Io gli avevo detto che lo avrei giustificato con il responsabile addetto all’incidente e avevo aiutato Godalming a raggiungere l’ambulanza. Adesso rimpiangevo di non essermene andato con lui.
«Al lavoro!» grugnì Godalming. «Tanto vale che se ne vada a fare un pisolino, per quello che combina. Maledetto incapace! Per poco non mi stacca un braccio e poi mi lascia lì a morire. Glielo do io il suo lavoro!»
«Senza di lui non l’avremmo nemmeno trovata,» dissi rabbiosamente. «È lui che l’ha sentita gridare aiuto.»
«Gridare aiuto!» disse il colonnello, diventando tutto rosso. «Gridare aiuto! Perché mai dovrei gridare per farmi sentire da un branco di sfaticati come voi!»
L’autista dell’ambulanza scese dalla vettura e venne a vedere perché si stesse perdendo tutto quel tempo.
«Mi ha accusato di aver gridato aiuto come un dannato codardo!» la investì. «Io non ho detto una parola. Sapevo che sarebbe stato inutile. Sapevo che se non mi fossi messo a scavare con le mie mani, sarei rimasto in quel buco fino al Giorno del Giudizio! E c’ero quasi riuscito, comunque, e poi arriva lui e mi accusa di piagnucolare come un bambino! È mostruoso, ecco cos’è! Mostruoso!»
L’autista lo prese per un braccio.
«Che cosa pensa di fare, mia cara signorina? Lei dovrebbe essere a casa invece di andarsene in giro con quello gonne corte. È indecente, ecco cos’è!»
Lei lo sospinse verso un lettino, mentre continuava a protestare, e gli mise sopra una coperta. Richiusi lo sportello sbattendolo, la guardai andare via, poi feci un giro della zona, in cerca di Swales e Morris. Il sole spuntò in mezzo a due masse di nuvole, e arrossò il cumulo di macerie, facendo scintillare come un frammento di specchio.
Non riuscii a trovare nessuno dei due, così andai a rapporto da Nelson, che stava parlando rabbiosamente in un telefono da campo; annuì e mi fece cenno di andar via quando cercai di dirgli di Jack. Allora me ne tornai alla postazione.
Swales già intratteneva Morris e Vi, che stavano facendo colazione, con un’imitazione del colonnello Godalming. La signora Lucy stava ancora compilando dei documenti, apparentemente gli stessi di quando eravamo usciti.
«Baffi enormi,» stava dicendo Swales, le mani larghe davanti a sé per rafforzare il concetto, «come un tricheco, e abito da sera, se non vi dispiace. “Sul mio onore, è una cosa vergognosa!” ha blaterato, strizzando l’occhio destro come se avesse un immaginario monocolo. “Dove andrà a finire l’Impero se non si riesce nemmeno a salvare un uomo!”» Tornò alla sua voce normale. «Ho avuto l’impressione che volesse mandare i nostri due Jack davanti alla Corte Marziale su due piedi.» Si guardò intorno, cercando me. «Dov’è Settle?»
«È andato al lavoro,» dissi.
«Molto bene,» disse, poi tornò a fingere di avere il monocolo. «Il colonnello sembrava proprio sul punto di attaccare con i Lancieri Reali.» Alzò il braccio brandendo una spada immaginaria. «Carica!»
Vi fece una risatina soffocata. La signora Lucy alzò gli occhi e disse: «Violet, prepari qualche toast per Jack. Si sieda, Jack. Sembra piuttosto giù di corda.»
Mi tolsi l’elmetto e feci per posarlo sul tavolo. Era pieno di polvere di calcinaccio, uno strato così fitto che non si riusciva nemmeno a leggere la G rossa dipinta sopra. Allora lo appoggiai alla spalliera della sedia e mi misi a sedere.
Morris mi mise davanti un piatto di aringhe affumicate. «Non si sa mai come reagiranno quando li tiri fuori,» disse. «Alcuni ti si buttano addosso singhiozzando, altri si comportano come se fossero loro a fare un favore a te. Una volta una anziana signora si è risentita con me perché era convinta che mentre cercavo di liberarle la gamba mi fossi comportato scorrettamente con lei.»
Dall’altra stanza apparve Renfrew, avvolto in una coperta. Aveva un aspetto orribile, come lo dovevo avere io, il viso smunto e grigio per la stanchezza. «Dov’è stato l’incidente?» domandò con voce ansiosa.
«Dalle parti di Old Church Street. Nel settore di Nelson,» aggiunsi per rassicurarlo.
Ma lui disse, nervoso: «Ogni giorno si avvicinano sempre di più, ci avete fatto caso?»
«No, non è vero,» disse Vi. «Per tutta la settimana nel nostro settore non è successo niente.»
Renfrew la ignorò. «Prima Gloucester Road, poi Ixworth Place, e adesso Old Church Street. È come se andassero in circolo, alla ricerca di qualcosa.»
«Di Londra,» disse asciutta la signora Lucy. «E se non miglioriamo l’oscuramento, è molto probabile che la troveranno.» Porse a Morris una lista dattiloscritta. «Le infrazioni segnalate la notte scorsa. Vada a rimproverarli.» Posò la mano sulla spalla di Renfrew. «Perché non va a farsi un riposino, signor Renfrew, mentre le preparo la colazione?»
«Non ho fame,» disse lui, ma si lasciò ricondurre verso la branda, sempre stringendosi addosso la coperta.
Osservammo la signora Lucy che gli stendeva sopra la coperta, poi piegarsi su di lui e rimboccargliela sotto le spalle; alla fine Swales disse: «Lo sapete chi mi ricorda questo Godalming? Una donna che abbiamo salvato in Govver Street,» disse, sbadigliando. «L’abbiamo tirata fuori e le abbiamo chiesto se suo marito fosse lì con lei. “No,” ci dice, “quel fottuto vigliacco è al fronte”.»
Tutti scoppiammo a ridere.
«La gente come questo colonnello non merita di essere salvata,» disse Vi spalmando della margarina su una fetta di pane. «Avreste dovuto lasciarlo lì per un po’ e vedere come la prendeva.»
«Già è stato fortunato che non lo abbiano lasciato lì definitivamente,» disse Morris. «Secondo le informazioni lui doveva essere nel Surrey con sua moglie.»
«Meno male che aveva una bella voce,» disse Swales, arricciando l’estremità di un baffo gigantesco. «È un ordine,» tuonò. «Tiratemi subito fuori di qui, fannulloni!»
Però lui aveva detto di non aver chiamato aiuto, pensai, e mi sembrò di risentire Jack che gridava al di sopra dei cannoni della contraerea e del ronzio degli aeroplani: «C’è qualcuno qui sotto.»
La signora Lucy tornò al tavolo. «Ho fatto richiesta per avere dei rinforzi qui alla postazione,» disse, posando le sue carte su un’estremità del tavolo e sistemandole in una pila ordinata. «Nei prossimi giorni verrà qualcuno del municipio a fare un’ispezione.» Raccolse due bottiglie di birra e un posacenere e li portò verso la pattumiera.
«Ha chiesto dei rinforzi?» disse Swales. «Perché? Teme che il colonnello Godalming possa tornare con l’artiglieria pesante?»
Qualcuno batté rumorosamente alla porta.
«Ve lo dico io,» fece Swales. «È qui, e ha portato i suoi cani.»
La signora Lucy aprì la porta. «Peggio,» disse Vi a bassa voce, tuffandosi sull’ultima bottiglia di birra. «È Nelson.» Mi passò la bottiglia sotto il tavolo, e io la passai a Renfrew, che la infilò sotto la coperta.
«Signor Nelson,» disse la signora Lucy come se fosse deliziata di vederlo, «si accomodi. Come vanno le cose dalle sue parti?»
«La notte scorsa ci hanno colpito,» disse, guardandoci come se fosse colpa nostra.
«Ha avuto una lamentela dal colonnello,» mi bisbigliò Swales. «Sei fatto, amico.»
«Oh, mi dispiace tanto sentirlo,» disse la signora Lucy. «Mi dica, in che modo posso aiutarla?»
Nelson estrasse un foglio di carta ripiegato dalla tasca della giacca e lo aprì accuratamente. «Questo mi è stato trasmesso dall’ufficio del Genio di Londra,» disse. «Tutte le richieste di miglioramento dei materiali devono essere inviate al responsabile del distretto, e non direttamente al municipio di Londra, passando sopra la sua testa.»
«Oh, ne sono così felice,» disse la signora Lucy, facendolo accomodare nella dispensa. «È un conforto trattare con qualcuno che conosce la situazione, invece che con un burocrate senza volto. Se avessi saputo che lei era la persona alla quale rivolgersi, l’avrei contattata immediatamente.» Richiuse la porta.