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«La North American Research.»

«E la North American Research…»

«Comincia a interessarle,» disse Crawford.

«Io voglio sapere con chi sto parlando, e che cosa vuole lei da me, e di che cosa si tratta.»

Crawford rimase immobile a lungo, senza parlare, e finalmente disse:

«È a questo che alludevo quando l’ho informata che quanto avevo da dirle era riservato.»

«Non posso giurare il segreto,» disse Vickers, «se è questo che intende.»

«Ritorniamo indietro,» disse Crawford, «e riconsideriamo la situazione. Allora risulterà chiaro chi siamo e cosa siamo.

«Lei ricorda la lametta da barba. È stata la prima a uscire: una lametta da barba eterna. La notizia si è diffusa rapidamente, e tutti hanno comprato una di quelle lamette.

«Ora, normalmente un uomo può farsi, con una lametta, da dodici a diciotto rasature. Poi butta via la lametta, e ne mette un’altra nel rasoio. Ciò significa che quest’uomo è un acquirente abituale di lame nuove. E, di conseguenza, l’industria delle lamette da barba era fiorente: impiegava migliaia di lavoratori, nel corso di un anno rappresentava un certo fatturato e un certo profitto per una vasta rete distributiva composta da migliaia e migliaia di commercianti, costituiva un fattore di un certo tipo di produzione dell’acciaio. In altre parole, si trattava di un certo tipo di produzione che, collegato a migliaia di altri fattori analoghi, costituiva il quadro complessivo dell’industria mondiale. Quindi, che cosa è successo?»

«Non sono un esperto di problemi economici, ma questo posso dirglielo,» rispose Vickers, «Nessuno ha più comprato lamette da barba. E l’industria che le produceva è andata in malora.»

«Non è accaduto così rapidamente come lei dice,» obiettò Crawford. «Una grande industria è molto complessa, e muore molto lentamente, anche quando è spacciata, anche quando le vendite si arrestano quasi del tutto… e poi completamente. Ma in sostanza, ha offerto una radiografia esatta della situazione in parole semplici. L’industria delle lamette da barba è andata in malora.»

Crawford fece un’altra breve pausa.

«Poi è venuto l’accendino. Una piccolezza, certo, ma abbastanza notevole se la si considera dal punto di vista mondiale. Migliaia di modelli di accendini, di facile consumo e di lusso e per diverse esigenze, tutti con il denominatore comune della durata limitata nel tempo… che presupponeva la necessità di acquistare nuovi accendini, dopo averne consumato uno, e dava lavoro a decine di industrie collegate, come quelle delle pietrine, degli stoppini, di tutti i settori distinti di un unico grande disegno. E anche qui si è ripetuto lo stesso fenomeno. E poi, ancora, sono comparse le lampadine elettriche eterne. Ancora le stesse conseguenze. Tre settori dell’industria spacciati, signor Vickers. Tre settori annientati. Poco fa, lei ha detto che avevo paura, e io ho riconosciuto che era vero. Perché vede, dopo la comparsa delle lampadine ci siamo veramente spaventati. Abbiamo cominciato a porci delle domande: perche qualcuno poteva annientare tre settori dell’industria, non poteva annientarne una mezza dozzina, o una dozzina, o un centinaio… perché non tutta l’industria?

«E allora noi ci siamo organizzati… e quando dico ’noi’, intendo parlare dell’industria mondiale… non solo l’industria americana, ma quella dell’America e del Commonwealth britannico, e del continente europeo, e della Russia, e di tutto il resto del mondo. Alcuni, naturalmente, erano scettici. Vi sono addirittura quelli che non hanno voluto entrare nella nostra organizzazione, temendo qualche trappola, diffidando di un’unione tra gruppi notoriamente in competizione tra loro: ma, in generale, posso dirle che la nostra organizzazione rappresenta tutte le principali industrie del mondo intero, senza distinzioni politiche né territoriali. Come ho già detto, preferirei che lei non facesse cenno a questo particolare.»

A questo particolare, pensò Vickers… tutte le industrie del mondo unite in una sola organizzazione, e quell’uomo lo chiamava un particolare.

«Per il momento,» rispose, «non ho intenzione di dire niente al riguardo.»

«Ci siamo organizzati,» proseguì Crawford, «e come può immagnare, abbiamo usato tutta la nostra influenza. E non si tratta di un’influenza piccola. Abbiamo esposto la situazione, e abbiamo esercitato certe pressioni, e qualcosa abbiamo fatto. Per esempio, nessun giornale, nessun rotocalco, nessuna stazione radio accetta più la pubblicità di quel tipo di merce, o ne parla in sede di notizia. Inoltre, nessun supermercato, né alcun negozio serio, vende lamette da barba, lampadine o accendini.»

«Ed è stato allora che vi siete accorti, malgrado tutta la vostra influenza,» disse Vickers, in tono discorsivo, «che essi erano più resistenti di quanto aveste pensato. Quando loro hanno aperto i loro negozi».

«Precisamente,» disse Crawford.

«Stanno mettendo radici dappertutto,» disse Vickers. «Proprio l’altro giorno hanno aperto un negozio a Cliffwood.»

«Aprono i loro negozi,» disse Crawford, «e realizzano una nuova forma di pubblicità. Hanno ingaggiato uomini e donne, a migliaia, a centinaia di migliaia, e li hanno mandati in giro a chiedere a tutti coloro che incontravano: ’Ha saputo di quei nuovi oggetti meravigliosi che stanno mettendo in vendita? No? Be’, lasci che le spieghi…’. Insomma, mi ha capito. Un sistema simile, basato sul contatto personale, è la migliore forma di pubblicità che esista. Ma è molto più costosa di quanto lei possa immaginare. Nessuno, sano di mente, tenterebbe una spesa simile per pubblicizzare il proprio prodotto.

«Ed è stato per questo che ci siamo resi conto di trovarci alle prese non solo con una geniale organizzazione inventiva e produttiva, ma anche con riserve illimitate di capitale. Denaro, signor Vickers. Più denaro di quanto se ne sia mai visto a disposizione di una sola industria, o di un trust di industrie… tanto che perfino il nostro si è rivelato inadeguato per combatterlo.

«Abbiamo svolto delle indagini, naturalmente. Abbiamo cercato di scoprire chi siano costoro, o come agiscano, e cos’abbiano intenzione di fare. E, come le ho detto, siamo andati a sbattere contro un muro.»

«Potrebbero esserci degli aspetti legali,» disse Vickers. «Degli appigli per combatterli.»

«Crede forse che non abbiamo studiato tutti gli aspetti legali? Gli avvocati migliori del mondo hanno esaminato la situazione in tutti i suoi dettagli. E costoro, chiunque essi siano, si trovano in una botte di ferro. Ma che cosa dico, di ferro! Di acciaio, di piombo, di una sostanza indistruttibile come i loro prodotti. Per quanto riguarda le tasse, a esempio: loro pagano le tasse. Ci tengono a pagarle. Perché non ci siano controlli e ispezioni, pagano addirittura più tasse del dovuto. Le leggi e i regolamenti sull’attività industriale? Sono così scrupolosi nell’osservarle da rasentare il fanatismo. I contributi previdenziali? Pagano i contributi per un numero altissimo di dipendenti, e noi siamo sicuri che i loro libri paga siano fasulli, ma non ci si può certo rivolgere agli istituti previdenziali e dire, ’Badate, coloro per cui pagano i contributi non esistono’. Ci sono altri particolari… potrei continuare per una settimana, ma questi esempi forse possono bastarle. Le nostre pressioni sono andate a vuoto. Quando abbiamo cercato di forzare loro la mano, siamo stati costretti a fermarci. Ci siamo infilati in tanti vicoli ciechi che i nostri uffici legali, adesso, hanno le vertigini. Politicamente sono coperti quanto noi, se non più di noi.»

«Signor Crawford,» disse Vickers, «lei mi ha esposto una situazione molto interessante, ma le confesso di non capire il senso di quanto mi ha detto prima. Lei ha affermato che si trattava di una congiura per rovinare l’industria mondiale, per distruggere un sistema di vita. Se però studia la nostra storia economica, troverà esempi innumerevoli di concorrenza spietata, di lotta a coltello. Senza dubbio si tratta di una situazione analoga. Voi avete trovato dei concorrenti forti quanto voi, e adesso c’è una lotta per assumere il potere. Non mi sembra una situazione completamente nuova.»