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Un paio di quad più giovani, vestiti di maglietta e pantaloncini verdi, entrarono e offrirono delle bevande. Miles scelse una cosa che veniva presentata come tè, Ekaterin un succo di frutta, e Roic, con uno sguardo ai suoi colleghi quad cui non era stato offerto nulla, declinò. Un quad poteva afferrarsi a una maniglia, tenere un bicchiere da cui bere e avere ancora due mani libere per estrarre un’arma e sparare. Non era giusto!

— Sigillatrice Anziana Greenlaw — cominciò Miles. — Dovrebbe avere ricevuto le mie credenziali. — La donna annuì, e i suoi corti, sottili capelli bianchi seguirono il movimento formando un morbido alone. Miles continuò: — Sfortunatamente il significato del suo titolo non mi è familiare. A nome di chi parla, e sono le sue parole un vincolo di onore per chi rappresenta? Voglio dire, rappresenta la Stazione Graf, un dipartimento della Unione degli Habitat Liberi, o un’entità ancora più vasta? E chi ratifica gli accordi da lei stretti? — E quanto tempo gli ci vuole per farlo?

La donna esitò, e Miles si chiese se lo stesse studiando con la stessa intensità con cui lui studiava lei. I quad vivevano più a lungo dei betani, i quali arrivavano comunemente ai centoventi anni standard. Potevano aspettarsi un’esistenza di un secolo e mezzo; quanti anni aveva quella donna?

— Sono una Sigillatrice del Dipartimento Relazioni Terricole dell’Unione; credo che alcune culture terricole mi considererebbero un ministro plenipotenziario degli Affari Esteri, cioè, l’autorità a capo della struttura diplomatica. Ho servito il dipartimento per gli ultimi quarant’anni e ho compiuto turni di servizio come inviato anziano in entrambi i sistemi confinanti.

I sistemi confinanti erano vicini di casa dello Spazio Quad, a diversi salti iperspaziali di distanza lungo rotte molto trafficate; questo voleva dire che aveva effettivamente vissuto su dei pianeti. E che fa questo mestiere da prima che io nascessi. Se non era una di quelle persone convinte che una volta visto un pianeta li hai visti tutti, avrebbe anche potuto essere una cosa promettente. Miles annuì.

— Le mie raccomandazioni e gli accordi che stipulo vengono ratificati dalla mia squadra di lavoro sulla Stazione Unione, cioè il Consiglio Direttivo dell’Unione degli Habitat Liberi — concluse la quad.

Be’, dunque il comitato c’era, ma per fortuna non lì. Miles calcolò che doveva essere l’equivalente di un esponente di primo piano del Consiglio dei Ministri di Barrayar, equivalente al suo rango di Ispettore Imperiale. Certo, i quad non avevano nulla di simile a un Conte barrayarano nella loro struttura di governo, anche se non sembravano soffrire troppo per questa privazione… Miles dovette ingoiare uno sbuffo sarcastico. A un solo gradino dalla cima, Greenlaw aveva un numero finito di referenti da compiacere o persuadere. Si permise per la prima volta di sperare in un negoziato ragionevolmente flessibile.

La donna unì leggermente le sopracciglia bianche. — La chiamano la Voce dell’Imperatore. Davvero i barrayarani sono convinti che la voce del loro Imperatore provenga dalla sua bocca, a tutti questi anni-luce di distanza?

Miles rimpianse di non avere una sedia su cui potersi raddrizzare; dovette accontentarsi di irrigidire un po’ la spina dorsale. — Il mio nome è dovuto a una formalità legale, non a una superstizione, se è questo che intende. In effetti, è la descrizione informale del mio compito. Il mio vero titolo è Ispettore Imperiale. E il mio primo compito è di ascoltare. Rispondo a, e per, l’Imperatore Gregor e solo a lui. — Sembrava opportuno in quella sede lasciare fuori varie complicazioni come la possibile procedura di impeachement da parte del Consiglio dei Conti, e altri pesi e contrappesi tipicamente barrayarani. Come l’assassinio.

L’ufficiale della Sicurezza, Venn, interloquì: — Ma in definitiva lei controlla oppure no le forze militari barrayarane nello spazio dell’Unione? — Evidentemente aveva accumulato abbastanza esperienze sui militari barrayarani da avere qualche problema a credere che quel nanerottolo potesse esercitare un qualche controllo sul burbero Vorpatril e sui suoi soldati sani e muscolosi.

Miles si schiarì la voce. — Poiché l’Imperatore è il comandante in capo dell’esercito barrayarano, la sua Voce è automaticamente l’ufficiale di grado più elevato in qualunque corpo militare barrayarano.

— Quindi se lei glielo ordinasse, quei barbari là fuori sparerebbero? — chiese Venn, acido.

Miles riuscì a inchinarsi leggermente nella sua direzione, il che non era facile in assenza di gravità. — Signore, se gli venisse ordinato da una Voce dell’Imperatore, essi si sparerebbero addosso.

Era pura vanteria, be’, almeno in parte, ma non c’era bisogno che Venn lo sapesse. Bel non tradì nessuna espressione, grazie a qualunque santo si trovasse a passare nei paraggi, anche se Miles riuscì a vedergli inghiottire la risata. Non farti saltare i timpani dallo sforzo, Bel. Le sopracciglia bianche della Sigillatrice impiegarono un momento a tornare diritte.

Miles continuò: — D’altra parte, anche se non è affatto difficile provocare in un gruppo di persone il genere di eccitazione che induce a sparare a questo o a quello, uno degli scopi della disciplina militare è di assicurarsi che, all’opportuno comando, smettano di sparare. Questo non è il momento di sparare, è il momento di parlare… e ascoltare. Io sto ascoltando. — Unì le punte delle dita e portò le mani su quello che se fosse stato seduto, sarebbe stato il grembo. — Dal vostro punto di vista, come descrivereste gli eventi che hanno determinato questa spiacevole situazione?

Greenlaw e Venn iniziarono a parlare assieme; la donna mosse una delle mani superiori, invitando l’ufficiale della sicurezza a proseguire.

Venn annuì e continuò: — È cominciata quando il mio dipartimento ha ricevuto una chiamata d’emergenza che invitava ad arrestare due dei vostri uomini che avevano aggredito una giovane quad.

Ed ecco una nuova protagonista sulla scena. Miles mantenne un’espressione neutrale. — Aggredita come?

— Avevano fatto irruzione nei suoi appartamenti, l’avevano picchiata e rotto un braccio. Evidentemente erano a caccia di un certo ufficiale barrayarano che non si era presentato al suo posto…

— Ah. Il guardiamarina Corbeau, suppongo?

— Sì.

— E si trovava nell’appartamento di questa ragazza, il guardiamarina?

— Sì…

— Dietro suo invito?

— Sì. — Venn fece una smorfia. — A quanto pare erano, ehm, diventati amici. Garnet Cinque è una delle prime ballerine della Troupe Minchenko, che si esibisce in spettacoli di danza a gravità zero per i residenti della Stazione e per i visitatori terricoli. — Venn prese fiato. — Non è del tutto chiaro chi ha cercato di difendere, quando la pattuglia barrayarana è arrivata nel suo alloggio per riprendersi l’ufficiale, ma la cosa è degenerata in una zuffa. Abbiamo arrestato tutti i terricoli e li abbiamo portati al Posto di Sicurezza Tre per cercare di sbrogliare la situazione.

— A proposito — aggiunse la Sigillatrice Greenlaw — il vostro guardiamarina Corbeau ha recentemente chiesto asilo politico all’Unione.

Anche questa era nuova. — Quanto recentemente?

— Questa mattina. Quando ha saputo che lei stava per arrivare.

Miles esitò. Riusciva a immaginare almeno una dozzina di scenari diversi, dal più sinistro al più stupido; purtroppo per lui, la sua mente tendeva subito a considerare quello sinistro. — Pensate di concederglielo?

La donna gettò un’occhiata al Capo Watts, che fece un piccolo gesto con una delle mani inferiori e disse: — Il mio dipartimento sta considerando la cosa.

— Se volete il mio consiglio, è di prendere la domanda e stracciarla — ringhiò Venn. — Qui non abbiamo bisogno di gente di quella razza.