— Quello che mi attira è la tecnologia biomedica del progetto — disse Peter, un po’ seccato dalle supposizioni dell’altro.
— Ovvio, ovvio — annuì Colin con un irritante tono di comprensione. È naturale. E tu, Cathy? Ti affascina l’ipotesi di mantenere per sempre la tua incantevole freschezza?
Peter sentì il bisogno di difendere sua moglie. — Lei è laureata in chimica, Colin. A interessarci entrambi sono soprattutto gli aspetti scientifici del procedimento.
Dal palco montato in fondo alla sala il presentatore disse, in un microfono:
— Signore e signori, siamo pronti per cominciare. Prego, accomodatevi ai vostri posti. Peter vide due poltroncine libere in una fila completamente occupata, e fu svelto a dirottare Cathy in quella direzione. Colin dovette a sedersi più indietro.
— La nanotecnologia, ecco la chiave del futuro, la chiave della nostra immortalità — esordì il conferenziere della Life Unlimited. Era un afro-americano sui quarantacinque anni, molto robusto, con capelli sale e pepe ed un ampio sorriso esperto. Il suo completo color fumo di londra doveva costare almeno duemila dollari. — Le nostre apparecchiature nanotecnologiche sono in grado di prevenire, signori, ogni aspetto dell’invecchiamento. — Indicò la foto comparsa su uno schermo a parete, l’ingrandimento di un robot microscopico. — Questo che vedete è uno dei nostri esemplari più collaudati. Noi li abbiamo chiamati «balie», perché quello che fanno è prendersi cura del vostro corpo. Proprio così: balie. — Sorrise, guardando a destra e a sinistra per invitare i presenti a sorridere con lui.
— Ora, vi domanderete, come fanno le nostre balie, una volta distribuite nell’interno del vostro corpo, a prevenirne il naturale invecchiamento? — Il conferenziere allargò le braccia. — È molto semplice. Per buona parte, ciò che chiamiamo invecchiamento è controllato da numerosi geni che fungono da timer. Ebbene, non si possono eliminare questi timer… essi sono necessari al controllo di molti processi organici, ma le nostre balie leggono i parametri del loro intervento e li ristrutturano. Le balie inoltre confrontano il DNA che voi producete nelle cellule nuove con il DNA originale del vostro corpo. Se vengono introdotti errori, la correzione del nuovo DNA è apportata a livello atomico. Questo metodo non è molto diverso dagli ormai sofisticatissimi procedimenti per la correzione degli errori nella comunicazione a grande distanza fra i computer. Il programma di raffronto dei dati consente un intervento correttivo rapido e preciso.
«I disastri causati dall’accumulo di rifiuti tossici nel corpo sono anch’essi all’origine dell’invecchiamento. Ma le nostre balie hanno la capacità di andarli a cercare dentro di voi e li espurgano, in modo che non producano altri danni.
«I problemi del sistema immunitario, come l’artrite reumatoide, rappresentano una componente non secondaria dell’invecchiamento. Be’, noi abbiamo imparato molto sul sistema immunitario durante gli studi per curare l’AIDS, e oggi possiamo intervenire su quasi tutte le deficienze che può presentare.
«Ma la sfaccettatura peggiore dell’invecchiamento è la perdita della memoria e delle funzioni cognitive. In molti casi ciò è dovuto a una semplice carenza di Vitamina B6, o B12. La causa sta inoltre nella diminuzione del livello di Acetilcolina e altri neurotrasmettitori. E anche qui le nostre balie rimettono in equilibrio la presenza di queste sostanze dentro di voi.
«E cosa possiamo dire nei casi di Alzheimer? Questa malattia è geneticamente programmata per colpire a una certa età, benché la sua comparsa possa essere causata da alti livelli di contaminazione da alluminio. Le balie vanno a controllare i vostri geni, e accendono e spengono i regolatori. Noi siamo in grado di trovare infatti le istruzioni genetiche per l’Alzheimer scritte nel vostro DNA… se ci sono, perché non tutti le hanno… e di impedire che si realizzino.
Il conferenziere sorrise. — So cosa state pensando adesso: niente di tutto questo potrebbe aiutarvi se qualcuno vi sparasse. Be’, usando la tecnologia che la Life Unlimited mette a vostra disposizione, si può sopravvivere anche a questo. Certo, una pallottola nel petto può fermare il vostro cuore… ma le nostre balie monitorizzeranno il livello di ossigeno nel sangue, e loro stesse potranno portare sangue al cervello, se necessario, agendo come trattori, spingendo i globuli rossi. Naturalmente dopo una cosa del genere potreste aver bisogno di un trapianto cardiaco, e altri lavori di riparazione… ma il vostro cervello sarà tenuto in vita fino al termine degli interventi medici.
«Okay… ora state pensando: ehi, e se invece quel bastardo mi sparasse nella testa, che succederebbe? — Il conferenziere srotolò quello che sembrava un sottile foglio di plastica argentea. — Questo è poliestere-D5. È simile al Mylar. — Tenne il foglio per un angolo e lo lasciò ondeggiare nell’aria. — Meno di mezzo millimetro di spessore — disse, — ma guardate qui. — L’uomo assicurò i quattro lati del foglio argenteo a una cornice metallica rettangolare posta su un cavalletto. Poi estrasse una pistola automatica fornita di silenziatore. — Non allarmatevi — disse. — Ho avuto il permesso di usare l’arma per una dimostrazione. — Ridacchiò. — So come la pensate voi canadesi sulla libera vendita di armi portatili. — Sollevò la pistola mirando al foglio con un’angolazione di 45 gradi e fece fuoco. Peter sentì lo sparo dell’arma e vide una vampa uscire dalla canna. Ci fu un rumore schioccante e la tenda di una finestra alla sinistra del palco si scosse.
Il conferenziere andò a staccare il Mylar dalla cornice e lo mostrò ai presenti. — Nessun foro — disse, ed era vero. Il foglio ondeggiava intatto nella corrente d’aria condizionata. — Il poliestere-D5 è stato realizzato per scopi militari, e attualmente viene usato nei giubbotti antiproiettile in dotazione alla polizia di tutto il mondo. Come potete vedere, è molto flessibile… a meno che non venga colpito da un oggetto ad alta velocità, nel qual caso s’irrigidisce e diventa più duro dell’acciaio. La pallottola che ho sparato un momento fa è rimbalzata via. — Si girò di lato. Un assistente stava tornando verso il palco con un paio di pinzette nelle quali teneva un piccolo frammento di metallo scuro. Lasciò cadere l’oggetto in un bicchiere, sul leggio. — Ecco qui. Calibro 38.
Il conferenziere si volse verso il pubblico. — Il cranio umano può essere ricoperto da uno strato di poliestere-D5 fornito di minuscoli forellini. Ovviamente non dobbiamo rasare a zero una persona per far questo; ci limitiamo a iniettare i microscopici robot nanotecnologici e a lasciare che essi costruiscano lo strato protettivo. Ma con la testa coperta da mezzo millimetro di questo materiale voi potrete incassare una pallottola nella nuca, o finire sotto le ruote di un camion, o cadere dal tetto di un edificio, senza che le ossa del vostro cranio subiscano danni. Anzi, vi dirò di più: il poliestere colpito con violenza diventa così rigido che neppure il trauma dovuto alla percussione si ripercuote dannosamente sul cervello.
L’uomo girò sui presenti un sorriso abbagliante. — E proprio come osiamo vantarci nella nostra pubblicità, signori. La Life Unlimited può proteggervi in più modi dalla morte… sia prevenendo i vari aspetti dell’invecchiamento che tutelandovi contro ogni incidente a cui possiate pensare. A tutti gli effetti pratici noi vi offriamo esattamente quello che promettiamo: l’immortalità, la pura e semplice sicurezza di non morire mai. E negli Stati Uniti abbiamo già avuto migliaia di adesioni. Ora, se fra i presenti c’è qualcuno a cui interessa, per me sarà un piacere illustrargli le condizioni del nostro contratto standard.
Era la prima domenica del mese. Per ormai lunga tradizione questo significava andare a cena coi genitori di Cathy.
I suoceri di Peter abitavano su Bayview Avenue, a North York. La casa dei Churchill, una tipica villetta monofamiliare del 1960 con a fianco il garage, un tempo sarebbe apparsa elegante, ma da qualche anno era stata deprezzata dalla costruzione di alcuni mostruosi edifici che la tenevano immersa nell’ombra tutto il giorno. Sulla facciata del garage c’era un rugginoso cestino da basket senza la rete.