L’interno dell’edificio sembrava deserto. Caquer salì di corsa le tre rampe di scale che l’avrebbero portato al piano del balcone superiore e si infilò nel corridoio in direzione del balcone.
Quando vi irruppe di corsa, il Reggente Maxon si voltò. Maxon adesso non aveva più il casco in testa. Caquer aveva perso gli occhialoni, ma sia che li vedesse o no, Caquer sapeva che casco e ruota erano ancora là e funzionavano perfettamente. Non aveva altra scelta.
Maxon si girò e vide il viso del tenente Caquer e la daga sguainata.
Poi, bruscamente la figura di Maxon svanì. A Caquer sembrò che la figura davanti a lui fosse quella di Jane Gordon, ma sapeva bene che non era così. Jane lo guardava supplicante e gli parlava in tono straziante.
— Rod, non… — cominciò a dire.
Ma sapeva che non era Jane. Il manipolatore della Ruota di Vargas aveva semplicemente diretto contro di lui un pensiero per difendersi.
Caquer sollevò la daga e l’abbassò con violenza.
Ci fu uno spicinìo di vetri e il tintinnìo di metallo contro metallo, mentre la sua spada spaccava in due il casco.
E naturalmente adesso non c’era più Jane… solo un uomo morto steso a terra, col sangue che filtrava dalla fenditura di uno strano e complicato casco ora del tutto a pezzi. Un casco che ora tutti potevano vedere come lo vedeva il tenente Caquer.
Così come tutti, compreso Caquer, ora riconobbero l’uomo che l’aveva indossato.
Un ometto segaligno, con un antiestetico porro a lato del naso.
Sì, era proprio Willem Deem. E questa volta, Rod Caquer sapeva che era veramente Willem Deem…
— Credevo, — disse Jane, — che saresti partito per Callisto City senza neanche salutarci.
Rod Caquer gettò il cappello verso il gancio.
— Oh, per quello, — disse, — non sono neppure sicuro che riuscirò ad avere la promozione a coordinatore di polizia laggiù. Ho una settimana per decidere e per tutto questo tempo rimarrò in città. Tu come va, Ghiacciolo?
— Benissimo, Rod. Siediti. Papà rientrerà a casa presto e so che ha un sacco di cose da chiederti. Sai, è dal giorno di quella manifestazione di massa che non ci siamo più visti.
Strano come a volte può essere ottuso anche un uomo intelligente.
Ma del resto le aveva fatto tanto spesso la sua proposta ed era sempre stato respinto che non era poi tutta colpa sua.
Si limitò a guardarla.
— Rod, nei notiziari non hanno mai fornito una versione completa dei fatti, — disse Jane. — Lo so che dovrai ripeterla ancora tutta per mio padre, ma intanto che lo aspettiamo, perché non mi anticipi qualcosa?
Rod sorrise.
— Non c’è sotto niente di particolare, Ghiacciolo, — le disse. — Willem Deen aveva messo le mani su un libro dell’Indice Nero e aveva scoperto come costruire una Ruota di Vergas. Così se ne è costruita una e questa gli ha messo in testa delle idee.
— La prima è stata quella di uccidere Barr Maxon e prendere il suo posto di Reggente, regolando il casco in modo da apparire lui come Maxon. Poi ha messo il corpo di Maxon nel suo negozio e si è divertito con la messa in scena del suo omicidio. Aveva un distorto senso dell’umorismo e si è divertito un mondo a farci correre in tondo.
— Ma come ha fatto a fare tutto il resto? — chiese la ragazza.
— Be’, era là come Brager e ha finto di scoprire il proprio corpo. Poi ha fornito una descrizione delle cause della morte e ha indotto Skidder, me e quelli del Servizio Sanitario a vedere ognuno il corpo di Maxon in modo diverso. Niente di strano che per poco non siamo ammattiti tutti quanti.
— Ma Brager ricordava anche lui di essere stato là, — obbiettò la ragazza.
— Brager in quel momento era all’ospedale, ma Deem l’ha visto più tardi e gli ha impresso nella mente il ricordo di avere scoperto il corpo di Deem, — le spiegò Caquer. — Così naturalmente Brager era convinto di essere stato là.
— Quindi ha ucciso il segretario particolare di Maxon, perché questi, essendo così vicino al Reggente, doveva aver sospettato che c’era qualcosa di storto anche se non riusciva a capire cosa. E questo è stato il secondo cadavere di Willem Deem, il quale cominciava davvero a divertirsi sul serio quando ci ha tirato quello scherzo.
— E naturalmente non aveva mai inviato alcun messaggio a Callisto City con la richiesta di un investigatore speciale. Aveva solo voluto divertirsi alle mie spalle, facendomi credere di incontrarlo e facendo poi saltare fuori che il tizio era ancora una volta Willem Deem. Credo che in quel momento ci sia mancato poco che diventassi davvero pazzo.
— Ma, Rod, come mai non eri anche tu sotto la completa influenza della ruota, come gli altri… mi riferisco alla faccenda di conquistare Callisto e tutto il resto? — chiese Jane. — Tu eri libero da quella parte di ipnosi.
Caquer si strinse nelle spalle.
— Forse perché ho perso il comizio televisivo di Skidder, — suggerì. — Naturalmente non si trattava di Skidder, ma di Deem col suo dannato casco. E forse mi ha lasciato deliberatamente fuori, perché da buon psicopatico si stava divertendo troppo vedendo che mi accanivo a cercare di indagare sugli omicidi di due Willem Deem. È difficile dirlo. Forse la tensione mi aveva alterato psicologicamente e per quella ragione ero parzialmente refrattario all’ipnosi di gruppo.
— Credi che volesse davvero cercare di governare su tutta Callisto, Rod? — chiese la ragazza.
— Purtroppo non sapremo mai con certezza fin dove volesse o si aspettasse di arrivare. Dapprima voleva solo compiere degli esperimenti con i poteri dell’ipnosi per mezzo della ruota. Quella prima notte ha fatto uscire la gente di casa, mandandola per le strade, e poi l’ha rimandata indietro, facendole dimenticare tutto quanto era successo. Indubbiamente si trattava solo di un test.
Caquer fece una pausa e aggrottò la fronte pensieroso.
— Era chiaro che si trattava di uno psicopatico, però, e non osiamo neppure immaginare quali fossero i suoi piani, — continuò. — Tu sai come funzionavano gli occhiali che hanno neutralizzato la ruota, vero Ghiacciolo?
— Credo di sì. Quella è stata un’idea davvero brillante, Rod. È come quando riprendi su film una ruota che gira, vero? Se la cinepresa si sincronizza con la velocità di rotazione della ruota, così che ogni successiva immagine la mostra dopo una rivoluzione completa, allora sembra che nel film la ruota sia immobile.
Caquer annuì.
— Proprio così, — disse. — È stato davvero un colpo di fortuna avere avuto la possibilità di mettere le mani su quegli occhiali. Solo per un secondo ho potuto vedere sul balcone un uomo con in testa un casco… ma è quanto mi bastava sapere.
— Ma Rod, quando sei corso sul balcone non avevi più gli occhiali. Perché Deem non ti ha fermato con l’ipnosi?
— Be’, non c’è riuscito. Penso che non abbia avuto il tempo di mettermi sotto controllo. Così mi ha proiettato solo un’immagine. Non è stato né Barr Maxon né Willem Deem quello che mi sono trovato davanti all’ultimo momento. Sei stata tu, Jane.
— Io?
— Sì, tu. Penso che sapesse che sono innamorato di te e quella è stata la prima cosa che gli è balenata nella mente, che non avrei mai osato adoperare la spada se pensavo di avere te di fronte. Ma io sapevo che, nonostante ciò che mi dicevano gli occhi, quella non eri tu e ho colpito.
Caquer rabbrividì leggermente ricordando lo sforzo di volontà che aveva dovuto fare per abbassare la daga.
— La cosa peggiore è stata che ti ho visto lì davanti a me come ho sempre desiderato vederti… con le braccia protese verso di me e negli occhi un’espressione innamorata.
— Così, Rod?