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Phil si sentì notevolmente rassicurato. Prese una sedia libera da un tavolo vicino, cercò un bicchiere vuoto e lo riempì col contenuto della brocca. Llewellyn, che come gli altri ne aveva soltanto un dito nel bicchiere, richiamò l’attenzione di Buck e alzò gli occhi al cielo in un gesto significativo. Il bianco degli occhi formò due bizzarre mezzelune sotto le iridi.

— Glieli strapperei subito — ripeté Mitzie con convinzione.

Carstairs disse con voce sarcastica: — Mitz, piantala di fare la parte della mammina premurosa. — Si lisciò accuratamente la frangetta, come un antico giudice che si aggiusti la parrucca prima di pronunciare la sentenza. — È chiaro che hai spifferato i nostri piani a questo pagliaccio, e che lui li ha raccontati alla polizia, ragion per cui ci stavano aspettando quando abbiamo svaligiato il primo robot.

— Già — disse Llewellyn, e Buck annuì.

— E se io non avessi insistito per mettere una nuova carica nel razzo ausiliario — continuò Carstairs — ci avrebbero beccati.

— È stata solo una coincidenza — tagliò corto Mitzie.

— È la prima volta che mi capita un coincidenza. Personalmente non ho mai creduto alle coincidenze.

Phil bevve un lungo sorso. Gli sembrò una robetta leggera in confronto al whisky adulterato che gli aveva dato Juno. O almeno così gli parve per i primi due o tre secondi. Poi sentì che la sommità della testa gli si gonfiava a mo’ di pera, come quella di Carstairs. La cantante eseguiva un nuovo motivo, il cui ritornello faceva:

Caro, sono pazza di te, mi sento così strana e così nuova…

Carstairs continuò tranquillamente: — Mitzie, ti abbiamo fatto entrare nella banda, ti abbiamo iniziata, pur sapendo che eri la figlia di uno psicoanalista, un elemento poco sicuro…

Mitzie gli lanciò un’occhiata di fuoco. — Iniziata? — disse. — Puoi dirlo forte!

— Comunque sia — affermò Carstairs lentamente — tu hai tradito la banda. O almeno ti sei comportata da irresponsabile. — Scandiva le parole ancora più lentamente. — La tua irresponsabilità ci ha fatto perdere un sacco di grana. — Fece una pausa lunga e crudele. — Sei fuori, Mitzie.

— Fuori — ripeté Carstairs.

— Proprio così — disse Llewellyn.

— Già — confermò anche Buck, mentre accarezzava il muso di Otie.

Phil appoggiò i gomiti sul tavolo. — Signori — disse tranquillamente — dite di aver perso un mucchio di soldi? Io sono in grado di rimediare.

Carstairs lo guardò vagamente irritato, e alzò la mano aperta. Phil sorrise e porse la guancia. — Sto cercando un gioiello senza prezzo — continuò. — Per ottenerlo intendo penetrare questa notte nella sede della Divertimenti SpA. Sono disposto ad accettare il vostro aiuto.

A sentir nominare la Divertimenti SpA, Buck mosse la testa almeno di un centimetro, mentre Carstairs sbatté quasi le ciglia.

— Avete delle idee grandiose, mi pare — osservò tranquillamente Llewellyn.

— Sì — disse Buck con uno sbadiglio — forse avrebbe potuto trovare un posto più facile.

— Hai detto che è uno dei matti di tuo padre, vero? — chiese Carstairs a Mitzie.

Lei fece per rispondere, ma Phil la batté sul tempo. — Conosco un passaggio segreto per arrivare nell’ufficio di Billig. Sarà semplice. Non dovete preoccuparvi delle vespe.

— Cosa sarebbe questo gioiello preziosissimo? — chiese Buck con voce strascicata.

— Qualcosa che non credo siate in grado di apprezzare — replicò Phil. — Comunque — continuò, sorseggiando più cautamente la bevanda euforica — dovrebbe esserci in giro abbastanza valuta ordinaria per compensarvi del disturbo. Ho sentito dire che la Divertimenti SpA è piuttosto ricca. Tanto per dirne una, tutti i robot venditori lavorano per lei. E allora perché non colpire la fonte?

Otie allungò la testa dal suo nascondiglio e fece la mossa di azzannare la mano di Phil che, avendo i riflessi appannati dal liquore, non si mosse. Le fauci si richiusero a un paio di centimetri dalle sue dita. — Perché si chiama Otie? — chiese.

— Perché è un coyote — spiegò Buck con una certa condiscendenza. — È stato fatto regredire geneticamente fino al tipo oligocenico.

Phil si chiese se anche i gatti potevano essere fatti regredire fino ai loro progenitori egizi, e se questi progenitori non fossero per caso verdi.

Nel frattempo gli occhi di Mitzie si erano illuminati. Guardò i suoi compagni. — Perché non accettiamo? — propose, sforzandosi di fingersi indifferente. — Sembra eccitante.

Carstairs, Llewellyn e Buck sedevano freddi e sprezzanti come quando Phil era arrivato. Eppure c’era una differenza.

— Perché no? — ripeté Mitzie dopo un momento.

— Naturalmente è rischioso — disse Phil. — I ragazzi di Moe Brimstine hanno gli ortho.

— Che cosa ne sai tu degli ortho? — chiese Carstairs con improvviso interesse.

Phil alzò le spalle. — Sono blu e sfrigolano — rispose. — Li hanno usati contro di me, poco fa.

— Perché non accettiamo, allora? — insistette Mitzie.

— Ho chiesto a Juno e a Jack Jones di aiutarmi — aggiunse Phil. — Sapete, i lottatori. Ma non hanno voluto.

Ancora nessuno rispondeva alla domanda di Mitzie. — Bene, quand’è così… — disse lei con un sorriso trionfante, voltando le spalle al tavolo. — Vieni, Phil.

Avevano fatto appena tre passi, quando Carstairs cominciò a ridacchiare sommessamente. Phil avrebbe anche proseguito, ma Mitzie si voltò mostrando una tale ansia che lui ci rimase male.

— Non correte tanto — disse Carstairs. — Llewellyn, Buck e io ci iscriviamo a questa piccola spedizione, a patto che il pagliaccio ci sappia dare le risposte giuste a qualche domanda quando finiremo. — Sorrise, alzandosi. — Una sola cosa, Mitzie. Questa volta sarà meglio che non ci siano poliziotti.

Mitzie rise. Phil accettò la situazione con un: — Felice di avervi con me, ragazzi — e fece per prendere il braccio di Mitzie, ma lei andò invece con Carstairs e Llewellyn, senza degnarlo di un’occhiata.

La cantante in lustrini aveva attaccato un motivo più allegro:

Riempimi di schiaffi, rompimi le ossa. L’amore è cosi buffo. Ridi anche tu con me…

Per dare un balsamo ai suoi sentimenti feriti, Phil si diresse verso il separé di Phoebe Filmer, dove la biondo-verde era oggetto delle esplicite offerte di due giovani barbuti, sotto lo sguardo agitato del suo accompagnatore.

Phil batté sulla spalla del primo ruffiano. — Filate, ragazzi — ordinò con un cenno significativo verso il suo tavolo. Almeno Buck stava guardando dalla loro parte, e Otie ringhiò. I ruffiani barbuti si eclissarono. Phil si inchinò lievemente a Phoebe.

— Grazie — disse lei con voce debole e stupita.

Phil fece un gesto per dire che non era niente, e se ne andò.

— Dite — chiese lei correndogli dietro e trascinando con sé il proprio accompagnatore — l’avete poi trovato il vostro gatto verde?

Lui sorrise. — No — disse. — Ma sto per trovarlo.