore da otto pollice attraverso il foro nel tetto ed ebbe spento le luci…
Sì, dopotutto la condizione di scapolo aveva i suoi vantaggi. Se uno vuole un buco nel tetto, pratica semplicemente un buco nel tetto, e nessuno gli dice che è pazzo. Se arriva l’inverno o se piove, si può sempre chiamare un carpentiere o usare un telone impermeabile.
Ma la fioca traccia luminosa non c’era. Il professore aggrottò la fronte e rifece i calcoli e li rifece ancora una volta e spostò il telescopio di tre decimi di minuto, ma non inquadrò il razzo.
— Minnie. c’è kvalkosa khe non va. O der ugelli hanno smesso di emettere fuoko, oppure…