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«E che altro vi aspettavate?» chiese Vickers. «Se interferite…»

«Sì, capisco, noi interferiamo,» disse Flanders. «Poniamo, Vickers, che lei sia un chirurgo e che abbia un paziente malato di cancro. Per cercare di farlo guarire, non esiterebbe a operarlo. Interverrebbe con il massimo zelo sul corpo del malato.»

«Penso di sì,» disse Vickers.

«Il genere umano,» disse Flanders, «è il nostro paziente. È malato di un tumore maligno. Noi siamo i chirurghi. Sarà doloroso per il paziente e vi sarà un periodo di convalescenza, ma almeno il paziente vivrà, e io ho molti dubbi che il genere umano possa sopravvivere a un’altra guerra.»

«Ma i metodi di cui vi servite sono discutibili!»

«Un momento,» obiettò Flanders. «Lei pensa che debbano esserci altri metodi, e io sono d’accordo; ma tutti apparirebbero egualmente criticabili all’umanità, e in quanto ai vecchi metodi umani, sono da tempo screditati. Gli uomini hanno invocato la pace e predicato la fratellanza, e la pace non c’è stata, lo spirito di fratellanza è stato solo una finzione. Lei vorrebbe che tenessimo conferenze? Lo domando a lei, amico mio: qual è la storia delle conferenze?

«O magari dovremmo presentarci al popolo, ai capi dei governi, e dire loro che siamo le nuove mutazioni della razza e che la nostra conoscenza e le nostre capacità sono più grandi delle loro, e che debbono consegnare tutto il potere nelle nostre mani, perché noi portiamo la pace nel mondo. E che cosa accadrebbe, allora? Posso dirglielo subito. Ci odierebbero e ci scaccerebbero. Perciò non abbiamo scelta. Dobbiamo agire clandestinamente. Dobbiamo attaccare i punti chiave. Nessun altro sistema servirebbe a qualcosa.»

«Quello che dice,» osservò Vickers, «può essere vero per quanto riguarda ’la gente’ in generale: ma la persona, l’individuo? Il poveraccio che si prende una botta in testa?»

«Asa Andrews è venuto qui, stamattina,» disse Flanders. «Ha detto che lei era stato a casa sua e poi era scomparso, ed era preoccupato, temeva che le fosse capitato qualcosa. Ma questo non c’entra. Quel che voglio chiederle è se secondo lei Asa Andrews è un uomo felice.»

«Non ho mai visto nessuno più felice di lui.»

«Eppure,» disse Flanders, «abbiamo interferito anche nel suo caso. Gli abbiamo fatto perdere il posto di lavoro… che gli serviva per sfamare i suoi familiari, vestirli e dar loro un tetto. Lui ha cercato un altro lavoro e non l’ha trovato. Quando, alla fine, è venuto a chiedere aiuto a noi, sapevamo di essere stati noi a costargli il posto, a farlo sfrattare, a farlo finire in mezzo a una strada senza sapere dove la sua famiglia avrebbe potuto passare la notte. Avevamo fatto tutto questo eppure, adesso, è un uomo felice. Vi sono migliaia d’altri individui, su questa terra, nei cui confronti noi abbiamo interferito allo stesso modo, e adesso sono felici. Felici, debbo dire, grazie alla nostra interferenza.»

«Ma non può sostenere,» ribatté Vickers, «che non ci sia un prezzo per questa felicità. Non alludo alla perdita del posto di lavoro, al pane della carità… ma a quello che viene dopo. Voi li mettete qui, su questa terra, nella fase che chiamate pastorale-feudale, ma il nome che le date non cancella il fatto che, finendo qui, hanno perduto molti dei vantaggi materiali della civiltà umana.»

«Abbiamo tolto loro,» disse Flanders, «poco più del coltello con cui taglierebbero la gola a se stessi o al loro prossimo. Tutto ciò che abbiamo loro sottratto un giorno verrà restituito, interamente e con un interesse elevatissimo. Perché noi speriamo, signor Vickers, che in avvenire diventino tutti come noi, che in futuro l’intero genere umano possa avere tutto ciò che noi abbiamo.

«Noi non siamo fenomeni viventi, se ne renda conto, ma esseri umani: un passo più avanti sulla via dell’evoluzione. Siamo più avanti di un giorno o due, di un gradino o due, rispetto a tutti gli altri. Per sopravvivere, l’Uomo doveva cambiare, doveva mutare, diventare qualcosa di più di ciò che era. Noi siamo soltanto le avanguardie della mutazione necessaria alla sopravvivenza. E poiché siamo i primi, dobbiamo temporeggiare. Dobbiamo combattere per ottenere il tempo necessario a tutti loro per diventare come noi. In noi, lei non vede un piccolo gruppo di privilegiati, ma tutta l’umanità.»

«L’umanità,» ribatté acido Vickers, «sembra prendere molto male la vostra lotta per salvarla. Là nel nostro mondo stanno sfasciando i negozi di «casalinghi» e danno la caccia ai mutanti e li impiccano ai lampioni.»

«E qui entra in gioco lei,» osservò Flanders.

Vickers annuì. «Volete che io fermi Crawford.»

«Mi ha detto che può farlo.»

«Ho avuto un’intuizione,» disse Vickers.

«Le sue intuizioni, amico mio, sono probabilmente migliori del ragionamento più logico.»

«Avrò bisogno di aiuto,» disse Vickers.

«Tutto ciò che le occorre.»

«Voglio che alcuni dei vostri pionieri, uomini come Asa Andrews, vengano rimandati indietro per svolgere un’attività missionaria.»

«Ma questo non possiamo farlo,» protestò Flanders.

«Anche loro sono coinvolti in questa lotta,» disse Vickers. «Non possono starsene lì senza alzare un dito.»

«Attività missionaria? Vuole che tornino indietro per parlare di questi altri mondi?»

«È esattamente ciò che voglio.»

«Ma nessuno crederebbe alle loro parole. Con lo stato d’animo attualmente prevalente sulla Terra, finirebbero linciati.»

Vickers scosse il capo.

«C’è un gruppo che crederebbe alle loro parole: i Finzionisti. Non capisce? I Finzionisti fuggono dalla realtà. Fingono di tornare a vivere nella Londra dei tempi di Pepys, e in molte altre epoche del passato, ma anche lì trovano certe influenze restrittive, certe costrizioni al loro libero arbitrio, alla loro sicurezza. Ma qui, la libertà e la sicurezza sono totali. Qui potrebbero ritornare alla semplicità, alla vita senza complicazioni da loro sognata. Per quanto possa sembrare fantastico, i Finzionisti abbraccerebbero questo credo.»

«Ne è sicuro?» chiese Flanders.

«Sicurissimo.»

«Ma non è tutto. C’è qualcosa d’altro?»

«Una cosa ancora,» disse Vickers. «Se vi fosse un’improvvisa richiesta di carboidrati, potreste farvi fronte?»

«Credo di sì. Potremmo riconvertire le nostre fabbriche. La distribuzione dei nostri prodotti ormai è bloccata, e anche quella dei carboidrati. Per distribuire i carboidrati dovremmo creare una specie di mercato nero. Se uscissimo allo scoperto, Crawford e i suoi rovinerebbero tutto.»

«Forse all’inizio.» convenne Vickers. «Ma non per molto tempo, se decine di migliaia di persone fossero pronte ad affrontarli per ottenere i carboidrati.»

«Quando ci sarà bisogno dei carboidrati,» disse Flanders, «li forniremo.»

«I Finzionisti crederanno,» disse Flanders. «Sono ormai maturi per accettare qualunque credo fantastico. Per loro sarà una crociata. Contro una popolazione normale, forse non avremmo possibilità di farcela, ma abbiamo una grande massa di evasionisti, spinti ad evadere dalla nausea per il mondo in cui vivono. Basta una scintilla, una parola… la promessa di una evasione vera, contrapposta all’evasione mentale cui sono stati spinti. Molti di loro saranno disposti a venire in questa seconda Terra. Con quale ritmo potete farli passare?»

«Con lo stesso ritmo con cui verranno,» disse Flanders.

«Posso contarci?»

«Ci può contare.» Flanders scosse il capo. «Non so che cosa stia progettando, ma mi auguro che la sua intuizione sia esatta.»